L’Associazione “Viandanti” pubblica sul suo sito un editoriale molto interessante di Oreste Aime, membro del gruppo ecclesiale “Chicco di senape” sorto a Torino nel 2007: “Da Francesco a noi”. Il gruppo, come altre iniziative dello stesso tipo sorte negli anni di maggior immobilismo della Chiesa in Italia, e nel contempo di un suo indebito interventismo politico, hanno visto scemare la partecipazione negli ultimi anni, e anche, e più, dopo l’avvento di papa Francesco. Scrive Aime: “Si dà il caso di una singolare eterogenesi dei fini: da quando c’è Francesco l’impegno laicale nella chiesa – dalla formazione all’evangelizzazione – mi pare in progressiva caduta libera. Con l’emersione di un male cattolico consolidato: il papa-centrismo, deplorato quando ci sono divergenze, confermato quando c’è consenso”. Franco Ferrari, coordinatore di Viandanti, introduce l’editoriale sottolineando l’importanza della questione posta e proponendo di aprire su di essa un dibattito. Anche nei gruppi aderenti alla rete c3dem questa riflessione è presente. Ed è presente il desiderio di interrogarsi, capire e reagire. Sebbene su un terreno non del tutto coincidente, anche il recentissimo intervento di Pietro Lacorte, di Agire Politicamente di Ostuni, sul nostro sito pone la questione dell’autoreferenzialità dei vari gruppi cattolico-democratici aderenti alla rete (Aime parla di autoreferenzialità delle parrocchie …), e, ancor più, di una certa loro stanchezza e sterilità.
Ci dovremmo davvero interrogare su cosa rende, oggi, così poco vitali le comunità e i gruppi ecclesiali, tanto sul versante più strettamente ecclesiale quanto su quello dell’impegno culturale, sociale e politico. Magari anche scoprendo che non è del tutto vero che le cose stiano così, e che ci sono altre forme, meno visibili, nelle quali si esprime la passione dei cristiani per vivere il vangelo.