La grande speranza che Papa Francesco ha suscitato in tutta la Chiesa (e anche fuori dei suoi confini visibili) appare tanto più provvidenziale se si ripensa al “clima” che fino a ieri si stava diffondendo nel popolo di Dio. Senza neppur riandare alla famosa lettera del padre Boulad al Papa (cfr Il Regno – attualità n 16/2009) o ai celebri libri-denuncia di don Armando Matteo (La prima generazione incredula oppure La fuga delle quarantenni) bastava sfogliare il fascicolo di marzo de Il Gallo per leggere: “A dirla semplice, l’impressione è che la Chiesa romana attraversi una delle peggiori crisi di fiducia del nostro tempo, e sia talvolta in preda a una certa confusione”.
Giustamente, tanto più alla luce del “segno” di Francesco, appare profetica e provvidenziale la scelta di Benedetto XVI, che con coraggio e umiltà ha aperto la strada allo Spirito. Lo ha sottolineato assai bene La Civiltà Cattolica (n 3905 del 2 marzo)e Il Regno (che al consueto fascicolo di Documenti 3/2013 ha aggiunto un supplemento speciale tutto dedicato a Papa Benedetto e alla sua rinuncia con articoli di Brunelli, Mocellin, Muller, Stefani, Sala, Gandolfi e Dianich). A Benedetto e al suo gesto sorprendente è dedicato anche il numero di marzo di Tracce, la rivista internazionale di Comunione e Liberazione, che, accanto a molti articoli e suggestive immagini, ripropone anche la lettera che Julian Carron aveva inviato a Repubblica, ed ivi pubblicata il 15 febbraio, per spiegare il gesto del Papa.
Ancora sulla scelta di Papa Benedetto vanno segnalate riflessioni e commenti pubblicati da Koinonia (marzo 2013) ancora prima dell’elezione del successore. Tra gli altri Luigi Sandri, Frei Betto, Pietro Stefani, Raniero La Valle… Ettore Masina ricorda che Benedetto “continuò a gestire con la rigidità del suo predecessore la crisi disastrosa del cattolicesimo latino americano, L’atteggiamento ondivago a proposito della canonizzazione del vescovo Romero ne è un aspetto evidente”.
“Anche io sono un uomo”: così Il foglio (che giunge così al fascicolo numero 400: Felicitazioni e auguri!) intitola il suo commento al gesto di Papa Benedetto, ricordando le parole di Pietro quando il centurione pagano Cornelio lo accoglie prostrandosi ai suoi piedi. A molti la decisione di Papa Ratzinger è apparsa come un atto profondamente umano che demitizza la figura del papa e gli restituisce un carattere profondamente umano: “il cristianesimo è umano, è Dio che ama l’umanità nel farsi come noi…”
Accanto all’esame dei grandi avvenimenti e problemi sulla scena del mondo e della Chiesa, i periodici di ispirazione religiosa dedicano giustamente molta attenzione anche alla dimensione personale e “interiore” della vita. Così Spirito e Vita (2/2013) intitola il fascicolo “Amare, un cammino da compiere, un’arte da coltivare”. L’editoriale, di don Armando Matteo, afferma: “C’è una scuola dell’amore, c’è un discepolato alla sua scuola, alle quali nessuno può sottrarsi se intende vivere fino in fondo questa esperienza umana decisiva…”. E suor Liliana Aquilina: “Dire che amare si impara, si sviluppa, dire che è un cammino…è dire che, come la vita, ha bisogno di essere custodito, aiutato a riprendere vita come una fiamma che arde…”. I vari autori (da Eugenia Bonetti a Dario Fridel…) conducono il lettore in un viaggio estremamente bello, impegnativo e liberante.