In una lettera al Corriere della Sera di domenica 17 giugno – che il quotidiano titola “Meglio cattolici divisi tra destra e sinistra”, occhiello “Il partito unico” – Franco Monaco scrive che ritiene un errore di dar vita a formazioni politiche di ispirazione cattolica. “A mio avviso – osserva Monaco -, il pluralismo politico tra i cattolici italiani è stato un guadagno sia per la Chiesa, che vede così esaltate la libertà e l’universalità della sua missione, al riparo anche solo dal sospetto che essa ‘prenda posizione’ tra le parti politiche, sia la democrazia italiana con l’attenuazione dello storico sovraccarico ideologico che ne ha inibito a lungo una libera articolazione”. “Semmai – aggiunge – non ha giovato alla Chiesa italiana una qualche sua esposizione politica non esattamente super partes nel ciclo politico più recente”. Monaco si mostra critico, poi, con “il segnale di una regressione al contenzioso laici-cattolicianche dentro il Pd”, quando accade, come ora, che “qualcuno” prospetti primarie in cui si misurino candicati in base alla loro posizione sulle unioni di fatto. E si distanzia da Riccardi (di cui invece condivide il rifiuto del partito dei cattolici) per quanto riguarda l’idea che il governo Monti possa essere “l’incubatore di una nuova esperienza politica”. Monaco dice di apprezzare il governo dei tecnici, ma “non il pensiero unico e la soluzione unica dettata dal sapere tecnico”.
La lettera in: http://democraticiperlulivo.it/wp-content/uploads/2012/06/Corsera-Meglio-cattolici-divisi-tra-destra-e-sinistra-FRanco-Monaco.pdf