Oltre ad un interessante dossier sulla situazione e sulle prospettive di pace (non facile!) in Terrasanta, la rivista di cultura e politica Appunti, che ha origine nell’esperienza dei cattolici democratici e di Città dell’uomo, offre sul numero di marzo-aprile un bellissimo testo di monsignor Alessandro Plotti, già vicepresidente della Cei e deceduto il 19 ottobre 2015. Il testo è dedicato a tre grandi figure del cattolicesimo democratico (Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira e Giuseppe Lazzati), testimoni di un laicato maturo che hanno saputo unire l’impegno coraggioso e lungimirante al servizio della città dell’uomo con una vera santità di vita. Sullo stesso fascicolo, e nello stesso spirito, Daria Gabusi, giovane ricercatrice presso l’Università Cattolica offre una splendida ricostruzione della figura di Emiliano Rinaldini giovane cattolico bresciano cresciuto alla scuola di padre Bevilacqua nell’ambiente che fu di Montini, Salvi, Manziana, Olivelli, Trebeschi … “Emi” Rinaldini diede grandi prove di coraggio, bontà e cultura nella Resistenza attiva sulle montagne bresciane e attraverso le pagine del giornale clandestino “Il Ribelle” e fu torturato e ucciso crudelmente,“ribelle per amore”, sui monti della Valle Sabbia.
Appunti di teologia, notiziario e periodico del Centro Pattaro di Venezia, offre la testimonianza di una donna (Lucetta Scaraffia) docente all’Università di Roma, sulla sua partecipazione al Sinodo dei Vescovi tenutosi lo scorso ottobre su “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. Il testo, sincero, appassionato e battagliero a un tempo, era apparso su Le Monde e ora vede la luce anche in Italia; e testimonia della necessità che sul tema delle donne e del loro ruolo nella famiglia, nella società e nella Chiesa c’è molto cammino da fare.
Riflettendo sul discorso della montagna e sulle beatitudini si può giungere alla conclusione, illuminante, e impegnativa, che tutte le beatitudini si possano in certo modo riassumere nella prima: “beati i poveri”. L’intuizione non è del tutto nuova (ha una storia nel cammino della spiritualità), ma è sempre più evidente e impegnativa. Lo ricorda Giannino Piana, forse il più interessante e geniale tra gli studiosi di teologia morale oggi, che riprende sulle pagine de Il Gallo (aprile 2016) la riflessione sulle beatitudini iniziata sui fascicoli precedenti. E lo fa riprendendo anche il pensiero e la testimonianza di don Michele Do. In un convegno dedicato alla memoria di questo grande credente e maestro di spiritualità don Piana ha approfondito la lezione di don Michele sulle beatitudini considerate come fondamento di un vero e nuovo umanesimo fondato appunto sulla povertà, cioè sulle “beatitudini”. Scriveva don Michele, citato da Piana: “La povertà è mistero di Dio che è in noi, nelle profondità ultime che ci costituiscono. Noi, infatti, ontologicamente siamo poveri. E come è triste, maledetta, quella ricchezza che non ha più domande né stupori, né meraviglie, né bisogni e che ha spento tutta la fame … Dono dello Spirito è quando abbiamo coscienza della nostra povertà: “Beati i poveri nello Spirito”. Siamo questuanti dello Spirito … L’uomo è ontologicamente tensione verso Dio …”
Consacrazione e servizio è una rivista bimestrale di “spiritualità” destinata in primo luogo alle religiose. Ma può essere molto utile per tutti perché insegna ad andare all’essenziale con chiarezza e serenità, superando i luoghi comuni, andando oltre le cose (e parole) ovvie e presuntuose, ascoltando la voce dello Spirito. E queste sono cose che non riguardano solo le religiose, anche se esse possono, talora, fare da battistrada. Così lungo le pagine della rivista s’incontrano tante intuizioni. Come quella espressa da Maria Campatelli che riflette, sul fascicolo di marzo-aprile, sul senso, la fatica e lo scopo della “rinuncia”, che è “un processo di liberazione dalla tirannia della carne in senso paolino, cioè la fiducia peccaminosa della propria autonomia da Dio, la resa dello spirito … la rinuncia è filocalìa, cioè l’amore per la bellezza e l’integrità…”.
“Ogni giorno nasce in Italia una nuova impresa e una startup su quattro è under 35”. Così Presenza (n 1/” 2016), periodico di notizie dell’Università cattolica del Sacro Cuore riassume la realtà e i progetti di nuove iniziative d’imprenditorialità giovanile e nuove professioni. Un mondo in cui l’Università Cattolica è molto impegnata anche attraverso l’iniziativa “Dr Startupper”, che giunge ora alla terza edizione e dimostra l’attenzione dell’ateneo del Sacro Cuore in questo campo. “Non vediamo l’ora di accogliere nuovi aspiranti imprenditori e nuove idee” dice il prof Andrea Mezzadri docente del dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale e coordinatore didattico di “Dr Startupper”.
(a. bert.)