“«Lasciatemi pregare / senza fare i ragionieri del mondo, / e lasciatemi agire / senza fare i ragionieri di Dio», così scriveva in sua poesia Adriana Zarri, teologa e mistica piena di amore per la vita fatta di tempo e di eternità, di frutti e pietre, uccelli e gatti, sole e pioggia, fuoco e memoria, grata al Signore per la bellezza del mondo, delle creature e delle stagioni”. Inizia con queste righe la recensione che Marco Roncalli, sull’Avvenire del 10 gennaio, dedica al volumetto Quasi una preghiera (Einaudi, pagine 194, euro 18,50) che raccoglie scritti editi e inediti della teologa e scrittrice morta poco più di due anni fa, novantenne (“Così Adriana Zarri scandiva il ritmo delle stagioni”).