Martedì 25 giugno (ore 19.00, alla Sala Capranichetta, piazza Montecitorio 125) si tiene un seminario promosso da un gruppo di parlamentari sulla questione costituzionale. “Ci muove – scrivono – la preoccupazione che il procedimento di revisione possa portare a soluzioni sbagliate o dannose. A cambiare devono essere i partiti. La Carta, invece, va prima di tutto rispettata e attuata”. Relazioni di Luigi Ferrajoli, Giovanni Bachelet, Renato Balduzzi, Ida Dominijanni, Carlo Galli (Adista su Segni Nuovi n. 23 pubblica una rticolo di Balduzzi: “Riforme, merito e metodo“). Qui di seguito un breve testo di presentazione e l’elenco dei parlamentari coinvolti. “Alcuni di noi hanno espresso molti dubbi sul percorso di riforma costituzionale appena avviato. Dubbi sul metodo che, a nostro avviso, rappresenta un oggettiva anomalia rispetto alle procedure indicate dall’art. 138 della Costituzione. Non ci convince poi l’ampiezza del mandato che prefigura un progetto di riforma complessiva, anziché puntali e circoscritti interventi sui singoli punti critici della seconda parte della Carta. Un approccio che di fatto evoca un potere costituente, invece che un più legittimo potere di riforma costituzionale, che verrebbe esercitato da un Parlamento non eletto con questa finalità.
I nostri dubbi riguardano anche il merito delle modifiche che si vorrebbero introdurre, preventivamente orientate verso un’opzione di tipo semipresidenzialista,come se su questo modello istituzionale fosse già stata siglata un’intesa che non lascia margini ad un vero e libero confronto. Un’opzione che consideriamo pericolosa non per se stessa – non abbiamo pregiudizi ideologici – ma per le ricadute che avrebbe sull’impianto costituzionale, che verrebbe profondamente snaturato, e sul tessuto sociale e civile del nostro Paese.
Non ci sentiamo conservatori, al contrario sappiamo bene che serve introdurre alcune modifiche, tutt’altro che marginali, per restituire efficacia e credibilità alla nostra democrazia e alla forma di governo parlamentare. Occorre superare la debolezza di un sistema che troppo spesso appare autoreferenziale, poco efficace, dispersivo. Ma questi mali si possono curare rispettando lo spirito e la lettera della Costituzione e non agendo contro di essa. Soprattutto non si può attribuire esclusivamente alle istituzioni la responsabilità della crisi politica che attiene ai partiti e da tempo sollecita la loro autoriforma.
Vogliamo condividere i nostri dubbi e le nostre perplessità, al di là delle singole appartenenze di partito, con quanti hanno a cuore il cambiamento e la Costituzione.
Ci ritroveremo a discuterne insieme con alcuni amici e studiosi in un primo seminario di approfondimento. Vi aspettiamo.
Rosy Bindi, Walter Tocci, Luciano Agostini, Donatella Albano, Silvana Amati, Maria Amato, Giovanni Burtone, Felice Casson, Giuseppe Civati, Miriam Cominelli, Paolo Corsini, Paolo Cova, Peppe De Cristofaro, Loredana De Petris, Nerina Dirindin, Di Salvo Titti, Nicola Fava, Francesco Ferrara, Marco Filippi, Filippo Fossati, Claudio Fava, Nicola Fratoianni, Carlo Galli, Nadia Ginetti, Gregorio Gitti, Chiara Gribaudo, Mauro Guerra, Florian Kronbichler, La Marca Francesca, Donata Lenzi, Sergio Logiudice, Mauro Marino, Davide Mattiello, Gennaro Migliore, Corradino Mineo, Margherita Miotto, Franco Monaco, Michele Nicoletti, Matteo Orfini, Annalisa Pannarale, Valentina Paris, Edo Patriarca, Stefania Pezzopane, Ileana Piazzoni, Gaetano Piepoli, Nazzareno Pilozzi, Giuditta Pini, Fabio Porta, Ernesto Preziosi, Laura Puppato, Stefano Quaranta, Fausto Raciti, Lucrezia Ricchiuti, Angela Rossomando, Arcangelo Sannicandro, Mario Sberna, Luciano Uras, Liliana Ventricelli