24 Aprile 2012
by Vittorio Sammarco
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24 Aprile 2012
“Ci possono essere tanti modi per definire la classe dirigente. Ma credo si possa convenire sul fatto che classe dirigente è quella che sa rinunciare alla difesa degli interessi individuali e familiari dei propri membri per promuovere l’interesse generale o, detto in altro modo, il bene comune. Se si accetta tale definizione, se ne deduce che quella espressa in Italia dai partiti negli ultimi vent’anni non è una classe dirigente degna di questo nome, bensì una casta di privilegiati dedita al saccheggio sistematico delle risorse pubbliche. Vi sono state certamente alcune eccezioni, tanto più luminose in un quadro così degradato dell’etica pubblica, ma tali sono purtroppo rimaste”. Così sintetizza il suo lungo editoriale Gregorio Arena, direttore del Laboratorio per la sussidiarietà, pubblicato il 16 aprile 2012 con questo titolo “Classe dirigente per promozione….”
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