Sulle sinistre in Europa, di questi tempi, si scrive parecchio. El Pais del 18 settembre ha pubblicato un ampio reportage. Scrive che i partiti di sinistra tradizionale affrontano le sfide del mondo che cambia con ricette diverse: dall’opzione della svolta verso il centro in cerca di voti all’iniziativa di alcuni leader coraggiosi che cercano di riscattare i tradizionali valori progressisti (“Viaje al centro de la izquierda europea”). Stefano Montefiori, sul Corriere della Sera, pubblica un interessante articolo sulla presa che hanno nell’opinione pubblica francese alcuni intellettuali, non solo di destra, fortemente critici con la politica del Ps di Hollande, con la difesa dell’euro e dell’Unione europea (“Francia, il ‘Fronte’ degli intellettuali”). Stefano Folli, nel commentare l’esito elettorale in Grecia, paragona Tsipras a Renzi (“Da Atene a Roma la via dei plebisciti”). Nadia Urbinati su Repubblica critica la ricerca esasperata di politiche di centro da parte dei partiti di sinistra (“Il crollo del centrismo di sinistra”). Giulio Sapelli, sul Messaggero, plaude a Tsipras (e a Podemos) per il loro realismo (“Che lezione dal realismo di Atene”).