Il “metodo Francesco” per l’Italia dopo elezioni. L’ardita tematizzazione (in realtà sostenuta da ragionamenti assai fondati e condivisibili) attira l’attenzione verso l’editoriale del padre Giacomo Costa sj che appare sulla rivista da lui diretta, Aggiornamenti sociali di marzo. Alla scuola di Francesco il padre gesuita raccomanda un impegno per leggere la situazione italiana con accuratezza e pazienza, cercando strade concrete per riscoprire e valorizzare il “gusto di essere popolo”. Così come la vita ecclesiale, anche la vita culturale, civile e politica del nostro Paese merita di essere riscoperta nella sua interezza e complessità: certo ci sono problemi e difficoltà, ma vi sono anche ricchezze, speranze e generosità che, se valorizzate, ci renderanno capaci di un futuro migliore! Tra i numerosi contributi ospitati sul fascicolo da segnalare anche il bel saggio di Franco Garelli su “la fede vista dai giovani: un panorama in evoluzione”.
Ricca come sempre di notizie e opinioni, Adista (notizie n. 10/2018) segnala il dialogo tra il cardinale Parolin e monsignor Paglia sul tema delle cure palliative, di cui entrambi auspicano la valorizzazione, anche se confermano naturalmente la contrarietà all’eutanasia e raccomandano discernimento in tema di terapia del dolore. Sullo stesso fascicolo padre Fabrizio Valetti, gesuita ottantenne oggi impegnato a Scampia, racconta in termini sostanzialmente positivi “il mio Sessantotto”. Sullo stesso n. 10 (dorso arancione) vengono celebrati i 5 anni di pontificato di papa Francesco, mentre Domenico Gallo esprime un giudizio molto severo e preoccupato sull’esito delle elezioni del 4 marzo scorso. Sempre su Adista (Segni Nuovi n 12) Paolo Farinella commenta i 5 anni di pontificato: “Francesco era necessario”!
ItaliaCaritas (n 2/18) si segnala per una ricca e acuta panoramica: dalla Bosnia dove occorre ricostruire il tessuto sociale, all’Africa, alla Siria, all’Argentina …all’Italia dove si parla della povertà minorile (notevolmente ampliata negli ultimi anni) e delle adozioni internazionali (che nel nostro Paese stanno molto diminuendo). Da segnalare il “contrappunto” di Domenico Rosati che segnala “il trionfo del capitalismo globalizzato ha aumentato le diseguaglianze, e aperto le porte a una privatizzazione della speranza”. Un allarme serio, che non può lasciare indifferenti le coscienze: né quelle religiose né quelle civili.
Il Regno documenti (n 5/18) segnala in particolare il documento dei vescovi piemontesi per attuare le indicazioni dell’esortazione Amoris laetitia. E il fascicolo di marzo di Koinonia offre una bella riflessione di p. Alberto Bruno Simoni sulle prospettive possibili e coraggiose della pastorale in Italia (a partire dalla testimonianza del cardinale Martini e dalla recente prolusione del cardinale Bassetti al Consiglio della Cei per “Ricostruire la Speranza, ricucire il Paese e pacificare la società”.
(a. bert.)