Il Senato ha approvato una riforma della costituzione che ancora deve completare tutto il suo iter, fino al referendum confermativo, ma che ha ormai fissato alcuni evidenti risultati.
(…) Il punto più spesso sottolineato è che la riduzione del ruolo del Senato lascia la Camera arbitra del governo e, in combinato disposto con la legge elettorale approvata con l’Italicum, secondo alcuni approda a un “premierato assoluto” (o a una specie di presidenzialismo di fatto, non dichiarato).
Ora, da non giurista, a me pare che la critica sia comprensibile, ma probabilmente eccessiva.