Allora, le riforme costituzionali?

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Per Vincenzo Tondi Della Mura, ordinario di Diritto costituzionale, il tema giustizia va affrontato se si vuole modificare la forma di governo; ma è questione divisiva; per cui “occorrerebbe lasciare stare i grandi progetti di revisione” e concentrarsi su federalismo, bicameralismo e costi della politica (“Costituzione, cioè manutenzione”, Gazzetta del Mezzogiorno 3/7). Lo scorso 2 luglio alcuni costituzionalisti (Rodotà, Zagrebelsky…) avevano rivolto un “Appello si Saggi” criticando il silenzio sui lavori della Commissione per le riforme costituzionali. E’ d’accordo sul Manifesto Massimo Villone (“Quel silenzio non è saggio”). Sul Corriere della Sera T. Labate raccoglie le risposte di alcuni dei saggi (“Il lunedì dei saggi. Ci ascoltiamo tanto”). Su Repubblica il ministro Quagliariello dice che metterà tutto il materiale on line entro pochi giorni (“Col porcellum non siamo legittimati a votare”).  Il sito del Centro per la Riforma dello Stato pubblica la relazione tenuta il 25 giugno da Carlo Galli in un seminario (“Perché mai il semipresidenzialismo?”). Una riflessione di Stefano Ceccanti su “La legge elettorale”. Intanto “La Consulta salva le province” (Messaggero).

 

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