Testo e contesto. Spesso è nella visione dell’insieme che nascono idee e suggestioni. Come quelle suggerite dall’intervista all’on. Giuseppe Fioroni pubblicata sull’Unità di domenica 10 luglio, a seguito del convegno su “L’impegno dei cattolici democratici nella politica di oggi fra solidarietà e legalità”, tenutosi pochi giorni prima (titolo dell’Unità: “In mille a Orvieto. Fioroni: ‘Al Pd servono i moderati’”).
Contesto: il titolo dà ampia eco a più di mille partecipanti (che di questi tempi è un’enormità, quando in convegni, al massimo, si ritrovano qualche centinaio di ben disposti), definiti nel corso dell’articolo Cattolici democratici (con la C maiuscola, come se fosse una corrente organizzata). E afferenti al Pd, vista l’appartenenza politica del loro leader. E poi (ecco il testo) compaiono virgolettate le conclusioni del convegno: a dire dell’onorevole Fioroni “Al Pd servono i moderati”. Ergo: eccoli i moderati che servono, sono i Cattolici democratici, i quali, nella scheda a corredo dell’intervista, vengono presentati ai lettori della storica testata della sinistra italiana sotto un titolino che dice e più volte ripete: “Siamo quelli che…” (e l’incipit della scheda è addirittura: “Ci riconosceranno perché …”); a seguire il decalogo degli obiettivi politici e culturali dei suddetti Cattolici democratici.