4 Comments

  1. La sfiducia la capisco. Ma il rancore? A chi alludete? Un saluto. Domenico Cella

    • Nessuna allusione, caro Domenico. E’ da anni che si parla dell’Italia del rancore (vedi il libro di Bonomi e il rapporto Censis). Quella che si riflette poi nell’odio sulla rete e in un risentimento globale verso le istituzioni. Se, insieme, possiamo fare qualcosa per svelenire questo clima, credo che avremo preparato il terreno per riabilitare la buona politica.
      saluti e appuntamento a Bologna
      Vittorio

  2. Due info logistiche e di contenuto in più sarebbero utili

  3. I fatti di Macerata – l’assassinio tremendo di una ragazza, oltretutto già segnata da vicende dolorose e il primo vero episodio di odio razzista nel nostro Paese (cfr. articolo di fondo di Polito sl Corriere di oggi, 5/2) – ci dicono come il rancore sia molto presente nella nostra società. Si esprimerà nel voto del 4 marzo (prevedo grande successo della Lega e di forze eversive come casapoind) e nel non voto del 4 marzo (sono tutti uguali…).
    Purtroppo essendo il 10 febbraio anche il giorno del ricordo sono impegnato con la mia scuola in una iniziativa pubblica, partrocinata dal Comune di Parma e dall’Istituto Storico della Resistenza.
    Ma credo che il tema scelto da C3dem sia particolarmente.azzeccato, e mi auguro possano emergere indicazioni su come affrontare, in Italia come in tutto l’Occidente, una sfida che segna davvero il passaggio di secolo. La grande crisi 2007 – 2014 è forse paragonabile alla I guerra mondiale; e come il mondo degli anni Trenta (i terribili anni Trenta) era così diverso dalla bélle èpoque, così il mondo del XXI secolo sarà ben diverso da quello del XX secolo. Buon lavoro! Guido Campanini,

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