E’ trascorso un anno da quel 15 febbraio, quando una lunga malattia ci ha portato via Giampiero Forcesi. Una assenza, ma al tempo stesso una presenza che ritroviamo tra noi come testimonianza viva.
Diversi sono i suoi scritti che è possibile in parte recuperare anche sul sito C3dem.it, dove aveva continuato a far pervenire i suoi contributi anche nelle ultime settimane.
«Dobbiamo lavorare con passione per rendere bella questa terra, cercando la giustizia per gli ultimi, approfondendo la coscienza, liberando l’intelligenza. Dobbiamo lavorare con passione perché ogni uomo possa provare entusiasmo e felicità, e vivere la sofferenza nella comprensione di sé e di tutte le cose». (dal quaderno di Giampiero, agosto 1973)
Possiamo riconoscere lo spirito di “sana irrequietezza” nella danza della vita che ha accompagnato Giampiero e che riceviamo come una consegna, un anticipo che profuma di pienezza.
«Penso che la sequela si possa vedere in tre aspetti che si integrano tra loro:
1) come una via nuova, dono di Dio, aperta a tutti, che ci orienta e ci è di speranza, ci dà gioia e ci apre alla sapienza.
2) come una via misteriosa che ci spaventa e ci pare impraticabile. In quanto allo spavento Gesù ci conforta: Il Padre ci può rendere capaci a percorrere quella via.
3) come una via anche semplice, concreta, fatta di distacco da ciò che ci rende egoisti, chiusi e di fraternità con tutti gli uomini a partire dai più poveri.
Per quel che ci è promesso su questa strada, Gesù dice che è la vita oltre la morte a darci una pienezza ed anche un anticipo di pienezza quaggiù: un crescere di fraternità a chi s’incammina dietro di Lui cento volte tanto in case, fratelli, sorelle, madri, padri, figli, campi, sebbene aggiunge “non senza sofferenze ed incomprensioni”». (dal quaderno di Giampiero, 1975)
Dall’omaggio di alcune amiche ed amici, ed in particolare grazie all’impegno di di Rosetta, Giancarlo, Irina e Luciano, prenderà forma una raccolta di riflessioni su Giampiero nel volumetto in fase di preparazione, “In punta di piedi verso Emmaus”, segno e testimonianza dell’impegno di Giampiero Forcesi tra di noi.
17 Febbraio 2024 at 15:16
Grazie per aver ricordato Giampiero ad un anno dalla sua morte. Non ce l’ abbiamo fatta a stampare il libro per via del Covid che ha preso Daniela che lo cura in tipografia nel mese di gennaio. Le cose più belle del libro sono quelle prese dai suoi quaderni. Giovedì l’ abbiamo ricordato nella Messa e sempre con commozione. È venuto anche l’ ambasciatore della Rep.Dem.del Congo che conosceva gli scritti di Giampiero sul Nord Kivu. Grazie a tutti. Gli amici Giancarlo. Irina. Luciano, Rosetta
23 Febbraio 2024 at 18:29
Forse a motivo della grande riservatezza e discrezione di Giampiero, io, pur avendone goduto l’amicizia, ne scopro pienamente la ricchezza solo ora attraverso le testimonianze di chi gli ha vissuto più vicino ed i suoi scritti….ve ne sono personalmente grato anche per le pubblicazioni che avete in animo di curare!