Come riferisce p. Lorenzo Prezzi su “Settimana” del 1 gennaio 2013 (Messaggio del papa per la pace), il p. Fedrico Lombardi, direttore della Sala stampa del Vaticano, ha giudicato “scomposta e sproporzionata” la reazione dei media alle cose dette dal Papa sui matrimoni omosessuali. E ci sono anche state. Ma è il nodo teologico che torna a essere discusso. Dice Prezzi che “in Benedetto XVI l’interpretazione teologica prevale sul senso storico. In particolare, l’ancoraggio della pace alla legge naturale e la denuncia del relativismo”. E infatti così scrive nel suo messaggio: «Precondizione della pace è lo smantellamento della dittatura del relativismo e dell’assunto di una morale totalmente autonoma che preclude il riconoscimento dell’imprescindibile legge morale naturale scritta da Dio nella coscienza di ogni uomo». Per Giancarla Codrignani (“Benedetto XVI e la laicità cattolica”) a far questione è proprio anche il riferimento alla legge naturale. La Chiesa – scrive – ha gravi responsabilità proprio per le conseguenze di “concezioni deterministiche della corporeità e alla definizione dei comportamenti ‘naturali’ o ‘innaturali’ per dogma presunto”. E conclude: “Perché mai dovremmo oggi sentire offensivo ‘per la giustizia e la pace’ l’amore comunque si presenti (soprattutto nella laicità sociale degli stati) e il senso profondo di una sessualità e di una ‘natura’ quando diventano per tutti – i credenti osservanti non sono obbligati dalla legge ‘permissiva’ – diritti alla mutua assistenza, alla cura del prossimo, alla vita?”.