ADITA-SEGNI NUOVI: critiche all’impostazione utilitaristica della riforma scolastica – IL REGNO ATTUALITA’: verso il Giubileo della misericordia – SEGNO NEL MONDO: editrice Ave, 80 anni semplicità e di verità – OREUNDICI: domande al papa dalle bidonville – SERVIR: “vi racconto la mia fuga dalla Costa d’Avorio”

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Una forte e articolata critica al progetto renziano di “buona scuola” è espressa nell’articolo di apertura del n tredici di Adista- Segni nuovi da Antonia Sani, coordinatrice nazionale dell’associazione “Per la scuola della Repubblica”. La critica è all’impostazione utilitaristica e funzionale della riforma, dominata dai concetti di competizione, valutazione e selezione, finalizzata all’inserimento lavorativo più che alla maturazione umana e culturale della persona. “La Chiesa potrebbe moltissimo contro la mafia”; ma la realtà è un po’ oscillante tra l’impegno antimafia e i peccati di omissione. Così Valerio Gigante riassume la situazione del rapporto tra le due realtà, presentando larghi stralci di pensieri e scritti di personalità religiose impegnate contro la mafia come Augusto Cavadi, don Tonio Dell’Olio, padre Nino Fasullo e il coraggioso vescovo Domenico Mogavero.

Al Giubileo della misericordia, e alla prevista rinnovata attenzione verso la situazione delle persone e delle coppie che hanno violato o hanno comunque difficoltà a mantenersi fedeli alle regole morali e canoniche, sono dedicati gli articoli di apertura de Il Regno attualità (n 3/2015) intitolati Il tempo della misericordia e Buone notizie per i confessori?. Molto interessante anche l’intervista a mons Jesus Delgado Acevedo che fu segretario di Oscar Romero, il vescovo che fu assassinato nel 1980 e che viene ora (23 maggio) dichiarato beato.

Da Jacovitti ai testi e ai commenti al Concilio, passando attraverso le ricerche storiche, le riflessioni teologiche, i racconti per i più giovani e i libri di preghiera, le biografie … L’editrice AVE, voce dell’Azione cattolica, compie ottant’anni e la rivista Segno nel mondo (di maggio) ne ricorda il cammino fatto di semplicità e di verità. Scorrendo il catalogo non si trovano (se non raramente) opere solenni e famose, ma piuttosto contributi semplici e agili, fatte per aiutare le persone di ogni età (dai ragazzi agli anziani) a capire la propria vocazione nella vita e i valori grandi e semplici cui ispirarsi. Un patrimonio prezioso, tanto più ora che il Papa raccomanda di aprire la porta e andare incontro ai fratelli con semplicità e spirito positivo, persino con allegria. Gianni di Santo ne offre un panorama interessante: tra gli autori dell’Ave: La Pira, Carretto, Balducci, Mounier, Lazzati, Pironio, Dossetti, Martini, Bachelet, Monticone …

Padre Josè Maria di Paola è parroco alla periferia di Buenos Aires. Nei mesi scorsi, ascoltando i suoi familiari, ha raccolto un bel po’ di domande tra le bidonville e i campi estivi per i ragazzi. Poi ha avuto occasione di venire a Roma, ha incontrato il Papa a Santa Marta e le ha proposte a papa Francesco. Il quale ha risposto e così la singolare intervista è stata pubblicata su La Carcova news  (Carcova è la bidonville in cui vive “padre Josè Maria, chiamato padre Pepe). Una parte dell’intervista è ora presentata su Oreundici di aprile. Sullo stesso fascicolo molte altre cose interessanti che nascono dall’esperienza del movimento animato da don Mario De Maio (tra le quali una riflessione sui poveri del neocardinale Montenegro).

Il Centro Astalli è l’associazione promossa dai gesuiti a Roma per l’assistenza a immigrati e rifugiati. Su Servir, agile mensile d’informazione e di testimonianza, è sempre molto interessante leggere le notizie su quel che avviene e le testimonianze delle persone che trovano lì un aiuto. Sul n 1-2 di quest’anno, ad esempio, una rifugiata dalla Costa d’Avorio non solo racconta la sua storia, ringrazia l’Italia per l’accoglienza, insieme al suo bambino, ma esprime la sua attenzione e l’augurio per quanti sono rimasti nel suo Paese, per quanti in Italia hanno difficoltà e per coloro che qui sono impegnati nel dialogo e nell’aiuto verso i rifugiati. E guarda al futuro: “Spero di trovare una serenità e un posto di lavoro per esercitare il mio lavoro di infermiera e poter un giorno non troppo lontano tornare in Costa d’Avorio e formare un’équipe con dei miei con nazionali per dare assistenza a quanti ne avranno bisogno…”.

(a. bert.)

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