Questa drammatica vicenda dell’emergenza corona virus che cosa insegna, o meglio, quali riflessioni induce in tema di servizi di tutela della salute? Alla prova dei fatti quale immagine ha dato di sè l’autonomia regionale? Quali sono i limiti della modifica del Titolo V, seconda parte della Costituzione? Dinnanzi ad una emergenza che travalica i confini regionali, nazionali, europei, continentali, ha senso parlare di autonomia regionale? Lsu questo terreno l’alternativa è dunque tra autonomia e accentramento?
E’ questa una riflessione importante, come importanti sono le domande ma, purtroppo non avendo la capacità di leggere il futuro e nemmeno il dono della profezia le risposte altro non possono che essere le attese personali, anche perché le forze politiche non sono in grado, almeno finora, di dire come loro immaginano il futuro e, dunque, quali sono le loro proposte. In questo vuoto di proposta politica le uniche opzioni possibili sono ancora quelle classiche della destra e della sinistra.
Mi limito ad una constatazione e a tre temi.
Non si può fare a meno di constatare che abbiamo iniziato l’anno sull’ipotesi circa tenuta la maggioranza giallo/rossa e la data delle possibili/inevitabili elezioni politiche richieste dal centro destra per portare Salvini alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Di questo non si discute più, è bastato un fattore esterno come il coronavirus per cambiare radicalmente lo scenario e i temi del dibattito politico. Per quanto valgono, nel bene e nel male, i sondaggi, si può dire che la maggioranza giallo/rossa è oggi più stabile che mai e che più passa il tempo più il centro destra, meglio la Lega di Salvini, perde consenso.
Qui torna la riflessione sul vuoto di proposta politica. Francamente non mi interessa più di tanto cosa nel merito propone il centro destra, mentre mi interessa molto cosa propone il centro sinistra.
Già in altre occasioni, e con scenari completamente diversi da quelli attuali, avevo sostenuto l’opportunità che l’area del centro sinistra e della sinistra fosse coinvolta in una fase di profonda riflessione sul modello del Congresso della socialdemocrazia tedesca tenuto a Bad Godesberg nel 1959. A mio giudizio ciò è ancor più necessario oggi in quanto per il futuro, in una realtà completamente diversa e nuova, saranno del tutto inutilizzabili le soluzioni sperimentate nel passato.
In questa prospettiva mi limito ad indicare, tra i molti, tre temi che hanno carattere di priorità, senza peraltro approfondirli:
- L’Europa, riflessione riferita non solo alle risposte che mette in campo rispetto al coronavirus in campo sanitario ed economico, ma anche alla sua attuale composizione e funzionamento che evidenzia i molti limiti che la condizionano negativamente.
- La ridefinizione delle funzioni assegnate ai diversi livelli di governo collegando le funzioni assegnate alla responsabilità del finanziamento non essendo più sostenibile, anche perché fonte di contenzioso politico e di deresponsabilizzazione, la separazione della funzione gestionale da quelle del reperimento delle necessarie risorse.
- Rientra nell’ambito del punto 2) il tema della sanità essendo emblematica la polemica odierna tra la Regione Lombardia e il Governo accusato di incapacità e discriminazione verso la Lombardia. A me sembra francamente assurdo che la Lombardia, che di responsabilità ne ha molte circa i limiti e le carenze evidenziati dal servizio sanitario regionale nell’affrontare il coronavirus, faccia polemica contro il Governo per ragioni esclusivamente politiche e nessuno, ripeto nessuno, tanto meno l’opposizione in Consiglio Regionale, dica e denunci le irresponsabili decisioni assunte dalla Regione che a poco sono servite nell’azione di contrasto a virus.