Il 18 gennaio 2021 esce in libreria, per i tipi della Morcelliana, una nuova edizione di “Noi crediamo in queste verità”, la celebre opera del gesuita americano e costituzionalista liberale John Courtney Murray scritta nel 1960. Si tratta di un classico per eccellenza sul rapporto tra religione, politica e democrazia in America. Murray, tra i più importanti teologi statunitensi, prende in esame questioni politiche e sociali della civiltà americana: le esigenze del pluralismo religioso, la rilevanza del diritto naturale, la risposta del mondo libero alla sfida delle dittature, il ruolo del cattolicesimo nella democrazia americana. Il libro ha una introduzione di Stefano Ceccanti, che attualizza il testo, alla luce della presidenza Biden e del ritorno di un cattolico alla Casa Bianca.
Nel 1960, accompagnando l’ascesa alla presidenza del primo cattolico, John Kennedy, sospetto in vasti settori dell’opinione pubblica protestante perché la Chiesa cattolica sembrava limitarne l’autonomia, il padre gesuita John Courtney Murray pubblicò We Hold These Truths – Catholic Reflections on the American Proposition, la raccolta dei propri scritti. In essa, a partire dal diritto costituzionale americano, proponeva di assumere pienamente la libertà religiosa come principio da valorizzare e non come male da tollerare.
La prima apparizione italiana del testo (Morcelliana, 1965) intendeva accompagnare i lavori del Concilio Vaticano II. In effetti Murray, che in precedenza era stato inquisito dal card. Ottaviani, ebbe un’influenza decisiva sulla Dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae anche grazie ai rapporti di lunga data dell’autore con Paolo VI. Oggi, in concomitanza con l’ascesa alla Presidenza di Joe Biden, secondo cattolico dopo Kennedy, vede la luce questa nuova edizione.