Il 16 aprile del 1988 le Brigate Rosse uccidevano nella sua casa di Forlì Roberto Ruffilli, uomo di diritto, un democratico progressista, un cristiano laico, amico e partecipe dei percorsi del cattolicesimo democratico negli anni ’70 e ’80 (come testimonia Grazia Villa in altra parte del sito). Su qdrmagazine.it lo ricorda Stefano Ceccanti (“Ruffilli. 25 anni dopo”) che, tracciando un rapido bilancio del suo impegno riformista, scrive: “purtroppo, i nodi lasciati allora irrisolti, buone leggi elettorali e alcune riforme costituzionali coerenti con esse, sono in larga parte gli stessi (…) in sostanza siamo inchiodati ancora lì”. Augusto Barbera lo ricorda in un articolo sulla edizione online della rivista Il Mulino. Di Fulvio De Giorgi sono usciti due articoli: uno sull’Unità (“L’intellettuale che precorse la strada verso il Pd”) e uno sull’Avvenire (“Roberto Ruffilli, le istituzioni come bene comune”).