Appello per ridare centralità al lavoro nel PD

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Pubblichiamo un appello che l’autore sta facendo circolare a Milalno tra i circoli del Pd per raccoglierne le adesioni. Naturalmente l’appello è rivolto non solo al territorio milanese ma a tutti coloro che, nel Paese, circoli del Pd, ma anche singoli e associazioni, condividono le riflessioni che vi sono contenute. Chi è interessato al prosieguo di questa iniziativa può scrivere a sandroantoniazzi39@gmail.com

 

 

Il partito democratico da tempo trascura i lavoratori.

Scomparsi i partiti di massa, il problema della rappresentanza politica dei lavoratori non è stato più affrontato.

Oggi Il PD risulta essere al 4° posto nelle scelte elettorali dei lavoratori.

Vi è in questo non solo una negligenza, causa di una debolezza intrinseca e di una incertezza permanente, ma anche una distorsione del senso della politica, che viene considerata e vissuta separata dalla trasformazione sociale, invece di esserne parte attiva e cointeressata.

E’ ora di ridare al PD, partito erede di tradizioni popolari, un’adeguata cultura politica che ridia centralità al lavoro e dove i lavoratori abbiano un ruolo significativo, che qualifichi l’identità del partito.

Non si tratta di tornare a schemi classisti del passato (si deve infatti pensare tanto ai lavoratori dipendenti, quanto a quelli autonomi, delle cooperative e del Terzo Settore, precari e flessibili e anche alla collaborazione con le imprese nella misura della loro disponibilità), ma di affrontare problemi reali, urgenti e pressanti, dell’oggi e del domani.

I lavoratori sono una forza imponente, hanno un ruolo fondamentale nell’economia, sono al centro delle grandi trasformazioni tecnologiche e ambientali, rappresentano tuttora una forza attiva di emancipazione per un lavoro libero e dignitoso.

Per questo sono un soggetto decisivo per la trasformazione sociale – certo non l’unico, oggi anche i movimenti femministi e ambientalisti sono rilevanti – e non si può pensare di fare battaglie di cambiamento della società senza un soggetto così importante.

La socialdemocrazia ha significato in passato un compromesso positivo col capitalismo, in quanto ha garantito assieme allo sviluppo il benessere sociale; lo sviluppo però oggi è diventato più insicuro, trascinando in questo declino anche lo Stato sociale, e richiede nuove risposte.

Al patto positivo di ieri non è subentrato nessun nuovo accordo, data l’instabilità congenita determinata da una globalizzazione non regolata.

Non si può più aspettare il benessere da un progresso certo: occorre sviluppare un’azione articolata costante di trasformazione attraverso iniziative e battaglie su diversi temi essenziali, nazionali e internazionali.

Si possono indicare in proposito alcune linee di orientamento laburista:

  1. Poiché non esiste oggi una visione di società futura a cui tendere, un modo adeguato di rendere evidente ciò in cui il partito crede, consiste nell’indicare su alcune questioni essenziali di grande rilievo (eguaglianza, ambiente, welfare e cura, economia e globalizzazione, pace e guerra) quali sono le linee che si intendono sostenere per il futuro (in un periodo di 10-15 anni).
  2. Cinquant’anni fa sono stati riconosciuti i diritti fondamentali dei lavoratori attraverso l’approvazione dello Statuto dei lavoratori.

Dopo di allora si è attraversato un lungo periodo difensivo e di rimessa in discussione dei diritti acquisiti.

E’ ora di rilanciare una nuova prospettiva, quella dell’affermazione della partecipazione dei lavoratori, qualsiasi sia la forma contrattuale del rapporto, che significhi libertà di espressione nel proprio lavoro e apertura di una fase di maggiore democrazia nelle imprese: si deve realizzare un nuovo traguardo, della stessa importanza dello Statuto dei lavoratori.

  1. Sempre maggiore è la richiesta di una migliore qualità della vita che giunge sino alla soluzione soggettiva dell’abbandono del lavoro e ciò perché la gran parte dei lavori non tengono alcuno conto delle persone.

Contrariamente al sistema vigente, per il quale a prevalere sono sempre il profitto e la produzione, è necessario promuovere un lavoro compatibile con le esigenze delle persone e coi loro tempi di vita, a partire dai giovani e dalla formazione permanente.

Questi problemi non sono solo sindacali, ma sono eminenti questioni politiche, perché riguardano la vita delle persone, la qualità della nostra società.

Per avviare questo programma il partito dovrebbe:

  1. Presentare un documento sul “lavoro”, sull’importanza “politica” del lavoro, nel prossimo congresso, come una parte rilevante della propria strategia.
  2. Informare il proprio comportamento a questa scelta: non si tratta infatti e soprattutto di fare iniziative e leggi sul lavoro, sempre necessarie, quanto di “stare dalla parte dei lavoratori”. Nelle iniziative che si assumono occorre far risaltare i valori a cui ci si ispira.
  3. Il partito, nel pieno rispetto dell’autonomia reciproca, deve tenere rapporti costanti coi sindacati rappresentativi al fine di ricercare libere intese ideali sulle linee di fondo.

Il partito deve inoltre sostenere il principio dell’unità sindacale, non soprapponendosi o scavalcando i sindacati, ma come espressione autonoma di una propria convinzione ed espressione di una meta cui tendere.

 

Sandro Antoniazzi

 

 

 

 

One Comment

  1. Concordo con quanto dice Sandro Antoniazzi ma mi pare che il punto di partenza per evidenziare la centralità del lavoro nella identità che si deve dare il Partito Democratico sia il richiamo al senso del primo articolo della Costituzione che indica il lavoro come fondamento della nostra Repubblica democratica: mi pare la chiave di interpretazione del riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo, dei doveri inderogabili della solidarietà, del riconoscimento della dignità di ognuno, senza alcuna distinzione, fino a riconoscere a tutti i cittadini il diritto al lavoro (artt. 2 e 4). La prima condizione del vivere insieme è quindi il lavoro che risponde alla esigenza vitale di ogni uomo, alla sua partecipazione responsabile alla vita della comunità, alla sua crescita personale ed a quella della comunità. Impegno del Partito deve quindi essere quello di creare le condizioni perchè tutti abbiano un lavoro e lo possano esercitare con dignità. Non è sufficiente, per lo Stato, crescere economicamente ma è indispensabile la crescita e la partecipazione attiva di ogni cittadino.

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