Molto diversi i commenti all’accordo raggiunto dal Governo per Autostrade. Positivissimo, anzi euforico Il Fatto: Wanda Marra e Lucio De Carolis, “Autostrade libere, Benetton in fuga”. Positivo il Manifesto; Massimo Franchi, “Strada statale. Benetton fuori a teppe. Autostrade sarà una Public company”, e Norma Rangeri, “Un ponte inatteso tra Pd e 5Stelle”. Positivo anche l’Avvenire: Leonardo Becchetti, “Passo vero fuori dalla trappola” e interviste a Stefano Fassina, Leu (“La strada è giusta, e senza i 5Stelle non l’avremmo imboccata”) e a Salvatore Maggiotta, pd (“L’intervento ha un costo ma la revoca era un rischio enorme”). Dubbiosi e/o critici (a parte i giornali dell’opposizione) la Repubblica: Carlo Cottarelli, “I dubbi sui vantaggi dell’operazione Autostrade”; il Corriere della sera: Massimo Franco, “Il rischio statalismo”; La Stampa: Stefano Lepri, “Chi paga per questo pasticcio”, ma con una intervista al soddisfatto ministro Paola De Micheli, pd, “Nessun esproprio alla venezuelana e ringrazio i 5Stelle”; Il Riformista: Giovanni Guzzetta, “Comprare Aspi, una scelta fondata sul populismo” (intervista); Il Foglio: Claudio Cerasa, “Stato e autostrade di ipocrisia”; Il Quotidiano del Sud: Roberto Napoletano, “Ma la Cdp non è la grande Iri”, e anche Paolo Pombeni (al di là del titolo), “Lo scoglio ora è la legge elettorale”. Contrarissimo (e caustico) l’Huffington Post: Mattia Feltri, “Abbiamo un’autostrada!”, e di lui vedi anche “Gli avidi e i miopi” (la sua rubrica su La Stampa).