21 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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L’ASSENZA DI LAVORO CHE GENERA MOSTRI

21 Novembre 2016

Mariana Mazzucato spiega quale è “Il capitalismo secondo Trump” e quali sono invece le correzioni da apportare al capitalismo in direzione di uno Stato più attivo che investa in innovazione (Repubblica). Thomas Picketty legge il caso Trump sostenendo che c’è bisogno di riorientare la globalizzazione, favorendo commercio e scambi ma riducendo le disuguaglianze e imponendo vincoli fiscali e ambientali (“La forbice più larga della disuguaglianza”, Repubblica). Massimo Recalcati: “Non è più il lavoro ma la sua assenza a generare mostri” (Repubblica). Enzo Moavero Milanesi riflette sui rapporti Usa-Europa e dice: “Un piano Marshall per i migranti. L’Europa dialoghi con Trump” (intervista ad Avvenire). Romano Prodi: “A Cina e Usa non conviene e una guerra commerciale” (Messaggero).

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19 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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TUTTI I LIMITI DEL PROPORZIONALE

19 Novembre 2016

Michele Nicoletti, “Tutti i limiti del proporzionale” (Unità). Paolo Gentiloni,Crescita e difesa, serve una risposta forte. E’ l’ultima chance per l’Europa” (intervista al Corriere della Sera). Graziano Delrio, “Parametri Ue da rivedere” (intervista al Sole 24 ore). Ilvo Diamanti, “L’avanzata del No. E’ in testa di sette punti” (Repubblica). Claudio Cerasa,“La via d’uscita per Renzi in caso di sconfitta” (Foglio). Stefano Folli, “Il paracadute del Quirinale sugli scenari del dopo-voto” (Repubblica). Giuliano Pisapia, “Con il No paese instabile” (intervista a Repubblica). Franco Monaco, “Gli slogan per il Sì che non convincono” (Il Fatto). Walter Veltroni, “Se la sinistra insegue i populismi rischia di sparire” (intervista a Repubblica). Roger Abravanel, “All’estero non piace il No perché prolunga l’immobilità” (Corriere della sera). Gad Lerner, “Voterò Sì nonostante Renzi” (intervista a Il Fatto). Giorgio Galli, “Il Sì è l’ultima toppa del sistema” (intervista al Manifesto). Massimo Villone, “La Costituzione di un paese normalizzato” (Manifesto). Alessandro Campi sollecita Renzi a volare alto: “L’ultimo miglio per rilanciare una politica alta” (Mattino). Carlin Petrini, “La sinistra ha perso l’identità” (Il Fatto). Paolo Mieli, “A sinistra la paralisi delle idee” (Corriere della sera) e “La sinistra superi l’ossessione del nemico” (intervista all’Unità). Paolo Flores d’Arcais, “La contro-riforma di Renzi, Boschi e Verdini” (Repubblica). Ferruccio Sansa, “Grazie Boschi, siamo tornati cittadini” (Il Fatto).

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17 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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SE TRUMP COSTRINGE LA UE A GUARDARSI ALLO SPECCHIO

17 Novembre 2016

Ivo Caizzi, “Il veto italiano a Bruxelles”, Corriere della Sera. Cauto giudizio,in sostanza, il giudizio di Romano Prodi: “Da Renzi eccesso di polemiche con l’Europa” (intervista a Repubblica). Fabio Martini su La Stampa la vede invece così: “Attacco all’UE per vincere il referendum”. Un’intervista di Pierre Moscovici al Sole 24 Ore: “L’Italia va aiutata, ma resta un divario da colmare”. Adriana Cerretelli valuta, in due articoli su Sole, che c’è un salutare effetto Trump sull’Unione europea: “Se Trump costringe la Ue a guardarsi allo specchio” e “L’Europa cambia linea e riparte dall’espansione”. Ma anche la pressione del governo Renzi  ha avuto la sua parte nell’accenno Ue a cambiare linea, come scrive Roberto Gualtieri sull’Unità: “Ue, il necessario salto di qualità”. Vladimiro Zagrebelsky teme però che le idee più retrive di Trump trovino largo consenso nell’opinione pubblica europea (“Quelle idee condivise nell’Unione”, La Stampa). Intanto “Obama a Berlino offre il mantello della difesa dei valori liberali a Angela Merkel” (Danilo Taino, Corriere della sera); anche se, come dice Roberto Toscano (Repubblica), “Obama lascia una democrazia decadente”.  Gianni Toniolo sul Sole 24 Ore mette in evidenza la questione cruciale che sta alla base del consenso a Trump: “Il voto Usa e i perdenti della tecnologia”.

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14 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RASSEGNARSI AL POPULISMO (MAGARI QUELLO INCLUSIVO)?

14 Novembre 2016

Paolo Pombeni, sul mulino online, dice che in Italia bisogna smetterla tutti di fomentare il populismo e riportare la razionalità in politica (“Un’altra politica”). Roberto Esposito pare invece orientarsi a distinguere tra populismo inclusivo (che non fa muri contro gli immigrati) e populismo esclusivo, e a contentarsi del primo (“L’altro populismo”, Repubblica). Claudio Cerasa difende i media che hanno contrastato Trump, anche se hanno sbagliato le previsioni sull’esito del voto (“L’America, Trump e la grande lezione del giornalismo obiettivo”, Il Foglio). Enzo Moavero Milanesi esamina “L’impatto del fattore Trump sui fragili equilibri della Ue” (Corriere della Sera). Giovanni Sabbatucci scrive su “I rapporti Usa-Ue e il ruolo chiave della Germania” (La Stampa). Paolo Onofri valuta “L’effetto Trump sulla ripresa italiana” (Repubblica). Gianni Riotta s’aggira “Tra gli ex operai di Detroit che hanno tradito Hillary” (La Stampa). Sabino Cassese sottolinea che Hillary ha preso 600.000 voti popolari più di Trump (“Democrazia americana. I paradossi del voto popolare”), Corriere della Sera). Per l’analista Joseph Nye Trump “Non potrà governare con le minacce. E l’eredità di Obama resterà” (intervista a Repubblica). Per il giornalista Michael WolffDonald non ha idea di cosa fare, ma è genuino, non sarà un mostro” (intervista al Corriere della sera). Salvatore Cannavò, su Il Fatto, rifila un giudizio drastico (e filo-M5S): “La vecchia socialdemocrazia non ha più nulla da dire”).

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13 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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ILLUDERSI SU TRUMP?

13 Novembre 2016

Lucrezia Reichlin critica la solo apparente politica economica keynesiana di Trump: “America: un errore illudersi” (Corriere della Sera). Sergio Fabbrini teme l’effetto Trump sulle relazioni internazionali: “L’America isolazionista e l’Europa senza politica” (Sole 24 ore). Anche Romano Prodi esorta l’Europa a decidersi per una maggiore unità: “Ma l’Europa non pensi di delegare il suo futuro” (Messaggero). Luigi Zingales sul Sole 24 Ore ritiene che Trump finirà per fare la politica di Bush con effetti negativi per l’Europa e l’Italia: “La via americana di una ‘nuova’ crescita e i rischi per l’Italia”. Fabrizio Tonello sul Manifesto difende Hillary e Obama ma li giudica subalterni alle politiche neoliberiste:“La fine dell’illusione democratica”. Il direttore del Wall Street Journal, Gerard Baker, definisce Trump un populista e non un conservatore ma afferma: “Sorpresi dal vento populista, ma Trump non odia la finanza” (intervista al Corriere della Sera). Ezio Mauro sull’Espresso fa un’analisi molto fosca e parla di “una destra al cubo salita in cima al mondo” e di una sinistra e di un Occidente ridotti a gusci vuoti: “Cosa insegna all’Europa Trump”. Diversa la lettura del voto americano nell’editoriale di Maurizio Molinari su La Stampa che parla di un paese che dà voce alle sue diverse anime in un dinamismo che resta vitale: “L’eccezione che distingue gli Stati Uniti”. E Gianni Riotta scrive: “Se l’Europa non capisce l’America”.  Bernie Sanders si impegna a riformare il Partito democratico e dare voce alle istanze degli strati popolari emarginati: “Addolorato ma non sorpreso” (Repubblica).

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12 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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SIAMO MAESTRI O VITTIME DEL POPULISMO?

12 Novembre 2016

Così Romano Prodi: “Siamo noi europei i cattivi maestri del populismo” (intervista a La Stampa), e “Senza regole l’economia globalizzata genera mostri” (intervista a Il Giorno). Barbara Spinelli, sul Fatto, critica i democratici Usa e tutte le sinistre europee, e guarda con simpatia a Grillo: “Le vecchie sinistre si sono suicidate”. Guido Moltedo, sul Manifesto, dà credito invece ai giovani che manifestano nelle città americane contro Trump: “Un conflitto permanente li seppellirà”. Sempre sul Manifesto Leonardo Paggi parla de “La creatività malefica di Donald Trump”. Anche Roberto Toscano non è indulgente con Trump: “Allacciamo le cinture” (Repubblica). Sulla stessa linea è Timothy Garton Ash, “Demoliremo le barriere” (Repubblica). Come la Spinelli, Marco Gervasoni rifiuta di parlare di populismo e nel voto americano legge “Una lezione per la sinistra mondiale” (Gazzettino). Idem Mauro Barberis  sul Secolo XIX: “La vera destra batte sul campo la falsa sinistra”. Sul quotidiano liberale L’Opinione Cristofaro Sola titola: “Donald Trump e la rivincita della democrazia”. Giuliano Ferrara ironizza su “Lo spettacolo dell’Italia ‘de sinistra’ e antipolitica che si sveglia trumpista” e ci ritorna sopra: “Mi dispiace ma non capisco certo trumpismo” (Il Foglio).  Claudio Cerasa sul Foglio avanza un’ipotesi ardita: “Il nuovo bipolarismo dopo Trump“. Gianni Riotta spiega: “Alle origini della rivolta. Il popolo di Trump” (La Stampa). Ian Bremmer s’interroga: “Le crisi globali. Che farà Trump” (Corriere della sera). Francesco Daveri rileva “L’incoerenza economica delle ricette di Donald Trump” (lavoce.info). Giulio Sapelli sostiene che “Torna strategico il dialogo con il Cremlino” (Messaggero). Per Marta Dassù, “Per i governi europei la Casa Bianca è rischiosa sul fronte interno” (La Stampa). Per Donald Sassoon: “Ha vinto con le promesse, ma governare è un’altra cosa” (intervista all’Unità).

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5 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Etica pratica

5 Novembre 2016
di Salvatore Vento

 

L’articolo del nostro collaboratore è apparso su Via Po, l’inserto culturale del quotidiano della Cisl, Conquiste del lavoro

 

La rivista mensile “Aggiornamenti sociali” e la “Fondazione Lanza”, insieme con altre associazioni (tra cui la rete C3dem/Costituzione Concilio Cittadinanza), nella primavera del prossimo anno intendono promuovere un Forum nazionale che ripensi le forme della cittadinanza per praticare una nuova etica civile. Il punto di partenza è la constatazione che le diverse buone pratiche presenti in tutta Italia hanno un’indubbia dimensione etica e sono l’espressione concreta e viva dei valori che fondano il vivere insieme. L’impegno dei promotori va nella direzione di far conoscere questo patrimonio perché non resti nascosto dietro le parole.  A tale proposito, secondo me, “Le città invisibili” di Italo Calvino, scritto nel 1972 in un periodo di forti entusiasmi collettivi, fornisce ancora oggi utili indicazioni per riflettere sui comportamenti umani e quindi sull’etica.

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3 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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VALERIO ONIDA: PER IL SISMA IL GOVERNO VARI UN AUMENTO TEMPORANEO DELL’IMPOSTA SUI REDDITI

3 Novembre 2016

Valerio Onida, riprendendo sul Corriere della Sera un articolo di qualche giorno fa di Mauro Magatti (“Solidarietà e innovazione per farci sentire più sicuri”), critica l’approccio del governo Renzi ai drammi del terremoto, dicendo che, invece di distribuire rassicurazioni e illusioni a buon mercato, meglio sarebbe far approvare una legge speciale che introduca un aumento temporaneo dell’imposta sui redditi, e far ricorso così alla solidarietà di tutti i cittadini (“Una politica di ampio respiro, non di sole rassicurazioni”). In qualche modo simile, ma non universalistica, la proposta di Gianni Cuperlo sull’Unità (“Dopo il sisma, una proposta”). Di un altro ordine, più modesto ma utile e pratico, il suggerimento di Dario Di Vico, che ricorda come i borghi appenninici siano in crisi da tempo e si vadano spopolando di giovani (“Un futuro alle imprese”, Corriere della sera). Un intervento di Giuliano Pisapia su Repubblica: “Il mestiere di sindaco, garante della comunità”.

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27 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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COSA VUOLE RENZI IN EUROPA

27 Ottobre 2016

Claudio Cerasa indica quali sono, a suo avviso, i due punti nevralgici, di rilievo europeo, della politica di Renzi: in economia, un mix di politiche di destra e di sinistra, e,  in politica istituzionale, il tentativo di evitare la deriva delle “grandi coalizioni“; perché, dice Cerasa, i populismi si battono sfidandoli, non rincorrendoli (“Cosa vuole Renzi in Europa”). Intervistato dal Corriere della Sera, Yannis Varoufakis dice: “Renzi fa bene a protestare, ma deve ottenere un cambio delle regole”. Sull’Unità Luigi Morattini spiega “La lettera Ue, i tecnicismi e la realtà dell’economia”. Paolo Pombeni parla di “Una partita tesa, ma giocata sul filo della real politik” (Sole 24 ore). Adriana Cerretelli annota: “Roma e Bruxelles condannate a intendersi” (Sole 24 ore). Roberto Gualtieri, capo della Commissione bilancio del Parlamento europeo, dice: “Sulla manovra non abbiamo chiesto sconti” (intervista al Corriere della Sera). Tommaso Nannicini aggiunge: “I richiami non ci preoccupano, l’Italia ha bisogno di crescere” (intervista a Repubblica). Così pure Claudio De Vincenti: “Manovra: rispettiamo le regole, non si cambia una virgola” (intervista al Corriere della Sera). Matteo Renzi in un’intervista a tutto campo sul Mattino: “Non temo il voto”. Stefano Folli, “Quando il Quirinale chiede più Europa” (Repubblica).

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18 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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PRIMI GIUDIZI (CONTROVERSI) SULLA MANOVRA FINANZIARIA

18 Ottobre 2016

Francesco Spini, “Le nuove misure dividono gli esperti” (La Stampa). Un giudizio positivo alla manovra finanziaria, ma con alcuni rilievi critici, viene da Pietro Reichlin sull’Unità: “Manovra: crescita, meriti e bisogni”. Giorgio Tonini, intervistato dall’Avvenire, dice: “Massima spinta possibile sulla crescita senza sforare i paletti”. La stroncatura di Giulio Marcon (Sinistra Italiana e Sbilanciamoci. Org): “Legge di bilancio: un passo falso dietro l’altro”. Così pure Stefano Feltri su Il Fatto: “8 miliardi di mance per il Sì”. Critiche da Massimo Giannini, “Il valore dell’equità”, su Repubblica, e da Chiara Saraceno, “L’equità che manca alla manovra”, su lavoce.info. Federico Fubini, “Voglia di condoni e strategie contro l’evasione” (Corriere della Sera). Giuseppe Berta, “L’Europa non può farci le pulci” (Mattino). Matteo Renzi, intervistato da Andrea Cangini su La Nazione: “Bruxelles approverà la riforma, e Bersani critica tutto”.

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