15 Aprile 2013
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Memorie e considerazioni sull’oggi

15 Aprile 2013
di Grazia Villa, cittadina

 

Il 16 aprile del 1988 le Brigate Rosse uccidevano nella sua casa di Forlì Roberto Ruffilli: un uomo di diritto, un democratico progressista, un laico perchè cristiano, un antieroe, un politico libero, un spirito allegro, un fratello maggiore… un amico.

Nella foto a fianco è ritratto con altri amici e maestri: Achille Ardigò, Pietro Scoppola e Paolo Giuntella, durante la Scuola estiva della Lega Democratica-Rosa Bianca dell’agosto 1983 nella serata pubblica dedicata alla memoria “pericolosa” di Aldo Moro e Vittorio Bachelet (le relazioni sono pubblicate in un bellissimo libretto edito dalla Casa editrice Il Margine).

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9 Aprile 2013
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“Io – mi sarebbe piaciuto avesse detto Bersani – che ho vinto più di tutti…”

9 Aprile 2013
di Gigi Pedrazzi

 

Nella sua Lettera di Marzo, nell’ambito del progetto di far memoria degli anni conciliari e al tempo stesso di commentare i giorni presenti (“Il nostro ‘58”), l’autore si sofferma sul tentativo portato avanti da Bersani dopo le elezioni di fine febbraio

 

In questo mese non ho visto miglioramenti politici apprezzabili da un punto di vista generale. Bersani che, per la mia severità ed esigenze convinte, ho giudicato il migliore dei tre leader sostenuti dal voto popolare (oltre a Bersani, Grillo e Berlusconi), si è comportato bene riconoscendosi il più forte, in quanto aveva problemi solo in una delle due Camere, e anche nella seconda stava meglio degli altri due in quanto a integrazioni da trovare. Ma purtroppo (come si è visto per tutto marzo) è stato non poco leggero nel sottovalutare la difficoltà di ottenere le necessarie integrazioni per disporre di fiducia anche al Senato. Se gli elettori avessero

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3 Aprile 2013
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Trenta anni senza Moro: verso la fine della transizione politica?

3 Aprile 2013
di Domenico Cella

 

L’autore, presidente dell’Istituto De Gasperi di Bologna, interviene nel dibattito sul bipolarismo aperto da Guido Formigoni su questo portale (http://www.c3dem.it/5493)

 

Nel suo 30 anni con Moro (Editori Riuniti, 2008), Giovanni Galloni dà conto di un colloquio con Moro, la mattina del 20 febbraio 1978, a pochi giorni dal rapimento di Via Fani. E’ una testimonianza importantissima, per il suo contenuto e per l’autorevolezza e l’importanza dell’autore, allora vicesegretario della Dc vicario di Benigno Zaccagnini.

E’ all’ordine del giorno la formazione del Governo monocolore Andreotti, sostenuto dal voto favorevole sul programma, tra gli altri, dei comunisti (soprattutto dei comunisti).

Moro chiede a Galloni se

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2 Aprile 2013
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Il dibattito su c3 dem: bipolarismo sì, ma meglio

2 Aprile 2013
di Stefano Ceccanti

 

 L’autore ha pubblicato questo intervento sul portale landino.it

 

Il portale www.c3dem.it ha inziaito un dibattito sul futuro del bipolarismo. Ottima idea.

Mi sembra però che si debba partire da una chiara distinzione tra le scelte degli elettori e le regole istituzionali.

Che ci siano delle ondate che mettono in discussione gli schieramenti pre-esistenti, con effetti passeggeri o permanenti, rientra nelle legittime possibilità di scelta. Il punto è come le regole istituzionali debbano rispondere a questa domanda.

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29 Marzo 2013
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Bipolarismo con molti problemi

29 Marzo 2013
di Sandro Antoniazzi

 

L’autore, della associazione “Comunità e Lavoro”, interviene nel dibattito sul bipolarismo aperto sul sito da Guido Formigoni dopo una recente assemblea di cattolici democratici della rete c3dem 

 

La questione del bipolarismo si pone a diversi livelli, pressoché tutti problematici.

Il livello che di primo acchito appare più semplice è quello politico-ideale: se si ritiene sempre valida, come nel mio caso, la classica distinzione fra destra e sinistra, si può misurare da questa differenziazione il grado di coesione e di vicinanza delle forze politiche sulla scena.

Sembra semplice, ma meno di quanto appaia.

Innanzitutto un richiamo insistente sul bipolarismo significa negare di fatto l’esistenza stessa di una forza di centro.

Ora si può essere contrari politicamente, ma non si può negare per principio la sua esistenza (e questa purtroppo è stata una posizione presente anche nelle nostre file. L’esperienza di Monti è finita piuttosto male, però personalmente non condividevo e continuo a non condividere l’atteggiamento ostile preventivo).

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