Uno straordinario messaggio di speranza espresso con grande lucidità: lo si può leggere su Aggiornamenti sociali n 10/2019 soffermandosi a riflettere sull’articolo “La democrazia cambia pelle” del direttore, il gesuita Giacomo Costa. L’autore prende le mosse dall’orrido spettacolo “offerto dalla politica italiana durante l’estate, in termini di volgarità, pochezza e superficialità delle argomentazioni e non di rado di autentica ignoranza”. In un’ampia e severa riflessione (che non si può riassumere in poche righe) padre Costa spiega che la democrazia non è malata, ma sta cambiando pelle “perché è lo specchio di una cultura che sta anch’essa mutando”. Per (ri-)costruire una democrazia praticabile in futuro occorre un grande impegno creativo e leale, a cominciare dai giovani e dai cattolici (sinceri) … Ce la faremo a inculturare la democrazia nel mondo dei social network e dell’intelligenza artificiale? Bisogna persi la domanda, riflettere, collegarsi, impegnarsi … e forse rischiare. Ma la sfida merita coraggio e impegno! E sullo stesso tema ritornano altri articoli contenuti nello stesso splendido fascicolo, come l’articolo di Isabella Guanzini (docente di teologia a Linz, in Austria) dedicato a “il potere della tenerezza. Per ridare un senso alla politica”.
E ai temi e alle speranze di un “nuovo umanesimo” è dedicato anche il numero di settembre di Koinonia (settembre ’19) dedicato alla speranza e alla ricerca di un “nuovo umanesimo”, che giustamente è identificato con una (possibile? desiderata?) vittoria della solidarietà. Lungo le pagine della rivista, semplice, ma bella e molto ricca di idee e di passione, si possono leggere testi di Alberto Bruno Simoni, Raimond Panikkar, Bruno Forte, Daniele Garota, Sergio Quinzio, Raniero La Valle, Chiara Giaccardi e vari altri, tra cui un’intervista a Massimo Cacciari.
È dedicato ai “Dilemmi del cattolicesimo convenzionale in Italia” il bellissimo numero 94 (maggio-agosto 2019) di Religioni e società, la rivista di scienze sociali della religione edita da Fabrizio Serra. A partire dall’editoriale (Arnaldo Nesti: Oltre il cattolicesimo convenzionale italiano. Come creare il senso della cittadinanza in una prospettiva ecumenica) si possono leggere i saggi di Renato Moro, Daniele Menozzi, Renzo Guolo, Mariangela Meraviglia … Oltre a note, recensioni, dialoghi e documenti. Tutti interessanti!
Il ruolo dei media nella diffusione (e deformazione) dell’informazione e nella educazione (e diseducazione) dei cittadini è al centro del numero 504 (4/2019) de Il Mulino, la rivista bimestrale di cultura e politica diretta da Mario Ricciardi e pubblicata dalla società editrice Il Mulino da quasi settant’anni! Lungo le pagine di questo numero (che in realtà è un volume) si può leggere un editoriale (non firmato e dunque “collettivo”) dedicato all’”attualità di Platone” e del suo pensiero politico. Ma il testo è saggiamente prudente: “Saremo dunque salvati da Platone? Per quanto sia attraente per alcuni, e in particolare per gli accademici, è bene non farsi prendere da un entusiasmo eccessivo per la tesi….”. E conclude: “…questioni fondamentali, in un certo senso platoniche, che cercheremo di affrontare ancora nei prossimi mesi”,.. Sullo stesso numero del Mulino c’è anche un articolo di Piero Ignazi su “Il filo rosso tra Berlusconi e Salvini” e sui pericoli che questa inedita, ma solida ed efficace alleanza può arrecare al Paese se i democratici non sapranno farvi fronte.
“L’ordine istituito dopo la Seconda guerra mondiale si sta sgretolando. Quando i trattati vengono disattesi, le istituzioni internazionali vengono contestate e diminuisce la collaborazione tra gli Stati sorge la domanda: come deve essere governato questo mondo?”. Il gesuita Drew Christiansen e l’esperto di questioni di sicurezza nazionale Jeff Steinberg si cimentano su La Civiltà Cattolica (n 4063 del 5/19 ottobre 2019) sul tema “Governare il nuovo disordine globale”. Rilevano l’ascesa del populismo, le crisi mondiali e quelle dei partiti tradizionali, l’ondata di una nuova globalizzazione economica che non si capisce da chi sia guidata e da chi subìta; mentre l’ordine mondiale liberale è scosso dal nazionalismo populista e dalle rivendicazioni autoritarie. È in corso una crisi mondiale cui serve porre rimedio nella chiarezza e nel dialogo.
(a. bert.)