La chiesa americana approfitta del caos della Curia romana e si butta a destra

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Massimo Faggioli su “l’Unità” del 10 giugno 2012 firma un articolo particolarmente duro con Benedetto XVI. “Dall’elezione di Benedetto XVI in poi – scrive Faggioli – era chiaro che il pontificato non era né interessato né in grado a mantenere l’alto profilo politico dei Papi del secolo XX. Ma la promessa di un basso profilo si è trasformata in una serie di disastri grandi e piccoli”. “La mancanza di leadership del Vaticano sulla politica globale del cattolicesimo, ma ancor prima sullo “stile politico” proprio della chiesa cattolica, – agguiunge Faggioli – ha lasciato liberi i vescovi americani di lanciare la più aggressiva iniziativa politica controla Casa Bianca che si ricordi”. Quel che Faggioli imputa a Benedetto XVI è che, pur essendo un papa straniero, non ha valorizzato “la percezione della globalità del cattolicesimo non solo dal punto di vista sociologico ma anche teologico”. Quanto alla Curia, scrive che è venuta meno “la responsabilità di concepirela Curiaromana non come una reliquia del passato, o peggio, un parco a tema, la Disneyworld del cattolicesimo, ma come uno di quegli elementi tipici del genio istituzionale del cattolicesimo che oggi deve rinnovarsi e riformarsi alla luce della nuova geografia culturale e spirituale della chiesa”.

L’articolo in: http://spogli.blogspot.it/search?updated-max=2012-06-11T09:58:00%2B02:00

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