IL NODO BERLUSCONI è una questione delicata? Per Nadia Urbinati no (“Il richiamo delle colombe“, Repubblica 24), per Umberto Ranieri, Pd, sì (“Ranieri: la condanna è lo spartiacque. Sulla decadenza la parola alla Consulta”, Il Mattino 24). Sul ricorso alla Consulta s’era espresso anche Valerio Onida, redarguito da Silvia Truzzi sul Fatto Quotidiano del 24 (“Onida, il saggio che cambia sempre verità”), che però replica (“Onida, diritto di replica”, Il Fatto 25). Sulla possibilità del ricorso alla Consulta molto perplesso ma possibilista è Stefano Passigli (“L’agibilità politica? La può concedere il giudice”), intervistato dal Corsera del 24. Gad Lerner commenta l’idea della amnistia: “L’ultima furbizia sulla pelle di chi soffre” (Repubblica 24). Su “l’ira del cavaliere: ‘basta con questa gente’” (Paola Di Caro, Corsera 25) intervengono, tra i molti, Rosy Bindi con un’intervista sull’Unità (“Il Pdl si rassegni: non ci sono scappatoie”) e Walter Veltroni con un’intervista a Repubblica (“Il ventennio è finito”). Una posizione di grande equilibrio la ri-propone Paolo Pombeni sul Messaggero (“Agibilità politica. Le sentenze non toccano la leadership del partito”) che chiede rispetto reciproco tra i partiti e riequilibrio tra magistratura e politica. Roberto D’Alimonte scrive sul Sole: “Le sorti di Berlusconi ipotecano la riforma elettorale”. FINITO IL MEETING DI RIMINI (segue): un’intervista a Repubblica il 24 (“Appello a Lupi e Alfano: restino ministri anche se Silvio decade”) e un articolo sul Corsera il 25 (“Per una cultura dell’incontro”) di Giorgio Vittadini; un’intervista a Scholz sull’Avvenire il 25 (“Scholz: serve un esecutivo stabile”); una narrazione smaliziata dal Meeting di Stefano Feltri sul Il Fatto (“Sipario sul Meeting di Cl, dove la politica oscura pure Dio”) e una valutazione (positiva…) di Eugenio Mazzarella sull’Unità (“Cosa sta cambiando in Comunione e liberazione”).