Per Ilvo Diamanti queste elezioni segnano una svolta: la perdita di contatto della politica con la storia e l’identità (“La fede politica che perde le radici”, Repubblica). Anche Ezio Mauro scrive de “La storia rottamata”. Biagio De Giovanni è più cauto: “Se la narrazione di Palazzo Chigi convince meno” (Mattino). Claudio Cerasa sul Foglio analizza “La prima sconfitta di Renzi”. Sull’Unità “L’analisi del voto” di due renziani critici, E. Gualmini e S. Vassallo. Annota Roberto D’Alimonte: “Appendino votata dal centrodestra, Sala dalla sinistra” (Sole 24 ore). Giovanni Orsina su La Stampa spiega “La metamorfosi dei grillini”. Nella sua prima intervista Davide Casaleggio dice al Corriere della Sera: “Non mi candiderò mai”. Lina Palmerini sul Sole 24 ore mette in guardia: “Renzi, Grillo e il cambiamento. Rischi di uno slogan”. Anche Gian Antonio Stella avverte: “Il bagno di realtà che serve ai Cinque stelle” (Corsera). Alberto Leiss, sul Manifesto, non s’entusiasma per il voto e riflette sui “Populismi”. Per Barbara Spinelli è diverso: “Populisti? E’ gente che vuol decidere” (Il Fatto).