10 Dicembre 2013
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Primarie per soli uomini o uomini soli al comando?

10 Dicembre 2013
di Grazia Villa

 

L’autrice, che ha mandato questo suo intervento “come sempre in ritardo, ma può servire come contributo”, è stata presidente della “Rosa bianca” fino a pochi mesi fa

 

In queste settimane di consueta e quotidiana pratica politica mi ero pacificata all’idea di non andare a votare questa volta alle primarie per eleggere il segretario del PD, limitandomi, a motivare “pubblicamente”, con qualche provvido e veloce strumento di esternazione, il mio passo indietro come dignitosa e adeguata microsoluzione politica non riduttiva, nell’accezione ben descritta da Giordana Masotto quale “misura in cui riusciamo ad agire controllando le conseguenze”.

Avrei potuto confessare come questa volta non sarei più riuscita a mettere da parte l’originario ed antico sospetto relativo all’inefficacia dello strumento delle primarie quale antidoto all’inceppamento della democrazia rappresentativa o quale nutrimento forzato per l’anoressia dei partiti,

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5 Dicembre 2013
by c3dem_admin
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Meno tasse è di sinistra?

5 Dicembre 2013
di Guido Formigoni

 

Il candidato favorito alla corsa per la segreteria del Pd, Matteo Renzi, ha lanciato uno slogan perentorio nelle ultime settimane di campagna: «meno tasse è di sinistra»! E ovviamente ha colto nel segno con il suo indubbio fiuto, perché la cosa ha suscitato interesse. E forse anche consensi facili. Fa parte del dichiarato proposito di accattivarsi simpatie nel ceto medio moderato e nell’elettorato esterno alla tradizionale impostazione di sinistra, e ci può stare. E’ un messaggio rassicurante,

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4 Dicembre 2013
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Basterebbe avere visione…

4 Dicembre 2013
di Giancarla Codrignani

L’autrice non ha potuto partecipare al convegno di c3dem a Bologna, il 30 novembre, ma ha mandato un contributo scritto “che testimoni – ha detto – la mia solidarietà ad un’iniziativa così opportuna”

 

Dire “il vecchio e il nuovo” è diverso dal dire “dal vecchio al nuovo”, anche se non credo che nessuno voglia suggerire di tenere insieme tutto come nel buon tempo andato. Magari rievocando il cinquantenario del primo centro-sinistra del 1963….

Personalmente non ho mai creduto che il processo noto come “mani pulite” sia stato responsabile della cancellazione dall’orizzonte politico della Democrazia Cristiana, del Partito Socialista, e di quelli Socialdemocratico, Repubblicano e Liberale. La corruzione fece scalpore, ma gli italiani erano abituati perfino alla moltiplicazione delle tessere. A mio avviso quei partiti sono caduti perché erano “vecchi”;

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23 Novembre 2013
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Caso Cancellieri, un’opinione fuori dagli schemi

23 Novembre 2013
di Franco Monaco

 

Penso sia utile tornare sui nodi genuinamente politici affiorati in occasione del caso Cancellieri. Essi gettano luce sui limiti della democrazia italiana dentro l’attuale congiuntura. Due premesse: chi mi conosce sa che non sono incline al facile perdonismo, semmai mi si imputa un certo moralismo; non sono un entusiasta del governo Letta, fui tra i pochissimi che votarono contro quella soluzione nella direzione nazionale PD, anche se naturalmente poi mi uniformai alla decisione del gruppo parlamentare in occasione del voto fiducia in parlamento.

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21 Novembre 2013
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Il vecchio e il nuovo… a partire dalla Lega Democratica per arrivare agli interlocutori europei

21 Novembre 2013
di Stefano Ceccanti

 

L’autore, trent’anni fa presidente fucino, già senatore del Pd nella passata legislatura, è docente di Diritto pubblico comparato all’Università La Sapienza ed è membro della Commissione per le Riforme Costituzionali

 

Leggo con attenzione le riflessioni relative al prossimo convegno di Bologna. Avendo finito da poco di leggere il libro di Lorenzo Biondi sulla Lega Democratica (“Dalla Democrazia Cristiana all’Ulivo: una nuova classe dirigente cattolica”, Viella, Roma, 2013), vorrei proporre qualche riflessione a partire da lì, da quella che è stata la più feconda aggregazione cattolico democratica in termini di elaborazione di idee.

A me sembra che la parte di eredità più feconda sia quella sul ruolo parziale della legge nella società democratica e pluralistica in materia di diritti, affermato (soffertamente e senza volontà ribellistiche) col No al referendum sul divorzio e con un certo tipo di atteggiamento in quello sull’aborto, distinto rispetto ai filoni più intransigenti, già allora sostenitori di principi non negoziabili ante litteram

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