5 STELLE, PRIMARIE DEL PD,UNIONI CIVILI, SUPERMINISTRO UE, E TENTATIVI A SINISTRA

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Ugo De Siervo, su la Stampa, sconfessa il ‘Codice di comportamento’ adottato per Roma dal M5S: “Le multe dei 5 Stelle e il mandato degli eletti”. Jacopo Iacoboni, sempre su La Stampa, rivela: “La ‘struttura delta’ della Casaleggio, ecco i nomi e come funziona”. Il candidato del centro-destra per Milano si presenta: “Mi candido a guidare Milano” (intervista al Corriere della Sera). Michele Salvati elogia il Pd: “Le primarie Pd, la partecipazione premia il metodo” (Corriere). Sulle unioni civili Emilia Patta racconta: “Primo voto ok, ma nel Pd è scontro”. Il cattolico dem  Stefano Lepri, intervistato da La Stampa, dice: “Nel partito ormai vige l’ipocrisia, noi cattolici pronti allo strappo” (Il Mattino). Stefano Folli rileva “La linea sottile sulle adozioni” (Repubblica). Alessandro Campi sul Messaggero evidenzia “L’equivoco degli steccati in una scelta solo laica”. Sul ministro del tesoro europeo interviene Enrico Letta (“Al superministro Ue un budget per la crescita” , intervista a Repubblica) e lo stesso Matteo Renzi (“Il problema non è chi guida ma la strada che si prende”, lettera a Repubblica). A sinistra parla Alfredo D’Attorre in un’intervista al Manifesto: “Sinistra Italiana sarà ulivista quando Renzi sarà sconfitto”.

 

 

 

One Comment

  1. Credo meriti qualche riflessione le slides pubblicate in questi giorni per ricordare e celebrare quanto in due anni ha fatto il Governo presieduto da Matteo Renzi.
    A parte l’indeterminatezza dell’indicazione “ieri”, che non indicando un periodo temporale definito relativizza il riferimento a “oggi”, ai numeri si può far dire ciò che si vuole e certo non mi cimento nella disputa su quelli del Governo salvo per un aspetto che intendo evidenziare citando due fonti non di parte:
    1) Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, che nel Messaggio di Fine anno 2015 afferma essere l’evasione fiscale pari a 122 miliardi di euro/anno;
    2) Ernesto Maria Ruffini, Amministratore Delegato di Equitalia che in Audizione in Commissione Finanze al Senato il 9 Febbraio scorso, afferma che i crediti non riscossi arrivati ad Equitalia dal 2000 al 2015 ammontano a 1.058 miliardi, di cui per varie ragioni solo 51 sono recuperabili.
    Ora, va bene che la lotta all’evasione abbia prodotto un gettito di 14,5 miliardi nel 2015 rispetto ai 13,1 di “ieri”, ma mi chiedo: la differenza rispetto alla somma di 122 miliardi indicata dal Presidente Matterella chi la deve recuperare, con che strumenti e quando? Dovremo forse leggere tra qualche anno che la cifra dei crediti non riscossi ha raggiunto il livello del debito pubblico che oggi è più del doppio dei citati 1058 miliardi? Vorrei che Renzi dicesse che cosa intende fare su questo tema che da solo risolverebbe quasi tutti i problemi del Paese, debito compreso. Certo non depone a favore di una efficace lotta all’evasione la norma contenuta nella legge di Stabilità per il 2016 che innalzato da 1000 a 3000 euro l’uso del contante per tutte le operazioni diverse dal trasferimento di denaro per mezzo di intermediari diversi dalle banche.
    Sempre nell’ottica del non confutare i numeri del Governo con altri numeri, esprimo le mie perplessità su ciò che non è citato dalle slides: ad esempio la legge elettorale con premio di maggioranza e i capi lista bloccati, la riforma della Costituzione con tutte le modifiche del caso compresa l’abolizione del Senato, il problema non marginale dei migranti, il progetto di legge sulle unioni civili, ecc. Tanto basta per chiedermi, ma che tipo di sistema “democratico” ha in mente Renzi? e non mi riferisco solo al Governo e al Parlamento, ma anche al ruolo dei partiti, a quello delle formazioni sociali, al loro diritto/dovere di partecipare. Questi sono o non sono temi che meritano attenzione? e se si quali sono le risposte di Renzi?
    E per favore, non mi si dica che valutazioni di questo tipo le fanno quanti stanno all’apposizione del Governo Renzi. Sarebbe solo la conferma che questo regime non ammette i dubbi e le perplessità, mentre sono gli elementi che qualificano il sistema democratico.

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