12 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SE ANCHE IL “CORRIERE DELLA SERA” ….

12 Settembre 2017

“Violentata ragazza finlandese. Ha il permesso di rifugiato”. Titola così il Corriere della Sera, in prima pagina, con molta evidenza. Sarebbe già scorretto dare risalto, nel titolo, al fatto che l’autore dello stupro è un cittadino straniero. Ma addirittura collegare, nel titolo, e per di più in prima pagina, lo stupro al fatto che l’autore abbia un permesso di soggiorno di rifugiato sembra davvero insensato. Perché il messaggio che si manda non è solo che il reato è più disonorevole perché commesso da chi ha ricevuto protezione da parte del Paese in cui ora vive (su questo si può anche essere d’accordo). Ma il messaggio è, piuttosto, che non ci si può fidare dei rifugiati, e che i permessi di soggiorno sarebbe meglio non darli. Non è davvero buon giornalismo.

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8 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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FERMARE GLI SBARCHI NON BASTA

8 Settembre 2017

Carlotta Sami (Unhcr), “La situazione è drammatica. Fermare gli sbarchi non basta” (intervista al Manifesto). Su Repubblica: “Emma Bonino: ‘Così l’Italia s’è messa in un pasticcio’”. La denuncia di Medecin Sans Frontieres: Daniela Fassini, “Msf: atrocità in Libia” (Avvenire); Alessandra Ziniti, “Dossier Msf a Bruxelles: orrore nei campi libici” (Repubblica). Tommaso Di Francesco sul Manifesto: “Un urlo contro la complicità”. Francesca Schianchi su La Stampa riporta una proposta del viceministro degli Esteri Mario Giro: “L’Italia: i campi in Libia sotto il controllo delle Ong”. Un reportage di Francesca Mannocchi su Pagina 99: “A Tripoli dove regna un governo fantasma”. Il reportage di Fabrizio Gatti sull’Espresso: “’Volete che fermiamo i traffici? Pagateci. La partita dei migranti si gioca sui soldi”. Una testimonianza di Marta Bellingreri sulla società civili libica che reagisce: “Libia, Zuwara, la città che ha detto basta alle morti in mare” (Openmigration). L’intervista del Corriere della Sera a Antonio Tajani: “Migranti, la scelta della Corte UE porterà alla riforma di Dublino”. L’editoriale di Leonardo Becchetti su sovranisti e razzisti: “La cattiva strada” (Avvenire). Una riflessione di Nadia Urbinati: “La sfida delle società multietniche: conciliare inclusione sicurezza” (Repubblica). Un editoriale di suor STUPRI. Eugenia Bonetti su Avvenire dopo lo stupro a Rimini: “Gli ignorati stupri”.

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5 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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L’INFERNO LIBICO E LE NUOVE ROTTE DEI MIGRANTI

5 Settembre 2017

Nello Scavo su Avvenire: “Ecco l’inferno libico”. Alessandra Ziniti su Repubblica: “Le nuove rotte dei migranti”. Giuseppe Lo Prete, “Immigrati, la nuova rotta passa per il Marocco” (Il Fatto). Niccolò Zancan,In fuga attraverso il mar Nero. Ora i profughi sbarcano in Romania” (La Stampa). Lucia Abellan, “La lezione dei migranti” (El Pais – Repubblica).

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2 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA LINEA MINNITI

2 Settembre 2017

Sulla figura, e la politica, di Minniti si discute molto, da un mese e più. Oggi sull’Huffington Post Franco Monaco torna a esprimere qualche dubbio sulla rigidità del senso dello Stato del ministro come di altri ex-Pci (“Minniti e il partito unico”). Dopo due interviste, ieri, abbastanza severe, una di Massimo Cacciari (“Il dovere della sinistra è reagire a tutte le bugie della destra”) e una del vescovo di Bologna Matteo Zuppi (“Dalla politica ci aspettiamo che fermi la guerra tra i poveri, non che attacchi i profughi”), la Repubblica pubblica oggi un editoriale di Giancarlo Bosetti che sostiene il realismo di Minniti (“Come zittire la lingua indecente del razzismo”). Viceversa il Manifesto di un paio di giorni fa ha pubblicato due articoli assai duri: Alex Zanotelli, “Per razzismo e linea Minniti saremo giudicati dalla storia”, e Tommaso Di Francesco, “Lo stile coloniale di Minniti”. Claudio Cerasa, dal canto suo, ricava dal duro dibattito politico sui migranti l’idea che oggi si confrontino due sinistre, quella dei diritti e quella dei doveri, e sostiene che la legalità sia l’unica forma dell’umanità: “La percezione della sinistra nello scontro tra diritti e doveri” (Foglio). Ma resta, tutto intero, il dramma dei migranti ora respinti o intrappolati in Libia: “Le guardie libiche ci uccidono e ci gettano in una buca” (reportage di Vita). Minniti, intanto, ora lavora a migliorare accoglienza e integrazione di chi c’è; Francesco Grignetti su La Stampa riferisce: “Il piano Minniti: tocca alle regioni integrare i profughi”; Marcello Sorgi vede le difficoltà: “Una sfida al muro dei pregiudizi”.

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29 Agosto 2017
by Vittorio Sammarco
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LO IUS SOLI E IL CORAGGIO DELLA POLITICA

29 Agosto 2017

Sul Sole 24 Ore Valerio Onida, qualche giorno fa, ha spiegato perché sono sbagliati i timori tanto diffusi per lo ius soli (e ha anche detto cose assennate sulla questione della cittadinanza toccata dal papa nel suo messaggio per la giornata delle migrazioni): “Migranti e ius soli: i rischi di una politica miope”. Lucio Caracciolo lo torna a spiegare su Repubblica, con ancor più vigore: “Nello ius soli il nostro futuro”. Intanto la discussione slitta, forse opportunamente a dopo la legge di bilancio come scrive Vladimiro Polchi su Repubblica (“Ius soli a novembre, dopo la manovra”). Lo stesso Polchi ha dato conto ieri dell’indagine dell’Istituto Moressa: “Identikit dei nuovi cittadini”; e il direttore di Repubblica Mario Calabresi ha accompagnato i dati dell’indagine con un severo editoriale: “Ius soli, nemici e mistificazioni. Ecco l’antidoto alla paura”. Sul tema manifesta consenso, ma con qualche distinguo Massimo Adinolfi: “Il brutto clima e le decisioni da prendere”. Marzio Barbagli spiega a Repubblica che la legge va bene ma non basta per integrare davvero (e non è prova di maturità parlare sempre bene dei migranti, dice): “La legge va fatta, ma non basta. Bisogna anche disinnescare le paure su crimini e welfare”.

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27 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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LE MIGRAZIONI DALL’AFRICA E IL DEBITO DELL’OCCIDENTE

27 Agosto 2017

Dice benissimo Agnese Moro su La Stampa: “L’Occidente ha l’occasione di poter fare la cosa giusta” (… e l’Italia di farla, in particolare, con eritrei e etiopi, invece di sbatterli in strada). Ma facciamola “Almeno noi”, scandisce il card. Pietro Parolin al Meeting di Cl. Paolo Mieli sul Corriere della Sera enfatizzava, due giorni fa, i risultati della politica migratoria del ministro Minniti: “I migranti e la svolta ignorata”. Potrebbe avere qualche ragione, ma non mette in conto l’attuale sorte dei migranti non partiti o respinti in Libia, come dice oggi a Repubblica Emma Bonino in un’intervista che ha per titolo: “Salvini e Di Maio imprenditori dell’intolleranza”. Torna sullo sgombero degli eritrei a Roma l’ex assessore Paolo Berdini con una severa critica ai 5 Stelle romani: “Il vuoto politico lascia spazio al manganello” (Manifesto). Anche il presidente dei Comuni italiani Antonio Decaro è critico: “Decaro: meglio sconfitti che razzisti” (Repubblica). Ancora sul Manifesto Bia Sarasini annota: “Migranti, il papa e la Civiltà cattolica non fanno sconti”. Nella speranza che il governo e Minniti facciano davvero ora quello che andava fatto prima, leggiamo quel che scrivono Ilaria Sacchettoni sul Corriere (“L’intesa dell’Italia con i sindaci libici sul tavolo del vertice con Macron”) e Alberto D’Argenio su Repubblica (“Centri di raccolta in Africa. Verso l’intesa europea a Parigi”). Anche Eugenio Scalfari spera che alla rigidità di Minniti faccia seguito un impegno nuovo di vera cooperazione: “Gli immigrati e il piano Minniti: se dalla paura può nascere nuova energia”.

 

 

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27 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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CATTOLICI E POLITICA. FORMAZIONE, E POI AZIONE? TRE INTERVENTI

27 Agosto 2017

In una lettera all’Avvenire, Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa, riprende uno spunto di Franco Monaco, all’indomani della scomparsa di Giovanni Bianchi (“Cattolicesimo sociale, dove sei finito?”), e ripropone l’urgenza di ridiscutere la questione dell’impegno politico dei cattolici: “Azione politica e sociale dei cattolici: nodo urgente”. Su “Appunti Alessandrini” Agostino Pietranera sostiene che il compito di oggi deve comunque limitarsi al campo della formazione, e non alla prova delle Istituzioni che dovrà seguire (“Contaminazione virtuosa per il cattolicesimo democratico”). Ernesto Preziosi, parlamentare Pd, intervistato da Avvenire, spiega il senso dell’incontro nazionale che “Argomenti 2000” ha organizzato a Roma il 30 settembre “per un confronto tra credenti sull’agenda politica del Paese”, e sostiene che oggi “a fronte di un magistero sociale ricco e puntuale manca un’elaborazione culturale che diventi poi azione politica” (“Una convention per una presenza cattolica più incisiva”). Si vedano anche i recenti interventi di Giorgio Merlo e Franco Rossini già qui segnalati.

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26 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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“COME UNA SCARPA VECCHIA”. DIFFICILE DA CAPIRE?

26 Agosto 2017

La donna eritrea confortata dall’agente di polizia dice quasi tutto quello che c’è da dire: “Quella carezza non cancella la rabbia. Mi sento buttata come una scarpa vecchia” (Anna Dichiarante, Repubblica). Lo capiscono Annalena Benini, “Noi siamo poveri, ma voi chi siete?” (Foglio, ma in controtendenza rispetto alla direzione del giornale), Ezio Mauro, “Se la povertà è una colpa” (Repubblica), Aldo Masullo, “Il vero fallimento della politica che non previene” (Mattino), Furio Colombo, “L’idrante cancella tutti i diritti” (Il Fatto, anche lui in controtendenza rispetto a Travaglio e ai grillini). E, certo, tanti cattolici: i gesuiti del Centro Astalli, “Sgombero di rifugiati a Roma: risposta inadeguata a problemi complessi”;  Radio Vaticana, “Sgombero migranti a Roma. Mons. Lojudice: mancato il dialogo”;  il card. Pietro Parolin, “Violenza inaccettabile”. Ma più che la polizia la cecità è del Comune (per dabbenaggine e insensibilità): Antonio Maria Mira, “Ma il Comune di Roma non copre tutti i posti” (Avvenire); Franco Gabrielli, “Grave quella frase, ma non saremo la foglia di fico di altri” (intervista a Repubblica). E pare che il ministro Minniti capisca e corra ai ripari: Ilaria Sacchettoni, “Il Viminale non farà più sgomberi senza soluzioni alternative” (Corriere della Sera).

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23 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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FRANCO MONACO: “PER RESTARE UMANI E BEN CONCEPIRE LO STATO”

23 Agosto 2017

In una lettera ad Avvenire Franco Monaco accenna ai dilemmi etici e politici in tema di migrazioni e evidenzia una “durezza” di approccio in quella parte del Pd che viene dal vecchio Pci (“Per restare umani e ben concepire lo Stato”). Gad Lerner, in un editoriale su Nigrizia parla di “involuzione della politica del Pd sui diritti umani e di cittadinanza” e di “valori fondativi deturpati per convenienza” e dichiara di ritirare l’adesione al Pd (“Migranti, il naufragio del Pd”). Su Avvenire Vincenzo R. Spagnolo racconta degli 800 migranti, soprattutto eritrei e somali, fatti evacuare da un palazzo occupato e lasciati per strada (“Roma, i profughi e le notti in strada. ‘Dove andremo?’”). Marco Impagliazzo, su Avvenire, avanza delle proposte: “Migrazioni: come è possibile coniugare umanità e legalità”. Mario Marazziti, intervistato da Il Dubbio, “Il papa ha ragione, alcuni migranti sono già italiani”. Francesca Mannocchi, “Noi, migranti in Libia: ostaggi dei trafficanti, trattati peggio delle bestie” (Espresso). Annalisa Camilli, “Tripoli vuole il controllo dei soccorsi nel Mediterraneo” (Internazionale).

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