Il declino demografico in Europa e in Italia è talmente drammatico che dovremmo considerare una fortuna il fatto di avere non lontano da noi “un vero e proprio giardino d’infanzia dove l’esplosione demografica è incontrollata”. Lo ha detto Emma Bonino alla presentazione del rapporto annuale del Centro Astalli (l’opera dei gesuiti a Roma per l’assistenza agli immigrati); e il testo viene pubblicato come editoriale sul mensile Servir (n 5/17). A conferma che sul tema immigrazione bisogna andare oltre le paure e gli egoismi: è anche per il nostro interesse, non solo per la fedeltà ai nostri valori, che dobbiamo aprirci all’accoglienza e a una buona integrazione. Dicono, e argomentano, i gesuiti: “è giunto il momento di cambiare, di ambire a politiche migratorie migliori per noi e per loro”.
È uscito il primo numero dell’anno della rivista Coscienza, diretto da Beppe Elia dedicato alla sinodalità come dimensione ecclesiale irrinunciabile. Sullo stesso fascicolo della rivista, molto rinnovato rispetto al passato e arricchito da illustrazioni anche a colori, un invito a non aver timore della Politica, una riflessione sulla flessibilità (che non può essere totalmente esclusa, numerosi interventi sulla Chiesa che deve camminare insieme agli uomini di oggi in una rinnovata sinodalità. E proprio su questo tema (la sinodalità, che è il “camminare insieme” di tutta la Chiesa) alla luce dello straordinario magistero ed esempio di Papa Francesco si sofferma il presidente dell’associazione teologica italiana Roberto Repole, che è anche assistente del gruppo Meic di Torino.
E in questo steso spirito si possono leggere su La Civiltà Cattolica (n 4006, 3 giugno 17) gli interventi del Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, del presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni sulla “diplomazia dei ponti” (la quale, se forse non esprime proprio l’idea del cammino condiviso esprime certo quella del camminare l’uno incontro all’altro …).
Anche l’editoriale di ItaliaCaritas di maggio, di Francesco Soddu, è dedicato all’idea che “Non c’è sviluppo senza coesione e inclusione”. E altri articoli sono dedicati alla coesione e all’integrazione nella scuola, nel lavoro, con uno speciale atteggiamento di apertura verso i poveri, gli emarginati e gli immigrati.
Grande attenzione ai cambiamenti epocali, che attraversano e segnano già il mondo di oggi, è espressa, come di consueto, dal mensile de Il Gallo nel fascicolo di giugno. Ne parla Ugo Basso nell’articolo “Troverà ancora la fede?” segnalando i tratti di una possibile, diversa presenza di Chiesa. E sul tema difficile del rapporto tra il credente e la felicità, Renzo Bozzo offre una riflessione molto interessante e articolata mettendo in luce come, nella vita concreta, per alcuni la fede è un grande aiuto a una vita serena e gioiosa, per altri, spesso a causa di un moralismo ossessivo o del comportamento discutibile di altri credenti, laici o ecclesiastici, la fede sembra essere un peso, una fatica, una sorgente di pessimismo.
Oltre alle consuete informazioni e riflessioni sulla vita ecclesiale, e anche civile, il fascicolo n 10/1917 de Il Regno dedica spazio al 150° anniversario dalla fondazione dell’Azione cattolica Italiana. Ne scrivono Ernesto Preziosi e Francesco Rossi. Di notevole interesse anche il Rapporto sulla libertà religiosa 2017 preparato negli Stati Uniti da una commissione presieduta dal gesuita p. Thomas Reese; si tratta di un lavoro molto interessante che riguarda le responsabilità degli Stati (alcuni dei quali, specie nel terzo mondo, sono assai ostili alla libertà religiosa, dall’Arabia Saudita alla Birmania, dalla Cina all’Iran, dall’Eritrea alla Corea del Nord), ma anche quelle dei cittadini e degli organismi internazionali.
(a.bert.)