La famiglia: come ne parla il Vangelo, come la si vive oggi, le sfide che incontra, i dibattiti che coinvolgono l’idea e la realtà delle famiglie di oggi. A questi temi è dedicato il n 2/2016 della rivista internazionale di teologia Concilium. E dalle forme degli autori e dagli argomenti trattati nei vari articoli è facile notare come fuori d’Italia si parli anche più apertamente che da noi di situazioni variegate (famiglie multirazziali, matrimoni tra persone dello stesso sesso, asimmetrie relazionali tra uomo e donna, “nuovi modi di essere famiglia”…). Anche il sinodo del 2015 sulla famiglia, scrive il gesuita americano Thomas Reese, del National Catholic Reporter, ha rispecchiato le difficoltà della dottrina e della pastorale su questi temi: “il Sinodo diviso giunse zoppo al traguardo”. E suggerisce: “il Papa dovrebbe trovare un modo per reintrodurre la competenza teologica nel processo sinodale. Forse il sinodo potrebbe imitare il Concilio di Trento, nel quale i teologi discutevano tra loro davanti ai vescovi”.
È possibile immaginare (e costruire) un “nuovo umanesimo” che sia “ecocompatibile”? Se lo chiede la rivista Vita monastica (n 262, marzo 2016) che ripercorre, tra l’altro, la strada percorsa da numerosi convegni svoltisi a Camaldoli che hanno affrontato vari aspetti della presenza dell’uomo sul pianeta Terra, considerati in un’ottica di “ecologia integrale”. Così Roberto Tagliaferri, teologo e liturgista, ma anche esperto di ecologia introduce il fascicolo parlando dell’enciclica di papa Francesco e della pastorale della Chiesa italiana.
“Da tre anni è Francesco”! Le novità, le ricchezze e le prospettive del pontificato sono al centro del numero di maggio della rivista genovese Il Gallo. Scrive l’editoriale: “La nostra riconoscenza a Francesco non può essere papolatria, ma conversione duratura anche quando di lui resterà solo la gratitudine di averlo conosciuto.” E, tra molti altri articoli e riflessioni interessanti, la rivista pubblica anche alcuni passi di una “dichiarazione di gratitudine” che l’associazione Viandanti (www.viandanti.org) ha pubblicato in occasione del terzo anniversario dell’elezione di Francesco: “Ascoltiamo l’invito di papa Francesco a proseguire il processo iniziato dal Vaticano II, per mettere il mistero della Chiesa in dialogo col mondo contemporaneo, per annunciare ancora la gioia del Vangelo nella storia”. E segnala anche due preoccupazioni: la lentezza con cui viene affrontato il tema del ruolo delle donne nella Chiesa e l’ininterrotta diffusione di mormorii contro il Papa, purtroppo anche all’interno della gerarchia …
La migliore difesa del ”sacro suolo della patria” e della tranquillità dei cittadini non è tanto il bilancio militare né il mantenimento di un esercito efficiente quanto lo sviluppo di una politica di pace e di cooperazione e, quando opportuno e necessario, un’azione di intelligence, d’informazione, e soprattutto di alleanza con i popoli, di cooperazione amichevole e umanitaria (il che non esclude un intelligente controllo dei confini), in modo tale che nessuno abbia interesse a vestire i panni del terrorismo perché immotivato e controproducente. Certo riscoprire (e restaurare) le radici cristiane dell’Europa aiuterebbe (aiuterà) anche la sua sicurezza e la sua credibilità nel mondo. Così il numero di aprile di Mosaico di pace, la rivista fondata da don Tonino Bello e promossa da Pax Christi, tuttora strumento molto bello e interessante di informazione e di amicizia.
“L’amore in famiglia, tra nuove sfide e fragilità” è il tema di fondo del fascicolo di maggio de Il Segno, il mensile della diocesi di Milano, sul quale Giuseppe Grampa e il cardinale Angelo Scola affrontano il tema della misericordia e del perdono, dell’amore in famigli. Grampa, direttore del giornale, ricorda anche Lazzati che “cercava Dio nella città dell’uomo”; mentre Pino Nardi sottolinea come il cardinale Scola abbia scelto un laico, Luciano Gualzetti, quale nuovo direttore della Caritas ambrosiana.
Allegato al n 3/4 del notiziario Servir il Centro Astalli (promosso dai gesuiti, da 35 anni attivo a Roma per l’accoglienza dei rifugiati in Italia) si può consultare il “Rapporto annuale” ricco di informazioni, dati, fotografie e riflessioni. La “rete” del Centro oggi si estende da Roma a Catania, da Trento a Palermo, a Vicenza, a Padova, da Milano a Grumo Nevano. Si tratta di un’esperienza di eccezionale importanza in cui accanto ai padri gesuiti lavorano centinaia di laici, giovani e adulti con un impegno di aiuto di accoglienza non solo materiale ma anche culturale e spirituale.
(a. bert.)