21 Giugno 2013
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Il lavoro come “relazione”. Ripartire da qui

21 Giugno 2013

“Diventa urgente anche l’elaborazione di politiche del lavoro basate su una concezione relazionale e non puramente funzionalistica, come invece, in larghissima misura, è avvenuto finora. “. Dalle conclusioni (che pubblichiamo in parte) del nuovo libro di Pierre Carniti (per info vedi http://altrimediaedizioni.blured.biz/). Un impegno alto, una scommessa, un punto forte su cui progettare la ripresa.

“Assumere una concezione relazionale significa che le politiche del lavoro non derivano più il loro carattere politico dal fatto di venire emanate dallo Stato. Ovvero dal sistema politico amministrativo e impugnabili davanti alla magistratura. Ma dal fatto che esse corrispondono a un modo nuovo di percepire e fare lavoro nelle varie sfere sociali, che nascono e si propagano dalla società civile. Naturalmente il lavoro è una “relazione sociale” che ha sempre un valore economico,

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19 Giugno 2013
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IL GOVERNO LETTA, L’EUROPA, I 5 STELLE, L’AFGHANISTAN E GIULIANO

19 Giugno 2013

Paolo Pombeni: “Al Paese serve compattezza per affrontare le grandi sfide” (Messaggero). Alberto Quadro Curzio:Le ragioni che l’Italia deve sostenere a Bruxelles” (Il Sole 24 Ore). Un articolo del capogruppo dell’SPD al Bundestag, Steinmeier: “Rilanciare l’industria si può. Con una vera alleanza europea” (Corriere del 18/6). “La Grecia è la macchia umana che imbratta l’Europa, da quando è partita la cura d’austerità. Ha pagato per tutti noi, ci è servita al tempo stesso da capro espiatorio e da cavia” (“La macchia umana sull’Europa”, Barbara Spinelli, Repubblica). “Se anche chi si poneva come l’antidoto alla vecchia politica crolla così, la disaffezione salirà alle stelle. Intervenire con la forza della legge per ripristinare regole di ‘agibilità’ democratica nei partiti è una necessità vitale” (Piero Ignazi,Il Big Bang dei 5 Stelle”, Repubblica). Meno drastica

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16 Giugno 2013
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LETTA AVANZA PIANO. BERSANI TORNA A GUARDARE VERSO I 5 STELLE. SI DIBATTE SU AUSTERITÀ SÌ O NO

16 Giugno 2013

Due editoriali (positivi), sabato 16, su come si sta muovendo Enrico Letta: “La strategia del premier: sottolineare le difficoltà” (M. Sorgi, La Stampa), “La scommessa di Letta” (S. Folli, Corriere della Sera). Discussione in casa Pd: “Bersani il governo del cambiamento è ancora una prospettiva possibile” (intervista sul Corriere); “Esecutivo con Sel e 5Stelle, la tentazione degli ex Ds” (MTM, Corriere); “Il Pd deve cambiare, è diventato solo un comitato elettorale” (F. Barca, intervista su La Stampa); “Il partito è cresciuto male, ora una ‘costituente delle idee’” (Pietro Folena, Unità); “Serve un leader che cambi il Pd per cambiare il paese”, E. Morando, Unità). Ancora austerità?Draghi non si faccia tentare dagli errori del rigore” (P. Krugman, Il Sole 24Ore), “Se l’austerità non h alternative” (R. Perotti, Il Sole). Poi “Quale futuro per l’eurosinistra?” (Marca Lazar, Repubblica).

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14 Giugno 2013
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LETTA E L’EUROPA. L’ECCEZIONE CULTURALE TRA USA E UE. SOVRAINDEBITAMENTO E CITTADINANZA

14 Giugno 2013

Giulio Sapelli spiega perché il vertice europeo di oggi 14 giugno è decisivo per la sorte della costruzione europea e perché l’azione del governo Letta va sostenuta da tutte le forze politiche e sociali (“Così l’Italia può frenare Berlino”, Messaggero). Sulla eccezione culturale invocata dalla Francia per difendere l’industria audiovisiva europea (escludendola dal negoziato di libero scambio Usa-Ue) un intervento a favore di Silvia Costa e David Sassoli (“Lettera aperta a due ministri”, Unità) e uno contro di Giorgio Barba Navaretti (“La trincea francese e la difesa della cultura europea”, Sole 24 Ore). Suicidi e omicidi molto spesso sono dovuti a situazioni di indebitamento e di usura (Vittorio Sammarco, ”Sovraindebitamento, rompiamo il silenzio”, l’Unità). Un piccolo anticipo dello ius soli: tra le semplificazioni burocratiche varate dal Governo anche quella che rende più facile ottenere la cittadinanza (G. Cavalli, “Cittadinanza più facile per le seconde generazioni”, Corriere).

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31 Maggio 2013
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Ancora sulle riforme costituzionali. E sull’economia

31 Maggio 2013

Rosy Bindi replica con una lettera a Marcello Sorgi, editorialista della Stampa, sul documento dei 43 del Pd contrari alla scelta della maggioranza (qui l’articolo di Sorgi). Da Enrico Morando, sull’Unità, viene un “Sì al modello francese”, come già ieri Romano Prodi. Stessa linea per Stefano Ceccanti su Il Foglio (“Importare il presidenzialismo”). Dl declino del Movimento 5Stelle scrive su La Stampa Luca Ricolfi: “La fiammata dei 5 Stelle”. Sulla presunta rivalità nel Pd tra Renzi e Letta, ed altro, scrive Filippo Ceccarelli su Repubblica (“Gli eterni duellanti”). Sull’allarme di Napolitano per il lavoro scrive Marisa Ciarnelli sull’Unità: “Siamo una Repubblica fondata sul lavoro”. Ampia intervista del ministro Saccomanni al Sole 24 Ore: “Il mio piano per la crescita”.

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20 Maggio 2013
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Prendere sul serio la proposta di Hollande per un governo unitario europeo

20 Maggio 2013

Nel suo editoriale di domenica 19 su Repubblica Eugenio Scalfari dedica la parte conclusiva a “La proposta rivoluzionaria di Hollande all’Europa”, cioè la proposta di far nascere entro il 2015 un governo unitario europeo, con un bilancio comune, una politica economica, estera e di difesa comuni. Intervistata da Paolo Valentini sul Corriere della Sera del 19 Emma Bonino è ancora più netta: “L’Europa federale, ora o mai più”; altrimenti i popoli non ci crederanno più. i movimenti populisti antieuropei dedica un’analisi su Repubblica del 20 Bernardo Valli: “Ombre nere d’Europa”. E ne

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18 Maggio 2013
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Occorre un sindacato innovativo e unitario per rilanciare il lavoro

18 Maggio 2013
di Sandro Antoniazzi

 

L’autore intende aprire un dibattito sulla centralità del lavoro nella vita del Paese e sulla necessità di operare un cambiamento radicale nel nostro sistema economico. Per questo serve, però, un sindacato che prenda atto della fine dello sviluppo illimitato da cui far derivare i benefici per i lavoratori e che diventi un soggetto attivo e protagonista della nuova economia

 

Il lavoro è solo l’altra faccia dell’economia. Per questo, fare leggi sul lavoro come se il lavoro fosse un problema a sé stante, avulso dall’economia, non ha alcun senso, anzi costituisce un inganno e una perdita di tempo.

In questa categoria metterei i provvedimenti del ministro Fornero di cui è difficile comprendere la logica. Probabilmente l’idea originaria stava in uno scambio: i sindacati avrebbero dovuto accettare un’apertura sull’articolo 18, di contro gli imprenditori avrebbero consentito a limitare le molteplici forme contrattuali precarie.

Questo scambio non è andato in porto e a quel punto gli interventi sono diventati confusi e  inconcludenti. Inoltre, continuare a cambiare le norme senza un chiaro indirizzo non fa che aumentare la fatica  per adeguamenti formali e l’adozione di nuove procedure: cose che andrebbero francamente evitate.

Mi permetto di esprimere qualche perplessità anche su quella che mi sembra costituire l’idea cardine del sindacato in tema di lavoro precario:

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17 Maggio 2013
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Tenere in piedi il governo, uscire dalla crisi

17 Maggio 2013

Stefano Folli sul Sole 24 Ore racconta “La miniguerriglia quotidiana anti larghe intese su cui Letta deve vigilare”. Stefano Fassina sull’Unità difende il governo: “Partito e governo, stesso destino” (“E’ evidente – scrive – che un partito che avesse l’anti-berlusconismo come tratto fondativo unico o prevalente della sua identità rimarrebbe schiacciato dalla fase di governo con il Pdl…”). Ampia e interessante discussione, sul Foglio, tra Giuliano Ferrara, Stefano Fassina e l’economista liberale Alberto Bisin su che cosa tiene immobile l’Italia e come farla crescere (“Il ministro e il professore”). Luca Ricolfi su

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10 Maggio 2013
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Intorno al governo Letta e dintorni

10 Maggio 2013

Elisabetta Gualmini, su La Stampa, avverte: “Un governo con troppi obiettivi”; e consiglia di concentrarsi, per ora, su poche cose: un provvedimento omnibus su lavoro e crescita, ripristino del Mattarellum e riforma delle Province. Gli economisti Marè e Pammolli, sul Corriere, suggeriscono “Sgravi fiscali per gli under 35”. Luciano Gallino, su Repubblica, dice: “Edilizia e ambiente: ecco dove si può creare lavoro”. Fabrizio Forquet, sul Sole 24Ore, critica, viceversa, che manchi al governo “L’ambizione necessaria”. Marzio Breda, sul Corriere, chiarisce che “La Convenzione non si farà” e che Napolitano è d’accordo con Quagliariello per un percorso di riforma in Parlamento. Stefano Folli, sul Sole, dice che “Napolitano fa capire che le fragilità delle larghe intese si curano governando”. La Stampa evidenzia che il Quirinale è preoccupato del clima nel Paese: “Napolitano: fermare la violenza verbale” (e Cesare Martinetti sempre sulla Stampa spiega cosa c’è “Dietro la banalità delle parole”). Massimo Giannini, su Repubblica, racconta tutto sulla condanna di Berlusconi: “Il grande corruttore”. Infine  sul Corriere Alberto Martinelli allarga lo sguardo: “Alle prossime elezioni europee si voti per il presidente della Ue”.

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9 Maggio 2013
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Alcuni contributi su come affrontare la crisi economica

9 Maggio 2013

Gianni Toniolo, sul Sole 24Ore dell8 maggio, spiega che ai due punti deboli italiani, economia in ristagno da 10-15 anni e debito pubblico elevatissimo, non si può rispondere con l’aumento della spesa pubblica e la richiesta di deroghe all’Unione europea, ma bensì con riforme interne per rilanciare la produttività e la richiesta alla UE di politiche espansive e dell’unione bancaria per riaprire il credito (“Dall’Europa stimoli non deroghe”).  Alberto Quadrio Curzio, anch’egli sul Sole, individua le misure sulle quali deve partire la concertazione (“Lavoro e fisco. Il coraggio delle scelte”). Giulio Sapelli, sul Messaggero, insiste sulle misure necessarie e possibili per creare da subito occupazione, obiettivo non meno rilevante – dice – della rappacificazione politica, se si vuole uscire dalla crisi (“Occupazione, la via turca per uscire dalla crisi”). Enzo Moavero, intervistato da Federico Fubini Sul Corriere, suggerisce: “No agli antagonismi. Con la Germania collaboriamo”. Giorni fa (il 26 aprile) Lucrezia Reichlin, sul Corriere, indicava la strada di “Più qualità e meno costi per lo Stato”.

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