L’apertura della Settimana Sociale

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di Alvaro Bucci

E’ iniziata la 50° Settimana sociale dei cattolici in Italia: dal 3 al 7 luglio a Trieste, in “terra di confine”, dove confluiranno non solo gli oltre mille delegati e delegate di diocesi, movimenti e ordini religiosi, di rappresentanti e volontari di associazioni, gruppi, imprese e cooperative, ma anche dei cittadini e delle cittadine che si incontreranno in occasione dei vari eventi organizzati nelle strade e nelle piazze della città.

Secondo il programma ufficiale, per l’apertura della 50a Settimana sociale, nel pomeriggio del 3 luglio, dopo i saluti ufficiali e l’introduzione al tema, è previsto, alle ore 17.00, l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Concluderà Papa Francesco, che domenica 7 luglio presiederà la Concelebrazione Eucaristica, alle 10.30 in Piazza Unità d’Italia, cui seguirà l’Angelus.

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L’intenzione fondamentale, che si legge nell’ambizioso titolo, è quello di andare “Al cuore della democrazia”, invitando i cittadini e le cittadine a una riflessione sul valore, i fondamenti e le molte articolazioni della democrazia, cercando insieme i modi migliori per rinnovarla e aprirla alla partecipazione di tutti.

Un’opportuna profonda riflessione, in considerazione del fatto che la democrazia vive da alcuni anni un periodo di crescente difficoltà in tutto il mondo, come ha rimarcato il Segretario delle Settimane sociali, Sebastiano Nerozzi, in un articolo di presentazione pubblicato, nel mese di febbraio scorso, sulla rivista Aggiornamenti sociali. Infatti, Secondo il Global State of Democracy Report 2023, che raccoglie un’ampia serie di indicatori della qualità dei processi democratici in circa 170 Paesi dal 1975 a oggi, negli ultimi sei anni la maggior parte dei Paesi ha registrato un peggioramento della propria vita democratica. Molti Paesi hanno fatto passi indietro rispetto a un assetto democratico del loro governo.

Anche le grandi democrazie occidentali hanno sperimentato una certa erosione del consenso al regime democratico, con l’emergere di ideologie e movimenti populisti, autoritari e xenofobi, insofferenti per i meccanismi di democrazia rappresentativa e ostili a forme di coordinamen­to sovranazionale e multilaterale.

Tale tendenza globale, osserva ancora il Segretario delle Settimane sociali, non lascia immune nemmeno il nostro Paese, sebbene la democrazia abbia solide fondamenta grazie alla Carta costitu­zionale, che dà piena centralità al Parlamento e pone molteplici presidi a ogni degenerazione del potere politico verso forme autoritarie.

Secondo il Democracy Index dell’Economist, – aggiunge ancora – la nostra è una «democrazia imper­fetta»: in una scala fra 0 e 10, l’Italia con una valutazione di 7,7 si pone sotto la soglia di 8 che contraddistingue le democrazie compiute, fra le quali si trova la maggior parte dei Paesi europei.

Ma non posso di seguito non osservare, a questo punto, come in questi ultimi tempi, con il percorso di approvazione messo in atto, da parte dell’attuale compagine governativa, della riforma costituzionale concernente il “Premierato”, la nostra democrazia rischi ancora di indebolirsi, per effetto della perdita di centralità del nostro Parlamento, che diventerebbe una mera struttura di servizio del Governo.

Per quanto riguarda l’organizzazione e la metodologia, la 50a Settimana sociale è stata pensata come un’esperienza di comunità e come un acceleratore di partecipazione per valorizzare e rafforzare i tanti percorsi di impegno, di innovazione e di costruzione del bene comune oggi presenti in Italia. In tale senso, evidenzia ancora il prof. Nerozzi, si colloca la partecipazione aperta a tutti i cittadini e le cittadine che riconoscono nell’impegno di tante organizzazioni ed esperienze di partecipazione (non solo cattoliche) una luce di speranza e un supporto concreto per la vita del Paese e dei singoli territori.

In quest’ottica, seguendo la presentazione del prof. Nerozzi, la Settimana sarà caratterizzata dalla presenza di “Piazze della democrazia”, spazi per incontri con una cinquantina di relatori (esperti, politici, amministratori locali, imprenditori, ecc.) che si confronteranno su alcune delle tematiche che toccano da vicino la vita del Paese: dalla sostenibilità alla famiglia, dall’impresa al lavoro, dalla pace alle migrazioni, dalla transizione energetica all’intelligenza artificiale, dall’educazione civica e alla formazione universitaria, dalla gestione dei beni comuni alla lotta per la legalità.

Le vie della città ospiteranno anche i “Villaggi delle buone pratiche”, dove varie realtà della società civile (imprese, associazioni, gruppi di cittadini, movimenti, cooperative, amministrazioni locali, comunità energetiche) allestiranno stand e animeranno giochi, attività e momenti di incontro per presentarsi e far conoscere le proprie proposte.

Infine, centinaia di delegati e delegate provenienti da tutta Italia daranno vita ai “Laboratori della partecipazione”, tavoli di lavoro dove persone impegnate in uno stesso ambito si incontreranno per condividere le proprie esperienze e ricercare insieme modalità nuove per costruire alleanze e far sentire la propria voce al mondo delle istituzioni.

Sempre per favorire una partecipazione di pubblico più ampia possibile, le serate saranno animate da eventi e concerti, insieme a testimonianze, mostre e spettacoli teatrali sul tema. Per rendere più efficace la partecipazione e la comunicazione, e anche per cercare di evitare l’eccessiva dipendenza dalla logica delle piattaforme digitali commerciali, è stata anche predisposta un’apposita web app che consente di iscriversi alla Settimana sociale, condividere le sintesi dei lavori preparatori, ricevere aggiornamenti in tempo reale, orientarsi nel programma e prenotarsi per i singoli eventi.

 

 

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