Quello dei rifugiati è veramente il banco di prova per l’Unione europea. Il presidente della Commissione Europea Junker, di fronte alle migliaia di persone che giungono ai nostri confini e li attraversano sotto la spinta della necessità, della paura e della speranza, ha detto: “I numeri sono impressionanti. Per alcuni sono spaventosi. Ma questo non è il momento di avere paura. È il momento di una coraggiosa, determinata e concertata azione da parte dell’Unione Europea, delle sue istituzioni e di tutti gli Stati membri. Si tratta in primo luogo di una questione di umanità e di dignità umana. E per l’Europa è anche una questione di giustizia storica”. Chiara Peri, responsabile dei rapporti internazionali del Centro Astalli, apre così la sua articolata e coraggiosa riflessione sul problema specifico dei rifugiati, che fa parte, con forti connotati specifici, del tema degli immigrati, profughi, in particolare. L’approfondita riflessione, che richiama vari temi di grande attualità e urgenza, è pubblicata su Aggiornamenti sociali (n 11). Sulla stesa rivista vari altri articoli e saggi di attualità (la Chiesa italiana al convegno di Firenze, un esame del Jobs Act, la conferenza sul clima a Parigi, e l’editoriale di padre Giacomo Costa, direttore della rivista, che auspica un impegno della Chiesa italiana per favorire-costruire, e offrire così al Paese, con stile profetico, un “nuovo umanesimo”.
In tema di diritto d’asilo ItaliaCaritas sul fascicolo di novembre (come sempre assai interessante e ricco di notizie e riflessioni molto stimolanti) sottolinea che l’Europa, travolta dagli ingenti flussi migratori del 2015, è spesso tentata di affidare all’Italia un ruolo di “sentinella”, concentrando attenzione e risorse sugli strumenti per contrastare l’immigrazione piuttosto che per distinguere e ricollocare i migranti.
È dedicato all’ “arte di celebrare” il fascicolo 260 di Vita monastica, la rivista trimestrale curata dai monaci della comunità di Camaldoli, diretta da Matteo Ferrari con la collaborazione di Osvaldo Forlani, Ubaldo Cortoni, Sandro Rotile e lo stesso priore dei camaldolesi Alessandro Barban. La riflessione mette in luce la grande “polifonia” delle celebrazioni liturgiche, nelle quali convergono musica e parola, riflessione personale e preghiera collettiva, meditazione e invocazione …
È dedicato tutto alla preghiera il n 9 del mensile Spirito e Vita. Introdotto da don Armando Matteo il fascicolo analizza le forme, i tempi e il “senso” della preghiera; ricorda e spiega perché “occorre pregare sempre, senza stancarsi mai: Dio ascolterà”; e giunge a dire, nella riflessione di Dario Fridel, che si può e si deve “essere preghiera”: “sapersi immergere nell’anima delle cose, dare alle cose, anche le più materiali e banali significa scoprire la dimensione sacramentale della vita. Muoversi all’insegna di una riconciliazione universale tra materia e spirito…”
L’Expo di Milano ha avuto il merito di porre all’attenzione di molti il problema di come nutrire, oggi e domani, tutti gli uomini che abitano il nostro pianeta. Proprio perché il tema è serio e impegnativo non bisogna dimenticarlo e conviene valorizzare gesti, messaggi, intenzioni che sono apparsi in questa occasione. Così Maria Teresa Antognazza su Segno nel mondo (la rivista mensile dell’Azione cattolica italiana, n 11/ 2015) sviluppa un’interessante riflessione che si sviluppa in un dialogo articolato a più voci e richiama tutti i credenti e gli uomini di buona volontà ad affrontare efficacemente il tema di “come nutrire il pianeta”. Molto interessante anche l’intervista di Gianni di Santo ad Andrea Michieli, condirettore della rivista della Fuci Ricerca sul tema della crisi della politica e sulla necessità di un progetto di riforme e di partecipazione democratica ispirate da una partecipazione davvero democratica.
(a. bert )