Sull’Avvenire, due medici del Policlinico Gemelli, Paolo Rossini, neurologo, e Roberto Bernabei, geriatra, intervengono sul tema del fine vita. Ritengono che il provvedimento in discussione alla Camera sulle Disposizioni anticipate di trattamento (DAT) non sia affatto una priorità e che, così come è formulato, pregiudichi l’alleanza tra medico e paziente e sia troppo succube di una “visione neoliberista della società in cui produrre comporti avere diritto alla vita e non produrre significa averne molto meno” (“Questa legge sul fine vita stravolge le relazioni di cura”). Sul tema si veda, nel sito, il 30Righe di Franco Monaco che offre un punto di vista problematico, ma comunque più positivo, nei confronti del testo di legge (“Il fine vita ovvero la zona grigia“).