“Abbiamo bisogno di categorie adeguate a mediare il Vangelo della famiglia nel nostro tempo: non per cambiarlo, ma per capirlo meglio. Prima troveremo il coraggio di por mano a questo ripensamento e prima avremo le parole giuste e lo sguardo adeguato con cui interpretare il matrimonio tardo-moderno: tanto per motivare e promuovere le gioie e i successi delle famiglie felici, quanto per accompagnare e rimotivare i dolori e gli scacchi di quelle infelici”. Così scrive Andrea Grillo sul bel blog che la rivista Il Regno ha aperto per il Sinodo, e che prosegue nel dopo Sinodo (e che c3dem ha segnalato e tuttora segnala in home page). Nell’articolo “Le cinque vie per il prossimo Sinodo”, Grillo riassume le diverse proposte emerse nei lavori sinodali per affrontare il problema della possibilità di accesso alla comunione da parte dei divorziati risposati, e conclude dicendo che la questione “non si può risolvere senza affrontare, più in generale, la questione di un nuovo e complessivo assetto giuridico e teologico del matrimonio”, dal momento che la disciplina che dovrebbe disciplinarlo e orientarlo “riflette una comprensione dei soggetti, delle comunità e della autorità che non ha più riscontro, da almeno un secolo, nel mondo comune”.