13 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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LE 4 BANCHE. A CHI TOCCA PAGARE GLI ERRORI?

13 Dicembre 2015

Con chiarezza Andrea Bonanni indica su Repubblica “A chi tocca pagare gli errori” commessi nella vicenda delle quattro banche salvate dal governo. Per Antonio Polito, sul Corriere della Sera, questo è il primo serio rischio di crisi di fiducia dell’elettorato nei confronti del governo Renzi (“Una vicenda che adesso va chiarita”). E, sul Corriere, Federico Fubini spiega il mondo delle “Obbligazioni bancarie”. Franco Manacorda su la Stampa racconta la reazione di Renzi: “La controffensiva di Matteo: riformare subito le banche”. Fabrizio Forquet sul Sole 24 Ore: “Tutelare chi ha diritto, evitare la demagogia”. Marco Causi sull’Unità: “Quel decreto è la cosa giusta”. Luigi Zingales sul Sole 24 Ore: “Non la carità, ma il diritto”. Paolo Pombeni, ancora sul Sole, parla di palese incompetenza delle classi dirigenti locali e di intrecci malsani tra politica e società civile (“Politica stretta tra divieti UE e il tabù del localismo”). Gianni Pittella e Roberto Gualtieri, parlamentari europei del Pd: “Ai risparmiatori serve la verità” (Unità). Sull’Avvenire un’intervista a Giuseppe Russo (Centro Einaudi): “Gli italiani impareranno a diversificare”.

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8 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Per un confronto sui segnali positivi che emergono dalle dinamiche sociali

8 Dicembre 2015
di Salvatore Vento

 

Per cercare di capire le dinamiche socio culturali della società italiana abbiamo a disposizione due recenti rapporti: quello del Censis e quello dell’Istat relativo al BES (Benessere Equo e Sostenibile). Se le criticità sono ampiamente note (disuguaglianze, povertà, migrazioni) e diffuse dai media e dai talk show televisivi, stentano a suscitare dibattito pubblico le controtendenze positive, che costituiscono l’oggetto del mio intervento. Vediamoli.

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7 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Beveridge, Piketty … e l’imprenditore suicida

7 Dicembre 2015
di Salvatore Rizza

 

Il primo di dicembre segna la data di quando, 73 anni addietro, Lord Beveridge presentava il suo ‘rapporto’ (Social Insurrance and Alied Service), che in Europa instaurava quello che sarà chiamato Welfare State e che nella speranzosa attesa del crollo del nazismo, del fascismo e del comunismo di Stalin, si proponeva la sconfitta dei cinque ‘giganti’ che tenevano (e tengono) schiava l’umanità: il bisogno, la malattia, l’ignoranza, la miseria e l’ozio. In applicazione di tale programma seguirono leggi riguardanti l’obbligo scolastico elevato fino a 15 anni (Education Act), il sistema assicurativo e pensionistico (National Insurrance Act) e l’efficiente sistema sanitario (National Health Act): tre progetti di legge che hanno rivoluzionato l’intero impianto delle politiche sociali in Europa.

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6 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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MARIA ELENA BOSCHI: “IL PD STA BENISSIMO”

6 Dicembre 2015

Dice Matteo Renzi in un’intervista al Corriere della Sera: “Non rincorro le bombe”; Roberto Toscano su La Stampa però annota: “Italia evasiva in un mondo di protagonisti”; ma Emma Bonino dà ragione al premier: “Bombardare non serve” (intervista a La Stampa). Quanto alla convinzione di Renzi che l’economia italiana supererà presto quella tedesca, Luca Ricolfi si mostra molto scettico (“Il tre più tre e la sindrome di Galileo”, sul Sole 24 Ore). Dice Maria Elena Boschi in un’intervista a La Stampa: “Visto? Il Pd sta benissimo”. Sul Corriere della Sera Giovanni Belardelli riflette su “Il calo degli iscritti e il potere di Renzi nel Pd”. Michele Prospero sul Manifesto si sofferma invece su “Il renzismo (ir)realizzato”. Roberto d’Alimonte mette in luce “L’appeal trasversale del M5S” (Sole 24 Ore). Ilvo Diamanti evidenzia “Il disincanto digitale degli italiani” (Repubblica). Romano Prodi, difendendo Mario Draghi, avverte sul Messaggero che “La politica economica non è fare felici i mercati”. In tema di Consulta Michele Ainis, intervistato dal Fatto, sbotta: “Ridateci la diccì, con la lottizzazione funzionava meglio”.

 

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5 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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MATTARELLA. DRAGHI. CINQUE STELLE. SALVINI. RENZI. MILANO. SINISTRA. POPULISMO.

5 Dicembre 2015

L’amarezza di Sergio Mattarella in un intervista a Repubblica: “Sulla Consulta basta veti”. Il senso della mossa di Mario Draghi lo spiega Franco Bruni sul Sole 24 Ore: “Niente scuse, è tempo di riforme”. Federico Fubini, sul Corriere della Sera, s’interroga sullo stallo dell’Italia: “Il vero freno per l’Italia”. Il Sole 24 Ore intervista Matteo Salvini: “Tasse, Europa, welfare: ecco la mia ricetta”. E il M5S? Jacopo Iacoboni su La Stampa racconta: “M5S, nelle città la corsa per il potere”. Claudio Cerasa sul Foglio s’interroga sul cammino di Renzi: “Che succede a Renzi?”; per Marco Damilano Troppo Centro fa male a Renzi” (Espresso). Elezioni a Milano: Oriana Liso, su Repubblica, analizza “Chi sostiene chi”; Massimiliano Panarari dice: “Sala, prototipo perfetto del Partito della Nazione” (intervista al Manifesto); e sul Fatto Gianni Barbacetto fa dietrologia: “Sala Beppe, figlio di Letizia Moratti e di Filippo Penati”. Sul Manifesto ci si interroga su dove andare: “Sinistra, evitare l’errore di un altro cartello” (di S. Cristiano e C. Grossi). Su La Stampa si discute: Giovanni Orsina, “Il populismo è nostalgia della politica”; Massimiliano Panarari, “Ma gli elettori non vogliono più intermediari”.

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5 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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IL PAESE DEL CENSIS

5 Dicembre 2015

Fabio Martini, “Anatomia dell’Italia renziana: un risveglio che non arriva” (La Stampa). Valerio Castronovo, “All’Italia non basta più l’arte di arrangiarsi” (Sole 24 Ore). Pietro Reichlin, “Il Paese del Censis” (Unità). Marco Revelli, “Un Paese che arretra” (Manifesto). Biagio De Giovanni, “Il doppio volto del belpaese” (Mattino). Giuseppe Berta, “Gli slogan di Renzi in un Paese che non rischia” (Secolo XIX). Guido Crainz, “A suon di zero virgola” (Repubblica). Chiara Saraceno, “Non c’è protezione sociale” (intervista a Repubblica).

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3 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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SOCIAL WELFARE. LEZIONE SPAGNOLA. RENZI, LA CRESCITA E LA GUERRA

3 Dicembre 2015

Marco Valerio Lo Prete dialoga con Stefano Zamagni: “Social welfare” (Il Foglio). Laura Pennacchi, “Ecco come contrastare l’autunno demografico, da sinistra” (Il Foglio). Enrico Negrotti,Casavola: non riduciamo l’uomo a cosa” (Mattino). Salvatore Vassallo e Elisabetta Gualmini, “La lezione spagnola” (Il Foglio). Aldo Cazzullo, “La stella appannata di Pablo Iglesias” (Corriere della Sera). Matteo Renzi agli iscritti e agli elettori del Pd: “Cari democratici, abbracciamo l’Italia” (Unità). Giuseppe De Rita, “Italia, non è così che si cresce” (intervista a Repubblica). Dario Di Vico, “Quei no a chi vuole investire” (Corriere della Sera). Alfredo Reichlin, “Sulla guerra Renzi ha ragione” (Unità).

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3 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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UN PAESE DIVISO IN DUE: I DATI ISTAT SUL BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE

3 Dicembre 2015

Presentata la terza edizione del Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia (BES 2015). Il progetto ha l’obiettivo di valutare il progresso della società attraverso le fondamentali dimensioni sociali e ambientali del benessere, corredate da misure di diseguaglianza e sostenibilità. Leonardo Becchetti,La fotografia Istat del benessere” (Avvenire); Giuseppe Berta, “Il Paese diviso in due” (Secolo XIX). Gianfranco Viesti, “Il dovere di salvare il Mezzogiorno” (Mattino). 

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2 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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TRATTI DELLO SCENARIO INTERNO

2 Dicembre 2015

 Le interviste a Bersani (“Primarie larghe, se no si perde”) e a Berlusconi (“Coalizione Onu per battere l’Isis”) sul Corriere della Sera, e a Gianni Cuperlo su Repubblica (“Tornano i notabili”). Michele Ainis suggerisce: “Ora scegliamo col sorteggio i tre giudici della Consulta” (Corriere della Sera). Goffredo De Marchis annota che “Renzi vuole il nuovo Pd” (Repubblica). Lina Palmerini spiega:  “Renzi e la sfida della credibilità” (Sole). Roberto D’Alimonte: “I partiti sono ancora poco credibili” (Sole). Ilvo Diamanti racconta “La mutazione genetica del Movimento 5Stelle” (Repubblica). Arturo Parisi: “Primarie sempre” (intervista a QN). Stefano Rodotà precisa il suo pensiero: “La sinistra non è finita in un museo” (Il Fatto). Un consulente del governo, Antonio Funiciello, spiega sul Foglio “L’italian way anti-jihad”. Maurizio Del Conte, “Il papà del jobs act: è solo il primo round” (intervista a QN).

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30 Novembre 2015
by Giampiero Forcesi
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I LAVORI SENZA TEMPO?

30 Novembre 2015

Dario Di Vico aveva scritto, il 26 novembre sul Corriere della Sera, che oggi l’operaio si identifica con l’azienda (“Addio sindacato, adesso l’operaio vuole fare da solo”).  Due giorni dopo P. Baroni su La Stampa riferisce un giudizio del ministro del lavoro: “Poletti: l’ora di lavoro è un concetto superato”. Forte dissenso dei sindacati, ma non di Marco Bentivogli (segr.gen. Fim-Cisl), intervistato da La Stampa: “Su orari e contratti Poletti non ha tutti i torti”. Intervengono Chiara Saraceno su Repubblica (“La rincorsa alla competizione”), Filippo Taddei intervistato da Qn (“Il lavoro agile è condiviso dal Pd”) e Cesare Damiano in un’intervista a Repubblica (“Un cavallo di Troia del governo per demolire il contratto nazionale”). Poi il ministro Giuliano Poletti rilascia un’intervista al Sole 24 Ore: “Salari legati agli obiettivi” . Riprende la parola Dario Di Vico:I lavori senza tempo” (Corriere).

 

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