Allerta del cuore

| 0 comments

Allerta meteo. Eppure c’è un po’ di sole, ci consente di raddrizzare le spalle sotto tutte le mazzate di questi giorni. Si può uscire a cercare buone notizie. Servono buone notizie per chi non ce la fa più. Per la vedova di Sarèpta che si appresta preparare il pranzo con l’ultimo pugno di farina. Buone notizie per Concetta che ha già finito i soldi alla prima settimana del mese, buone notizie per Claudia la bellissima che sta morendo lontana dal suo Paese, per Martina che si sente una valigia sballottata tra madre, padre compagno della madre, compagna del padre, e per Giorgiana che insieme alla sorella deve fare fronte al padre alcolizzato e violento, e buone notizie pure per il padre che non ha più lavoro e beve per dimenticare il sogno di benessere che l’ha portato a emigrare, e per quella ragazza dalle splendide gambe che vedo in mutandine sull’Aurelia in attesa di clienti. Ho bisogno di buone notizie ma il vento caldo e innaturale mi fa volare l’ombrello, il cielo nero pesa sulle mie spalle e lo scroscio mi spinge a rifugiarmi dentro la chiesa del Gesù. E’ presto per la messa. Penso ai salmi. Al Signore mio rifugio e mia salvezza, riparo, che dà il pane agli affamati e rialza chi è caduto, rende giustizia agli oppressi… La chiesa si riempie. si riempie, si riempie… come non sono abituata a vedere. I ragazzi del coro internazionale oggi mi sembrano prevalentemente africani. Il suono dei bongee ci mette improvvisamente allegria. Mi giro verso la fila dei celebranti che attraversano la navata. Spezziamo le catene. E’ la lotta contro la schiavitù. Oggi  si celebra in ricordo di padre Charles Lavigerie, la lotta vera, non solo spirituale, a tutte le schiavitù. Padre degli orfani e delle vedove, rifugio agli stranieri, giustizia agli oppressi, sostieni la speranza del povero… Sulle pianete bianche dei celebranti spiccano per i loro colori allegri le stole africane e latino americane. En todo amar y servir. Le parole di Ignazio di Loyola sono un canto che si alterna al francese all’inglese al swahili al kikongo al dagara, moorè…Abbiamo bisogno di rivolgerci a tutti i cristiani, anzi a tutti i credenti e ai non credenti desiderosi di impegnarsi nella lotta per la dignità la giustizia e la liberazione degli oppressi. Mi sembra di sentire nelle parole dell’omelia l’invito ad aiutare i rifugiati ingiustamente costretti alla clandestinità, le donne e gli uomini liberati dalla schiavitù della prostituzione… E poi in guardia da quelli che amano passeggiare in lunghe vesti e ricevere saluti nelle piazze, in guardia da chi vuole i primi posti nelle sinagoghe e nei banchetti! Uniamo le nostre forze per spezzare le catene della schiavitù, dell’umilazione, dell’ingiustizia nel nostro mondo, ci invitano suor Carmen e padre Richard. Sul foglietto leggo la traduzione del canto del Ghana: grazie, siamo contenti, abbiamo visto le benedizioni di Dio. Il canto della Tanzania che dice: i religiosi e i sacerdoti cantino, i laici saltino e dicano ‘Alleluia’, che tutti danzino di gioia. E sì, tutti stanno danzando anche i sacerdoti sull’altare. E ti loderò con tutta la mia casa, dice ancora il canto. Allerta del cuore in questa estate di san Martino dentro l’autunno.

Lascia un commento

Required fields are marked *.