Certo è bello e incoraggiante vedere come le “riviste di cultura” siano sempre più occasioni e strumenti per leggere e capire l’attualità (e i problemi scottanti…) piuttosto che per evadere nel cielo delle idee generali, rare, preziose e…inutili. Per esempio la rivista fondata da don luigi Ciotti, edita dal Gruppo Abele e intitolata Narcomafie (sottotitolo: “l’informazione libera per contrastare la criminalità e i poteri corrotti”) dedica il numero 4/2014 ad un tema delicatissimo e drammatico: caporalato e sfruttamento dei migranti. è un’inchiesta sul “lavoro sfruttato”, uno dei veleni più gravi che minaccia il nostro futuro e svuota e avvelena la stessa democrazia. C’è anche una buona notizia: che lo scorso febbraio è stato siglato a Torino uno storico protocollo di contrasto allo sfruttamento della manodopera italiana e straniera. Protagonisti: don Ciotti, la prefetto Basilone, l’allora presidente del Piemonte Roberto Cota e una quindicina di enti tra i quali la Questura, i sindacati, la Camera di Commercio, la Guardia di Finanza…
Ai poveri del Brasile (sesta potenza economica glogale) è dedicato uno studio di Mauro Castagnaro su Missione Oggi, rivista edita dai Padri Saveriani di Brescia, attenta ai temi della vita missionaria, ma anche alle tragedie dei vecchi e dei nuovi poveri e agli annunci di liberazione che corrono nel mondo. Speciale dossier, in questo fascicolo di luglio, su come “pensare la missione” nel tempo di Internet, attraverso gli strumenti e la cultura del mondo digitale. Mario Menin intervista Marco Sanavio, sacerdote padovano esperto e protagonista della Rete; e ricorda che “virtuale non è sinonimo di falsato, deviante, intangibile; ma deriva dal termine latino virtus, che significa potenza. Il potere dei nuovi media, infatti, può e dev’essere messo al servizio anche della pastorale, senza ingenuità né false aspettative. Del resto anche papa Francesco, nel messaggio per la 48° giornata mondiale delle comunicazioni sociali spiega che Internet è un dono di Dio e uno strumento essenziale per raggiungere le periferie esistenziali. Dice il Papa: “Tra una Chiesa accidentata che esce per strada e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima”.
Anche Testimonianze, la rivista fondata quasi sessant’anni fa da padre Ernesto Balducci e testimonianza esemplare di cultura e di spiritualità, dedica il fascicolo 494 ad un tema attualissimo e delicato: Comunicazione e trasparenza nel rapporto fra istituzioni e cittadini. L’obbiettivo è quello di costruire un costume e una pratica della comunicazione che sia davvero al servizio dei cittadini e della democrazia. Insomma: che il Palazzo sia davvero di vetro, come scrive Vannino Chiti. Forse non lo è mai stato, ma nel tempo della comunicazione facile, immediata, necessaria, la trasparenza nella comunicazione e nel rapporto tra istituzioni e cittadini è forse più possibile e certamente più necessaria.
“Felicemente preti” è il titolo bello e coraggioso di Presbyteri (5/2014), rivista mensile dedicata ai sacerdoti, ma certo interessante per ogni credente. Il direttore padre Felice Scalia apre con un ampio e bellissimo editoriale che spiega perché il cristiano (e il prete) non può e non deve abbandonarsi al mugugno, al cinismo, alla polemica, allo scoraggiamento (magari mascherato da “mistica della sofferenza”). La felicità, quella vera fa parte essenziale della vita cristiana che è incontro, fraternità, servizio, speranza, novità… Ne scrivono, tra gli altri, Luca Bonari, Giuseppe Crea, Diego Andreatta, Ferdinando Castelli e il vescovo Lorenzo Chiarinelli.
Qualche volta poi l’editore di una rivista decide di raccogliere in volume una serie di articoli, collegati tra loro, apparsi su diversi fascicoli della stessa rivista. Ciò costituisce la prova di un discorso ordinato, coerente; e, infatti, spesso le “riviste di cultura” non hanno nulla di casuale e, attraverso temi e nomi diversi, sviluppano tuttavia un discorso coerente e approfondito. Ne è esempio il fatto che recentemente la rivista “culturale” dell’Azione Cattolica, Dialoghi, ha pubblicato in un piccolo ma prezioso volume, una serie di articoli apparsi in precedenza sui fascicoli della rivista. Il tema, che è poi il titolo, è: “Concilio Vaticano II. Una bussola per il terzo millennio”, editrice Ave, a cura di Giacomo Canobbio e Piergiorgio Grassi. Tra gli autori degli articoli ci sono Luigi Bettazzi, Giorgio Campanini, Franco Miano, Piero Coda, Marco Vergottini… Sono poco più di cento pagine in tutto; ma è una lettura bella, entusiasmante cui non può rinunciare chi ama il Concilio e sente la necessità di rimetterlo in auge e realizzarlo sempre di più!
(a.bert.)