L’Europa si può costruire solamente con la logica della ricerca del bene comune… e non secondo le logiche delle alternanze tra maggioranze e opposizioni su cui invece si costruiscono le politiche degli Stati. Infatti, scrive Civiltà Cattolica (e obbliga a riflettere) nell’editoriale del n 3935: “la democrazia europea si basa su presupposti diversi rispetto alla democrazia su cui sono sorti gli Stati europei”. L’editoriale dell’autorevole rivista affronta, infatti, il problema del “dopo voto”; e sottolinea tra l’altro che Matteo Renzi (che ha assunto da luglio la guida del semestre europeo) è oggi accreditato anche dagli Usa come nuovo interlocutore per l’Europa. Molto sta cambiando nella politica nazionale e mondiale, infatti, e non sempre in peggio… E comunque è ben certo che occorra una politica complessiva e nuova per affrontare tutto quel che sta cambiando in Italia e nel mondo (basti pensare all’invecchiamento della popolazione…).
Nell’editoriale di Mosaico di pace (giugno) Alex Zanotelli rilancia con forza l’idea profetica di una Difesa Civile non armata e non violenta ipotizzando una proposta di legge di iniziativa popolare e soprattutto una seria presa di coscienza che si esprima in una serie di scelte e provvedimenti per consentire a tutti di impegnarsi per la difesa della patria in modo pacifico ed efficace, realizzando un modello di sviluppo, di dialogo e collaborazione, di “pace giusta” molto più sicura delle armi. E un grande contributo alla pace, alla sicurezza e forse anche all’economia potrebbe darlo una sensata e coraggiosa politica di “remissione del debito” (e di responsabile controllo del debito pubblico e dell’indebitamento internazionale selvaggio).
Adista notizie (del 21 giugno) offre informazioni sul dibattito in Usa a proposito di “Papa Francesco e il capitalismo”. La questione è di attualità perché il cardinale di New York Dolan il quale sosterrebbe che Papa Francesco non condannerebbe il capitalismo, ma si limiterebbe ad auspicare che ogni attività economica debba essere fondata sulle virtù della compassione e della generosità. Insomma, i cattolici americani dibattono se quello che è in diffuso negli Usa è un capitalismo ingiusto e cattivo oppure tendenzialmente buono e filantropico. Dolan sosterrebbe che “tutti, compresi i poveri, beneficiano di un generale aumento del benessere della società” portato dal capitalismo, anche se la Chiesa ovviamente disapprova qualsiasi sistema di amoralità economica senza regole.
E il fascicolo di giugno di Oreundici, rivista “per la crescita umana e spirituale nel quotidiano”, è dedicato ad un verbo, anzi ad un “programma” non facile: perdonare. E fin dall’editoriale don Mario De Maio spiega che perdonare non è solo cancellare qualcosa, ma è molto di più, è “esercitare la misericordia”. E cita Roberto Mancini: “In confronto al perdono, la misericordia è qualcosa di più radicale. C’è in essa uno spostamento dello sguardo, del cuore e della sua sensibilità dall’io all’altro: mentre nel perdono mi ricordo del male che ho subito, nella misericordia sento soprattutto il dolore per il male che l’altro infligge a se stesso facendo del male. Oltre a generare la disponibilità a perdonare, la misericordia oltrepassa dunque la memoria del male ricevuto e si da come sentimento di vicinanza totale nei confronti dell’altro e di premura per la sua sorte. Questo sentimento evoca universalmente l’idea dell’amore materno…non una sorta di pietismo patetico ed inconsistente. Entra in gioco semmai una capacità di sentire gli altri, di sentire come loro, anzi di sentire se stessi insieme a loro”.
(a.bert.)