Lo scorso 23 giugno si è tenuta a Bologna, presso la basilica di San Domenico, la prima assemblea dell’associazione “Costituzione Concilio Cittadinanza. Per una rete tra cattolici e democratici” dopo la sua recente costituzione.
All’incontro hanno partecipato una decina dei gruppi aderenti: Città dell’uomo (di Milano e di Roma), Agire politicamente, Circolo Moro di Genova (e Centro Mounier), Centro Ferrari di Modena, Il Borgo di Parma, Istituto De Gasperi di Bologna, Rosa Bianca, Centro Studi Rizzati di Gorizia. Assente giustificato Argomenti 2000. Presente anche una nuova associazione bresciana e il gruppo redazionale di c3dem.it.
Nella sua introduzione, Guido Formigoni, presidente della Rete, ha toccato brevemente quattro punti: l’orizzonte internazionale, quello italiano, lo scenario cattolico, e il ruolo della Rete.
Sul piano internazionale, Formigoni ha rilevato che la crisi che si sta attraversando va considerata una crisi strutturale di sistema, non dunque un fenomeno di superficie, e pertanto ha osservato che è necessario porsi interrogativi cruciali che approfondiscano l’analisi; a livello europeo, poi, si assiste a una difficoltà del “progetto europeo” così come lo abbiamo conosciuto da decenni e al ritorno di nazionalismi, in assenza di una cultura economica adeguata, e, in questo caso, si tratta di non deflettere dal convincimento che senza Europa non si va da nessuna parte.
Sul piano nazionale, Guido Formigoni ha sottolineato due aspetti: una difficoltà, una inadeguatezza, di tipo generale, che riguarda cioè la politica, l’economia, la società, la cultura, e che ci pone di fronte all’ineludibile ricerca di come invertire il trend; e, sul piano strettamente politico, la presenza di una fase di transizione molto confusa, con un brulicare di fermenti, in cui si individuano, comunque, la crisi del vecchio assetto “Forza Italia-Lega”, la ristrutturazione in corso del centro-destra che tocca anche parte del mondo cattolico, la sostanziale inesistenza del pur da molti agognato “centro” politico (che esiste solo se diventa centro-destra), l’incertezza persistente di una sinistra che appare composita e divisa e in palese difficoltà a fare i conti con la pesantezza della crsi, e infine l’emersione del Movimento 5 Stelle che presenta elementi di ambiguità (un po’ di sinistra e un po’ di destra) ma una notevole capacità di coinvolgere passione e militanza.
Per quanto riguarda l’orizzonte cattolico, Guido Formigoni ha messo in rilievo, in primo luogo, un contesto ecclesiale che mostra una evidente contraddizione: da un lato, un linguaggio diventato anti-moderno, e dunque inadeguato, e, dall’altro, comportamenti che potrebbero definirsi post-moderni, ad esempio nell’adeguamento ai mass media e nell’uso di logiche di potere. In secondo luogo, si assiste a un notevole fermento dei cattolici, all’emergere di una forte domanda di partecipazione, di senso, a cui però corrisponde, per ora, una risposta molto debole: tale, per Guido, appare l’iniziativa di Todi, dalla quale il card. Bagnasco ha mostrato di tirarsi indietro, seguito anche dai gruppi più propriamente ecclesiali, con il risultato che ciò che è rimasto appare un agitarsi di sigle non molto rappresentative e un discorso (formalizzato in un recente “manifesto”) che mostra un’ispirazione moderata, che potremmo dire di centro-destra (sulla falsariga del popolarismo europeo).
Infine, la Rete c3dem. Il suo compito essenziale, ha detto Formigoni, è quello di esserci, di mettere in atto le virtualità tracciate con il nascere della Rete stessa. Per ora il portale web è il suo principale strumento. Dopo un qualche rodaggio, esso è all’inizio di una fase di implementazione e di sviluppo. Deve conquistarsi una certa visibilità nel mondo della comunicazione. Il portale c3dem va visto (e realizzato) come un luogo di monitoraggio della situazione civile ed ecclesiale. E’ soprattutto con il portale che la Rete c3dem deve tentare di “esserci”, di dire qualcosa sui temi di maggior rilievo (ad esempio le riforme istituzionali). Ci sono potenzialità di riflessione e azione politica e culturale, nei soggetti della Rete, che ancora debbono trovare un’espressione adeguata. L’obiettivo da porsi, certo ambizioso, è di arrivare a saper esprimere un giudizio “alto” sulla crisi che stiamo vivendo. E di riuscirlo a fare nell’arco dei mesi che ci separano dal confronto elettorale della primavera del 2013 (evidentemente – questo Formigoni non lo ha detto, ma è ovvio – non per ragioni elettoralistiche, ma per ragioni politiche in senso pieno e forte). Il tempo che abbiamo davanti dovrebbe essere il tempo per sviluppare il germe costituito dalla Rete stessa.
Il dibattito seguito all’introduzione di Guido Formigoni ha visto la partecipazione di tutti i presenti (una ventina di persone).
Un’esigenza abbastanza comune manifestata dagli interventi è quella che la Rete (e dunque il portale, che per ora ne è lo strumento principale) costituisca, per ciascuna singola associazione aderente, “un valore aggiunto”, “un di più” rispetto all’incidenza che ciascuna associazione riesce ad avere sul euo territorio. Esemplare, in questo senso, l’intervento di Domenico Cella, dell’Istituto “A. De Gasperi” di Bologna che ha riferito del notevole impegno messo dalla sua associazione nel corso dell’anno, con seminari approfonditi sulla riforma del lavoro, sulla legge elettorale e sulla forma partito, e però sul senso poi di impotenza che ne è seguito per il fatto di non riuscire ad avere voce a livello nazionale. Il De gasperi ha anche predisposto dei quesiti sulla riforma della legge elettorale con cui vorrebbe poter realizzare una consultazione popolare, una sorta di “referendum di indirizzo”. Ma a quale livello? Quale ampiezza raggiungere? Per adesso il De Gasperi pensa a una consultazione via internet con la sua mailing list. Però, pone alla Rete il problema. Propone che la Rete c3dem dia corso ad una iniziativa più larga.
Anche altri hanno posto l’esigenza di trovare i modi di incidere concretamente sulle vicende sociali e politiche del paese. Ad esempio appoggiando iniziative già in piedi: come quella dei costituzionalisti contrari a modifiche di sostanza della Costituzione nel corso di questa legislatura; oppure come quella di Raniero La Valle e altri sul tema di un’Economia democratica e dunque sul governo politico dell’economia (su entrambe queste tematiche il portale c3dem.it ha dato conto nelle settimane scorse). Un amico di Gorizia ha proposto che si potrebbe, anche localmente, appoggiare iniziative meritorie come quella della Cisl friulana che si batte per la riduzione dei costi della politica, ed in particolare dei compensi dei consiglieri regionali (ha chiesto il tetto a 3.000 euro), fatta propria finora da un solo consigliere regionale. Da questo punto di vista c’è stato ampio consenso sul fatto che gli interrogativi da sollevare, le analisi critiche e gli approfondimenti da svolgere, le iniziative da prendere, tutto deve essere fatto non solo come cattolici e per i cattoli, ma da cattolici e da democratici insieme, e per tutti, per essere in mezzo a tutti.
E’ stata anche sollevata l’esigenza di coinvolgere un numero maggiore di persone e di gruppi, facendo – ha detto qualcuno – una specie di “disamina” delle risorse umane sparse nel paese che riteniamo più vicine e più in sintonia con l’area socio-culturale di cui la rete è espressione. E un altro ha suggerito che la Rete sviluppi incontri, soprattutto nel centro-nord, con l’obiettivo di costruire una nuova cultura politica (è stato persino richiamato il “Codice di Camaldoli”…).
Sul piano più interno, più organizzativo, è stata posta l’istanza che alle assemblee della Rete partecipino anche, in prima persona, i responsabili nazionali delle associazioni, senza delegare ad altri membri. E si è detto che le assemblee vanno preparate bene prima, scegliendo i temi da discutere, facendo girare una documentazione apposita e, possibilmente, preparando per tempo comunicazioni per la stampa. Dal canto suo, Angelo Bertani, della redazione del portale, ha osservato che il portale non è solo lo strumento per portare fuori le nostre idee ma è anche lo strumento perché queste nostre idee maturino, si formino, si alimentino del confronto tra noi, e perché si condivida l’esercizio della lettura dei segni dei tempi; e ha proposto che nel portale trovino spazio dei “forum”, come strumenti di confronto e anche di preparazione delle assemblee della rete e di eventuali incontri ed iniziative su singoli temi. Il portale, in ogni caso, come strumento da costruire insieme. La nuova versione del portale c3dem.it è stata presentata da Fabio Caneri e da Giampiero Forcesi, entrambi della redazione. Alla presentazione è seguito un ampio scambio di ideee, soprattutto su alcuni aspetti: ad esempio si è discusso su che cosa deve contenere la voce “Le radici” o quella “Documentazione” del menù del portale, e sono state fatte alcune proposte in merito (altre se ne attendono ora dai membri delle associazioni che hanno modo di vedere il portale e di arricchirne le pagine con il proprio diretto contributo).
Si è anche brevemente discusso sulle quote che le associazioni dovrebbero versare alla Rete (finora lo hanno fatto sette associazioni) per le spese tecniche del portale e sugli indirizzi a cui inviare periodicamente una Newsletter che inviti alla lettura del portale. La redazione ha finora messo insieme circa 3.000 indirizzi e a breve invierà una prima Newsletter. Le associazioni della rete potranno “inoltare” la Newsletter ai propri indirizzari oppure inviare i propri indirizzi alla redazione c3dem per ampliare l’indirizzario di base.
Ha chiuso l’assemblea Guido Formigoni, che ha insistito sul fatto che la Rete non è un’associazione di secondo livello, a cui le associazioni che ne fanno parte possano delegare il da farsi, ma è un’associazione di primo livello, che si sostanzia dell’azione di ciascuna associazione, ricercando la migliore sinergia possibile. Sono le singole associazione che debbono proporre, riflettere, produrre… Per ora lo strumento per fare tutto ciò è il portale. Solo se c’è questo lavoro partecipato, che si sviluppa giorno per giorno, e di cui il portale è espressione, sarà poi possibile darsi una qualche visibilità assumere iniziative esterne, far girare comunicati stampa.
D’altronde non è affatto detto che su molti temi si abbiano idee comuni, e dunque è necessario attivare il confronto, svilupparlo, e, così facendo, far maturare idee e posizioni comuni.
18 Luglio 2012 at 11:30
Ottima idea costruire un portale che metta in contatto la galassia del cattolicesimo democratico.
Vi seguirò e magari aderirò all’iniziativa.
Ma se mando qualche riflessione verrà pubblicata?
Ad esempio quest’anno, assieme ad amici di Ravenna e Faenza sto lavorando al millennio di fondazione di Camaldoli e sabato 21 luglio andremo all’eramo di Gamogna vicino a Fenza con Alessandro Barban – priore dei camaldolesi – ad altri esponenti del mondo cattolico – democratico per una riflessione su Silenzio e parola…dalle 11 del mattino al pomeriggio ore 18…fatelo sapere….
Ho una pagina faceboock.
Ciao.
Daniele Morelli
19 Luglio 2012 at 09:56
Salve, sì certo, accogliamo tutte le iniziative che ruotano intorno a questo mondo. Le valutiamo e poi le pubblichiamo. Questa di Camaldoli ci sembra molto interessante. Se può farci un pezzo a conclusione le saremmo molto grati. Lo aspettiamo.
Per la redazione
Vittorio Sammarco
31 Luglio 2012 at 11:22
Condivido l’impostazione data ma vorrei che ci fosse più coinvolgimento della base delle associazioni magari in apposite assemblee nazionali. Per esempio l’assemblea del 15 Settembre a Roma potrebbe essere una di queste occasioni se partecipiamo numerosi, magari contribuendo al dibattito sarebbe, anche dal punto di vista mediatico, un veicolo di trasmissione del fermento che c’è nel nostro mondo e incoraggerebbe molti a “uscire dal guscio” partecipare e testimoniare i nostri valori.
Leopoldo rogante