“Il nodo della Segreteria di Stato, la diplomazia marginale e l’assenza di un organo collegiale”: con questo lungo sottotitolo il Corriere della Sera pubblica il 4 giugno un ampio articolo di Alberto Melloni. Titolo: “Le tre riforme urgenti in questo pandemonio”. Melloni parla di “catastrofe formativa” in seno alla Chiesa, una catastrofe “che ha contagiato senza apparenti distinzioniclero secolare, clero regolare e clero dei movimenti” e su cui “s’innesca il fatto che troppi dei peggiori hanno fatto carriera in Curia”. Lamenta che “nell’episcopato, nelle chiese, nei movimenti”, non sia stata custodita “una cultura del dialogo”. Al di là delle possibili spiegazioni su ciò che sta realmente accadendo oggi in Vaticano (Melloni fa alcune ipotesi), l’articolo si concentra sull’indicazione di tre possibili “riforme istituzionali”, che riguardano la Curia, la diplomazia e l’episcopato. Punto nodale è una riconsiderazione ecclesiologica d’insieme. “Un organo collegiale permanente – scrive Melloni – lo si attende dal 1964 e non è il sinodo dei vescovi convocato con funzioni consultive: tardare a chiedersi come dar corso a questo aspetto della comunione vuol dire far diventare il papa un bersaglio per chi «lo aiuta» e rendere la chiesa lo zimbello dei media”.
Alberto Melloni: le tre riforme urgenti in questo pandemonio
5 Giugno 2012 | 0 comments