Su Repubblica Goffredo Bettini sostiene che “Non c’è spazio politico né morale per le trame contro il governo”. Su Il Fatto Andrea Scanzi svillaneggia Zingaretti perché non difende abbastanza Conte: “Ineffabile Zinga, se ci sei (con Conte) batti un colpo”. E Antonio Floridia, sul Manifesto, dice del successo dell’appello pro-Conte “Basta con gli agguati”: “Breve viaggio nelle 16.300 mail dei firmatari”. Sull’appello pro-Conte scrive Biagio De Giovanni: “Il motto del nuovo Manifesto: ‘A Conte obbedir tacendo…’” (Il Riformista). E, del resto, i problemi restano: Marco Conti, “L’economia preoccupa il Quirinale e rispunta l’esecutivo di coesione” (Mattino); Alessandro Barbera, “Maggioranza divisa su imprese e reddito” (La Stampa); Massimo Franco, “Per l’Esecutivo identità da reinventare nella fase 2” (Corriere della sera); Paolo Pombeni, “La guerra dei boiardi che blocca l’Italia” (Il Quotidiano); Marco Tronchetti Provera, “Il governo adesso cambi passo” (intervista a La Stampa); Dario Di Vico, “I prossimi impegni per misurare la ripartenza” (Corriere). Sul Foglio una bella testimonianza di Sabino Cassese su qualità e limiti del premier Conte: “Lo stato d’emergenza ha minato l’equilibrio tra poteri costituzionali”. Sul caso Bonafede-Di Matteo scrive sul Mattino Massimo Adinolfi: “Bonafede e la lezione di Nenni”.