ELEZIONI / COMMENTI. “Sul ponte sventola bandiera bianca”

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Marco Ciani, su “Appunti Alessandrini” (rete c3dem) conclude così il suo commento scritto a caldo alle 22.30 del 25 febbraio: “dopo il voto di ieri, è difficile non essere d’accordo con chi, molti anni fa, sostenne che governare gli italiani non è difficile. E’ inutile”. Leggi qui

 

 

2 Comments

  1. Può anche essere difficile, governare gli italiani, probabilmente non più di altri. Certamente non è inutile, anzi oggi più di ieri è necessario.
    Forse più che di “sonno della ragione”, parlerei di sonno della proposta, sonno della Politica.
    Ripartirei proprio dalla Politica, dalle ingiustizie e dalle sofferenze di tante persone. Dai sogni e dalle speranze. Dal bene comune al di là di un sinallagma. Da uno stile meno distante e, se possibile, più umile.

  2. Poco meno del 25% degli italiani non ha votato. Il 25% lo ha fatto al grido “arrendetevi, siete circondati”. Un ulteriore 25% ha creduto (per l’ennesima volta) in un anziano “signore” che pochi mesi prima aveva condotto il Paese ad un passo dal baratro, nel più totale isolamento internazionale; che ha promesso l’eliminazione dell’IMU e la restituzione di quella già versata; che ha millantato misure volte all’elusione e all’evasione fiscale; che ha promesso un condono fiscale tombale accompagnato da quello edilizio.
    In questo quadro è realistico ritenere che la mancata vittoria (e la scampata sconfitta) del PD sia attribuibile solamente agli errori commessi in campagna elettorale? O alla candidatura di Bersani piuttosto che quella di Renzi.
    Purtroppo non lo è. Chè se lo fosse, la soluzione sarebbe già bella e pronta.
    Se in centrosinistra vorrà prima o poi (forse più poi che prima) tornare ad essere forza di governo, sarà invece necessaria una riflessione “essenziale”. Una riflessione che ripensi da capo il significato di dx e sx (Grilo è di dx o di sx?) per capire come fare oggi una proposta di centrosinistra in grado di essere compresa da un numero di italiani sufficienti a governare. In una situazione economica che non cresce e non crescerà, perchè figlia di un modello giunto probabilmente al suo epilogo. In una situazione sociale dove al concetto di “bene comune” sempre più difficilmente è attribuibile un “significato comune” alla maggior parte degli italiani. In una situazione internazonale dove la finanza (drogata) sempre più condiziona l’economia e la politica.

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