Lo spirito di papa Benedetto soffia forte nella chiesa cattolica di oggi e suscita domande e attese che per un po’ di tempo – passata la stagione del Concilio – erano state messe un po’ in disparte. Così Frei Betto auspica un “nuovo progressismo” di largo respiro, che restituisca speranza e giustizia alla difficile società brasiliana. Il fascicolo di Adista – documenti (n 31, 17 settembre 2016) ospita anche un pensiero di Andrès Torres Queiroga su “Ripensare la teodicea” e una riflessione di Matthew Fox “Per diventare mistici ribelli”. Sullo stesso numero 31, nel fascicolo di “notizie” si riporta la richiesta, proveniente dal mondo teologico ed accademico anglosassone di “rivedere l’Humanae vitae”. Da segnalare anche sul numero 33 di Adista-documenti (del 1 ottobre) la pubblicazione di ampi stralci della coraggiosa Introduzione di Marco Dal Corso e Brunetto Salvarani al loro libro appena pubblicato dalla Cittadella di Assisi e intitolato Molte volte e in diversi modi. Manuale di dialogo interreligioso.
Una forte attenzione alla nostra Costituzione, che va difesa e vissuta, è espressa da Pasquale Colella e dagli altri animatori della bella rivista napoletana Il Tetto sul n 312-313 (giugno 2016). Non manca qualche puntuale riferimento alla situazione politica e istituzionale attuale. Pasquale Colella, Luigi Ferrajoli, Massimo Villone, Ferruccio Diozzi e altri studiosi spiegano l’attualità dell’ispirazione che anima la nostra Carta fondamentale. E i rischi che si correrebbero se venisse manomessa. Naturalmente non manca un articolato ed esplicito riferimento critico alla riforma costituzionale Renzi-Boschi.
Alla riforma costituzionale fa riferimento anche l’articolo introduttivo (di fatto un editoriale) firmato dal gesuita Giovanni Sale sul n 3990 de La Civiltà Cattolica. Ma più che un articolo di “schieramento” quello di Civiltà Cattolica è una rilettura storica che offre l’occasione non solo di sottolineare ed apprezzare i caratteri fondamentali della carta costituzionale, ma anche di ricordare il grande contributo che i cattolici italiani portarono alla sua elaborazione (e alla sua messa in opera). Nell’articolo di padre Sale, ma anche, ad esempio, in quello di padre Francesco Occhetta, appare evidente con quanta attenzione e puntualità la rivista dei gesuiti (e, vien da pensare lo stesso Santo Padre) seguano l’evolversi della situazione italiana (anche se oggi con uno stile e un metodo assai diverso da quelli – più “interventisti” – di allora.
Giuseppe Grampa, teologo e direttore del mensile Il Segno della diocesi di Milano, ricorda nell’editoriale di settembre il XXV anniversario dell’ordinazione episcopale del cardinale Angelo Scola (che prima di giungere a Milano fu dapprima vescovo a Grosseto, poi rettore dell’ateneo Lateranense e poi Patriarca di Venezia). Tra i molti articoli interessanti ospitati dal mensile diocesano c’è un affettuoso ricordo di Madre Teresa scritto da Piero Pirovano, una recensione di Pino Nardi sull’anima di Milano e sulle linee del suo sviluppo che emergono da un’indagine di Marco Garzonio e Rosangela Lodigiani, un articolo di Rosangela Vegetti sull’incontro tra cattolici e induisti e un forte intervento di Pino Nardi sul dovere di “combattere il cancro della dea tangente e qualsiasi forma di corruzione”
(a. bert.)