14 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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COME NASCE L’ANTIPOLITICA. UN SAGGIO DI GIOVANNI ORSINA

14 Novembre 2016

L’insoddisfazione degli elettori per le mediocri performance della elite politica italiana negli anni 1992-93, e similmente nel tempo presente, non è ingiustificata – scrive Giovanni Orsina in un saggio per la rivista “Ventunesimo secolo”, anticipato da Il Foglio (“Come nasce l’antipolitica“)-, ma, in primo luogo, “una componente almeno di quella insoddisfazione è dipesa dalle richieste eccessive che sono state fatte alla politica” e, in secondo luogo, “l’insoddisfazione ha ostacolato l’azione di governo, contribuendo cos’ – in una profezia che si auto avvera – a renderla insoddisfacente”. Nel suo saggio, Orsina ripercorre le riflessioni di Elias Canetti nel suo celebre libro “Massa e potere”.

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13 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL PD, LA CRUSCA E IL GRANO

13 Novembre 2016

In un’intervista al Corriere della Sera Massimo D’Alema dice che “Con il Sì nascerà il partito di Renzi”. Gianni Cuperlo  sull’Unità scrive che “La sinistra vive nella lotta alle disuguaglianze, non nel recinto del Sì o del No”. Replicando al “sogno” di Ezio Mauro, che aveva immaginato “L’incontro impossibile a Palazzo Chigi”, Pierluigi Bersani ripropone un dialogo a tutto campo nel Pd: “Sogno ancora un Pd unito, ma il governo cambi rotta. Giusto abbassare i toni”. Massimo Franco, “Comunque vada non ci saranno vincitori nel Pd” (Corriere della Sera). Anche Walter Veltroni, partendo da Trump, avverte il Pd: “Sveglia prima che sia tardi”. L’appello del direttore dell’Unità, Sergio Staino: “Il Pd, la crusca e il grano”. Eugenio Scalfari collega la infausta vittoria di Trump alla situazione italiana e spinge Renzi a cambiare l’Italicum per non perdere il referendum: “Nei tempi bui del populismo Renzi deve accelerare sulla riforma”. Lina Palmerini segnala “La sfida di Renzi che va oltre il referendum” (Sole 24 ore).  Per Arturo ParisiIl Pd procede nel solco dell’Ulivo” (intervista a Il Giorno). Carlo Valentini, “Salvatore Veca cambia parere e voterà Sì al referendum” (Italia Oggi).

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13 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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ILLUDERSI SU TRUMP?

13 Novembre 2016

Lucrezia Reichlin critica la solo apparente politica economica keynesiana di Trump: “America: un errore illudersi” (Corriere della Sera). Sergio Fabbrini teme l’effetto Trump sulle relazioni internazionali: “L’America isolazionista e l’Europa senza politica” (Sole 24 ore). Anche Romano Prodi esorta l’Europa a decidersi per una maggiore unità: “Ma l’Europa non pensi di delegare il suo futuro” (Messaggero). Luigi Zingales sul Sole 24 Ore ritiene che Trump finirà per fare la politica di Bush con effetti negativi per l’Europa e l’Italia: “La via americana di una ‘nuova’ crescita e i rischi per l’Italia”. Fabrizio Tonello sul Manifesto difende Hillary e Obama ma li giudica subalterni alle politiche neoliberiste:“La fine dell’illusione democratica”. Il direttore del Wall Street Journal, Gerard Baker, definisce Trump un populista e non un conservatore ma afferma: “Sorpresi dal vento populista, ma Trump non odia la finanza” (intervista al Corriere della Sera). Ezio Mauro sull’Espresso fa un’analisi molto fosca e parla di “una destra al cubo salita in cima al mondo” e di una sinistra e di un Occidente ridotti a gusci vuoti: “Cosa insegna all’Europa Trump”. Diversa la lettura del voto americano nell’editoriale di Maurizio Molinari su La Stampa che parla di un paese che dà voce alle sue diverse anime in un dinamismo che resta vitale: “L’eccezione che distingue gli Stati Uniti”. E Gianni Riotta scrive: “Se l’Europa non capisce l’America”.  Bernie Sanders si impegna a riformare il Partito democratico e dare voce alle istanze degli strati popolari emarginati: “Addolorato ma non sorpreso” (Repubblica).

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13 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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I CATTOLICI USA, DONALD TRUMP E RONALD REAGAN

13 Novembre 2016

Massimo Franco, “Quei cardinali che tifano per Trump” (Corriere della Sera). John Allen jr., “I cattolici hanno scelto Trump per dire no al sistema” (intervista a Repubblica). Massimo Faggioli, “E’ riuscito a far leva sulle paure del fronte bianco e cristiano” (intervista all’Avvenire) e “Trump presidente: vescovi troppo ‘timidi’ nel criticarlo” (intervista all’Huffington post). Danielle Bean, “I cattolici si sono sentiti disprezzati sotto Obama” (La Croix). Matteo Matzuzzi, “Cattolici per Trump” (Foglio). Eugenio Scalfari dialoga con papa Francesco: “Trump? Non giudico. Mi interessa soltanto se farà soffrire i poveri” (colloquio su Repubblica). Michael Novak, “Ha le qualità per essere il nuovo Reagan” (intervista a La Stampa). Sergio Fabbrini, “Non è Ronald Reagan. Ha vinto con la destra estrema” (intervista all’Unità). Angelo Panebianco, “Trump come Reagan? Paragone sbagliato” (Corriere della Sera). Giovanni Orsina, “Il laboratorio dove nasce la nuova destra” (La Stampa). Leonardo Becchetti, “Con Trump l’ombra del conflitto di interessi” (Avvenire).

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12 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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SIAMO MAESTRI O VITTIME DEL POPULISMO?

12 Novembre 2016

Così Romano Prodi: “Siamo noi europei i cattivi maestri del populismo” (intervista a La Stampa), e “Senza regole l’economia globalizzata genera mostri” (intervista a Il Giorno). Barbara Spinelli, sul Fatto, critica i democratici Usa e tutte le sinistre europee, e guarda con simpatia a Grillo: “Le vecchie sinistre si sono suicidate”. Guido Moltedo, sul Manifesto, dà credito invece ai giovani che manifestano nelle città americane contro Trump: “Un conflitto permanente li seppellirà”. Sempre sul Manifesto Leonardo Paggi parla de “La creatività malefica di Donald Trump”. Anche Roberto Toscano non è indulgente con Trump: “Allacciamo le cinture” (Repubblica). Sulla stessa linea è Timothy Garton Ash, “Demoliremo le barriere” (Repubblica). Come la Spinelli, Marco Gervasoni rifiuta di parlare di populismo e nel voto americano legge “Una lezione per la sinistra mondiale” (Gazzettino). Idem Mauro Barberis  sul Secolo XIX: “La vera destra batte sul campo la falsa sinistra”. Sul quotidiano liberale L’Opinione Cristofaro Sola titola: “Donald Trump e la rivincita della democrazia”. Giuliano Ferrara ironizza su “Lo spettacolo dell’Italia ‘de sinistra’ e antipolitica che si sveglia trumpista” e ci ritorna sopra: “Mi dispiace ma non capisco certo trumpismo” (Il Foglio).  Claudio Cerasa sul Foglio avanza un’ipotesi ardita: “Il nuovo bipolarismo dopo Trump“. Gianni Riotta spiega: “Alle origini della rivolta. Il popolo di Trump” (La Stampa). Ian Bremmer s’interroga: “Le crisi globali. Che farà Trump” (Corriere della sera). Francesco Daveri rileva “L’incoerenza economica delle ricette di Donald Trump” (lavoce.info). Giulio Sapelli sostiene che “Torna strategico il dialogo con il Cremlino” (Messaggero). Per Marta Dassù, “Per i governi europei la Casa Bianca è rischiosa sul fronte interno” (La Stampa). Per Donald Sassoon: “Ha vinto con le promesse, ma governare è un’altra cosa” (intervista all’Unità).

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RENZI CONTRO JUNCKER. E CONTRO BERSANI …

8 Novembre 2016

Per Massimo Franco la polemica di Renzi con Bruxelles è soprattutto ad uso interno (“Lo scontro con l’Europa un’arma referendaria”, Corriere della Sera). E forse la pensa così anche Juncker, almeno secondo Andrea Bonanni (“La ragione e l’azzardo”, Repubblica). Ma l’attenzione è incentrata sul Renzi e sul Pd che escono dalla Leopolda: Miguel Gotor, “Renzi è un piccolo De Gaulle cui sfugge il presente” (intervista a Il Dubbio); Michele Prospero, “Un capo in cerca di acclamazione” (Manifesto); Piero Ignazi (che vede all’orizzonte la scissione del Pd), “Il Pd e il deficit di democrazia interna” (Repubblica); Valentino Parlato, “La radiazione del Manifesto e i linciaggi di Renzi” (Manifesto). E ancora sul Manifesto Piero Bevilacqua scrive: “Ecco perché è importante riuscire a battere Renzi”. In un colloquio con Francesca Schianchi Matteo Renzi afferma: “La minoranza spera nella spallata”. Alessandro Campi dice: “La scissione non serve a nessuno” (Messaggero). Il Corriere della Sera pubblica un commento un po’ rassegnato di Michele Salvati: “La malattia profonda del nostro sistema politico” (Corriere della Sera).

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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I diritti delle generazioni future

8 Novembre 2016
di Mario Giuseppe Molli

 

La classe dirigente politica attuale volentieri non agita i temi relativi alle  generazioni giovani e future, sapendo benissimo come questi non abbiano una forte presa sulle masse, catturate da una dilagante omologazione consumista e individualista. Inoltre è consapevole che mettere al centro le istanze delle generazioni future è un’operazione che rischia di fatto di scivolare nell’irrilevanza e probabilmente di non costruire il consenso necessario a vincere o comunque a rimanere in sella, e alla fine ad avere un peso nell’attuale congiuntura politica.

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7 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RISCHIO DI UNA DERIVA DEMAGOGICA E DI UN’ALTERNATIVA INESISTENTE

7 Novembre 2016

“E’ evidente che la sinistra ha fallito. Il problema è che, dopo aver ucciso la ‘vecchia’, nessuna Leopolda ci ha ancora spiegato quale sia, e soprattutto se debba esistere, una ‘nuova’ sinistra”. Così Massimo Giannini conclude su Repubblica la requisitoria della settima Leopolda renziana (“Il capolinea della sinistra”). Giovanni Orsina, su La Stampa, critica Renzi per la sua politica da spaccone e da gigione e per aver agito finora ‘a credito’ in quanto privo di un passato che giustificasse la sua presenza al vertice del paese, e però conclude con queste parole: “Se il gigione spaccone debitore dovesse fallire, quali alternative ci propone una politica debole, divisa, e assediata dall’antipolitica?” (“La trappola del calendario”). Così pure Massimo Adinolfi sul Mattino (“Il nuovo Pantheon e l’ambizione di cambiare il Paese”), ma più propenso a sostenere Renzi. Marco Follini, sul Corriere, dice cose non dissimili da quelle di Orsina nell’articolo “La riforma costituzionale e la sua deriva demagogica”. Sergio Fabbrini, nel difendere la riforma costituzionale, arriva però a dire che “è discutibile la pretesa che i cittadini possano risolvere questioni di tecnica istituzionale”, e quindi sostiene che il referendum in questo caso è un’opzione sbagliata (“La sfida di istituzioni efficaci”, Sole 24 ore). Maurizio Ferraris si interroga sui rapporti tra democrazia e verità (“Tutto l’umanesimo che serve per salvare la democrazia”, Repubblica). Gianni Cuperlo spiega il suo Sì dopo l’accordo sulla riforma dell’Italicum: “Voglio essere coerente. A Matteo chiedo lealtà” (Intervista al Corriere). La delusione di Roberto D’Alimonte: “Il nuovo Italicum dem? Luci e ombre. Se vince il No ritorna il proporzionale” (intervista al Messaggero). Mauro Calise fotografa “Il premier al rush finale” (Mattino).

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6 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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UNA LETTERA DI FRANCO MONACO SUI DOVERI DEI CITTADINI. E ALCUNE NOTE ECCLESIALI

6 Novembre 2016

Franco Monaco riprende la proposta di Valerio Onida di un incremento temporaneo dell’imposta sui redditi per finanziare la ricostruzione dei territori terremotati (“La Costituzione e i doveri dei cittadini”, lettera al Corriere della sera). Nunzio Galantino, sul Sole 24 ore, difende il papa dalle critiche mossegli per l’attenzione data ai carcerati (“Il carcere e la fatica del perdono”). Reso noto il nuovo statuto della Pontificia Accademia per la Vita, voluto da papa Francesco: mons. Vincenzo Paglia parla di “Un disegno umanistico” (intervista alla Radio vaticana), e Sandro Magister titola: “Nuovo statuto … E ora via alle epurazioni”. Sul Foglio inizio di un’inchiesta di Mattia Ferraresi: “La Chiesa vive meglio nel mondo di Trump o di Hillary?”. Paolo Ricca, “La riforma protestante e le prospettive dell’unità” (intervista a Riforma); Adriano Prosperi, “La lezione di Lutero che non abbiamo mai imparato” (Repubblica); Fulvio Ferrario,500 anni dalla riforma. Il Cristo inattuale” (Il Regno). Paolo Rodari, “Il terremoto di Radio Maria” (Repubblica).

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5 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Etica pratica

5 Novembre 2016
di Salvatore Vento

 

L’articolo del nostro collaboratore è apparso su Via Po, l’inserto culturale del quotidiano della Cisl, Conquiste del lavoro

 

La rivista mensile “Aggiornamenti sociali” e la “Fondazione Lanza”, insieme con altre associazioni (tra cui la rete C3dem/Costituzione Concilio Cittadinanza), nella primavera del prossimo anno intendono promuovere un Forum nazionale che ripensi le forme della cittadinanza per praticare una nuova etica civile. Il punto di partenza è la constatazione che le diverse buone pratiche presenti in tutta Italia hanno un’indubbia dimensione etica e sono l’espressione concreta e viva dei valori che fondano il vivere insieme. L’impegno dei promotori va nella direzione di far conoscere questo patrimonio perché non resti nascosto dietro le parole.  A tale proposito, secondo me, “Le città invisibili” di Italo Calvino, scritto nel 1972 in un periodo di forti entusiasmi collettivi, fornisce ancora oggi utili indicazioni per riflettere sui comportamenti umani e quindi sull’etica.

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