LA CIVILTA’ CATTOLICA: il Documento dei saggi e la Riforma della Costituzione – RICERCA: l’identità femminile – IL SEGNO l’intimo legame tra fede e “sapienza del cuore” – ADISTA-SEGNI NUOVI: “l’improvvisata ipotesi centrista”.

| 0 comments

Si parla di Riforma della Costituzione e degli indirizzi che l’apposita commissione presieduta da Gaetano Quagliarello e coordinata da Luciano Violante ha consegnato al governo a settembre e presentato al parlamento in ottobre. Il padre Francesco Occhetta, presentando il “Documento dei saggi” su La Civiltà Cattolica n 3921 (del 2 novembre) lamenta che qualcuno (il Fatto Quotidiano) l’abbia superficialmente definita “costituzione della nuova P2”. Uno dei membri della commissione, Stefano Ceccanti, ha sintetizzato in tre grandi direttrici le scelte che i 40 saggi consegnano al parlamento: 1) assicurare stabilità ai governi, velocizzare il procedimento legislativo corresponsabilizzare le autonomie territoriali abbandonando il bicameralismo paritario; 2) aumentare il potere delle autonomie, in particolare delle Regioni; 3) attribuire ai primi ministri una legittimazione diretta e una maggioranza diretta e in grado di rappresentare l’Italia ai Consigli europei per una durata pluriennale, simile agli altri Paesi. Padre Occhetta auspica che il Parlamento non perda questa opportunità e riesca ad approvare almeno le riforme principali. Ed ha ragione perché sarebbe (sarà) davvero inaccettabile tornare alle urne con questa architettura elettorale-costituzionale. Resta tuttavia l’interrogativo se le proposte in discussione siano sufficienti a ridurre la convinzione di molti cittadini (forse la maggioranza) di essere esclusi da ogni forma di partecipazione attiva che non sia di pura delega. Alcuni si chiedono se non sia necessaria anche una globale riforma dei partiti (“forma”, competenze, bilanci, trasparenza e … personale).

Sullo stesso fascicolo della rivista dei Gesuiti, padre Gianpaolo Salvini racconta e commenta la recente Settimana sociale dei cattolici italiani, svoltasi a Torino dal 12 al 15 settembre. Con grande sincerità l’autore ammette che la settimana si è svolta nella disattenzione pressoché totale della stampa e della società italiana, nonostante si siano dette cose interessanti ed anche coraggiose (Zamagni: “si tratta di passare da una politica per la famiglia ad una politica della famiglia”). Forse, infatti, si tratta, più in generale, della necessità che anche in ambito ecclesiale si passi dai discorsi (esortazioni e moniti) fatti dagli ecclesiastici alle famiglie ai discorsi (esperienze, riflessioni e richieste) dei laici che vivono l’esperienza familiare ai teologi e agli ecclesiastici in genere. In preparazione del Sinodo papa Francesco sembra aver scelto proprio questa strada della consultazione, dell’ascolto della voce dei credenti che vivono la realtà familiare.

E Ricerca, la bella rivista della FUCI (Federazione delle universitarie e universitari cattolici italiani), dedica il numero doppio (7/8 2013) all’identità femminile. Andrea Michieli, condirettore, spiega che “dedicare un numero a questo tema è scelta per stare accanto alle donne vittime di violenza”. E tutto il fascicolo dimostra la coerenza di questa scelta. Elena Pulcini scrive dell’ “identità femminile europea e l’idea di passione”; Nicoletta Dentico parla dell’uguaglianza e della creatività delle donne (negate in larga misura in una cultura “globalizzata”; ma possibili in diverse parti del mondo attraverso esperienze femminili di creatività e coraggio fino all’eroismo. “Il mondo è delle donne”, scrive Touraine. Ed ha ragione perché solo loro, probabilmente, hanno la capacità di affrontare e ricostruire positivamente una società disgregata e in crisi. E poi articoli di Anna Beltrametti, Ilaria Vellani, Cristina Simonelli, Francesca Simeoni, Anna Maria Pezzella.

“E’ stata soprattutto la mia nonna paterna Rosa a tracciare il mio cammino di fede…” racconta papa Francesco. E Giuseppe Grampa, direttore del mensile Il Segno della diocesi di Milano confessa qualcosa di simile e sottolinea l’importanza delle donne (e le nonne) nella trasmissione della fede. Si apre così, con questo insolito ma bellissimo editoriale, il numero di novembre del periodico ambrosiano che ricorda anche il 1700° anniversario dell’editto di Costantino. In questa occasione il cardinale di Milano Angelo Scola è andato a Nis, città natale di Costantino, 200 chilometri a sud di Belgrado, in Serbia. Ma è certamente il tema della fede che domina le pagine della rivista, con una particolare sottolineatura dell’intimo legame che unisce la fede alla “sapienza del cuore”. Non solo intellettualismo, dunque, ma soprattutto la saggezza, la maturità semplice e profonda delle nonne, di quelli che soffrono, l’esperienza degli umili e dei miti. E Aldo Maria Valli mette in luce come questa prospettiva sia proprio quella indicata da papa Francesco: “la Chiesa non deve prima di tutto indicare precetti morali, ma chinarsi sul ferito per curarlo, come ha fatto il samaritano”.

Al rischio del “nuovo centro” dedica un’attenta riflessione con un giudizio nettamente critico Franco Monaco citando l’”operazione politica improvvisata da Monti di cui oggi si misurano tutti i limiti”. La critica si estende anche a “quei rappresentanti dell’associazionismo cattolico socialmente impegnato (dalle Acli alla Comunità di sant’Egidio) che avrebbero potuto immaginare la propria condizione disagiata di oggi”. Lo scrive il senatore Pd su Adista-Segni Nuovi (n 40, del 16 novembre); ed è difficile dargli torto perché non si comprende come e perché varie realtà associative e culturali di ispirazione cattolica e di area democratica (che certamente non volevano essere imbottigliate nel fronte berlusconiano) si siano invece lasciate sedurre da un’ipotesi “centrista”: forse per assumere un ruolo decisivo che non gli è stato consentito né dalla consistenza degli interlocutori politici né dalla strategia timorosa dell’autorità ecclesiastica. Sullo stesso ricco fascicolo viene proposto anche l’articolo “tra il vecchio e il nuovo” di Guido Formigoni, pubblicato anche sul nostro sito c3dem, e un altro commento di Salvatore Rizza sui cattolici e politica: “Il centro perduto”. Infine un’originale riflessione di don Walter Fiocchi (“Il comunista e il cristiano”) che mette in luce le differenze, ma anche le convergenze “etiche” tra gli uni e gli altri.

(a.bert.)

 

Lascia un commento

Required fields are marked *.