La newsletter del 3 giugno
EDITORIALI
L’ambiguo fascino del (semi)presidenzialismo
di Filippo Pizzolato
“La classe politica, rivelatasi (sin qui) incapace di modificare la legge elettorale (che è una legge ordinaria) e di trovare convergenze sulla Presidenza della Repubblica (tanto da rituffarsi – come soluzione tampone – tra le braccia “paterne” e “provvidenziali” di Napolitano), tenta ora, con questa avventura costituente, di guadagnarsi una ri-legittimazione senza rinnovamento, provando ancora una volta a riversare sulle regole – dopo quelle elettorali, ora la Costituzione – la responsabilità della propria impotenza.
Uno strappo alla Costituzione, e un equivoco politico
di Franco Monaco
L’autore, che ha inviato questo articolo sia a c3dem sia a l’Unità (che lo ha pubblicato dopo due giorni, il 2 giugno), spiega il senso del documento – di cui è egli stesso redattore – con cui 45 parlamentari del Pd hanno motivato le loro “profonde riserve sulla mozione con la quale si è dato mandato al governo di proporre al parlamento un percorso speciale (in deroga a quello ordinario stabilito dall’art. 138 della stessa Costituzione) per la riforma di una parte cospicua della seconda parte della nostra Carta fondamentale”.
La questione cittadinanza e l’inutile battaglia del latinetto
di Alberto Guariso
“Ci sono volute alcune settimane, dopo le prime aperture del Ministro Kyenge sul tema della cittadinanza, per smetterla di usare il latinetto come clava ideologica e cominciare a ragionare su qualche contenuto. Ma il passaggio non è stato affatto semplice se persino una persona avveduta come il presidente del Senato si è fatto trascinare nella bagarre sentendosi in dovere di mettere in guardia contro il rischio che lo ius soli scateni l’arrivo di orde di donne straniere…”
ARTICOLI
La “semplicità” di papa Francesco
di Marco Ivaldo
“…molte persone simpatizzano con papa Francesco assai al di là dell’appartenenza ecclesiale o confessionale alla Chiesa di Roma perché questi interpreta un bisogno del tempo, cioè la fame di cose essenziali come antidoto allo stordimento delle coscienze e al pervertimento delle priorità fondamentali che hanno largamente corso ai nostri giorni”.
Occorre un sindacato innovativo e unitario per rilanciare il lavoro
di Sandro Antoniazzi
Occorre aprire un dibattito sulla centralità del lavoro nella vita del Paese e sulla necessità di operare un cambiamento radicale nel nostro sistema economico. Per questo serve, però, un sindacato che prenda atto della fine dello sviluppo illimitato da cui far derivare i benefici per i lavoratori e che diventi un soggetto attivo e protagonista della nuova economia.
E poi:
– Un’ampia rassegna stampa dedicata soprattutto al dibattito sulla riforma costituzionale
– Una bella iniziativa di rilettura critica della Costituzione ad opera dell’Istituto De Gasperi di Bologna
– La consueta rubrica curata da Angelo Bertani “Riviste & Rilette”