24 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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LA FEBBRE DEL PD

24 Ottobre 2016

Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore sostiene che se in Italia vincesse il No si aprirebbe la strada verso il ritorno al proporzionalismo, “ma, soprattutto, a Bruxelles l’Italia tornerebbe a contare come il due di coppe” (“Il valore europeo delle riforme”); e in un’intervista al Corriere Trentino dice: “Più gente possibile a votare Sì o l’Italia non uscirà dallo stagno”. E pure Federica Mogherini, sul Corriere della Sera, scrive de “I molti meriti della riforma”. Gianni Cuperlo, che sabato aveva detto al Corriere della Sera “Spero in un’intesa seria”, a proposito del comitato di 5 membri del Pd per ridiscutere l’Italicum, domenica intervistato da Sergio Staino sull’Unità dice: “Mi impegnerò a fondo ma ognuno nega le ragioni dell’altro”. Lapidario, ormai, Pierluigi Bersani: “Il Pd di Renzi è finito. Il prossimo segretario lo scelgano gli iscritti” (intervista a Repubblica). Vannino Chiti sull’Unità esorta: “Non spacchiamo il Pd”. Stempera gli eccessivi ardori dei contendenti Gianfranco Pasquino (pur sostenitore del No) sul Corriere: “L’esame di democrazia dopo il referendum”. Goffredo Bettini sull’Unità sostiene il Sì: “Pd, leader forte e spinta dal basso”. Il leader dei metalmeccanici Cisl, Marco Bentivogli, a Italia Oggi rivela: “Per il Sì i metalmeccanici Cisl”. Massimo Villone sul Manifesto ironizza sul sostegno di Obama a Renzi (“Taci il Ministero degli Interni ti ascolta”). Michele Prospero, ancora sul Manifesto, ironizza sull’astensione di Fabrizio Barca e altri (“Il peso di una scheda bianca”). Massimo Adinolfi sul Mattino prova a spiegare la preferenza dei giovani per il No (“Perché i giovani hanno paura di cambiare”).

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19 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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UNO SPECIALE DE “IL MANIFESTO”: LE ISTITUZIONI SARANNO A IMMAGINE DI MATTEO RENZI

19 Ottobre 2016

Il Manifesto pubblica un numero speciale per motivare il No al referendum (e all’Italicum): Stefano Rodotà, “La Carta ci ha unito, con Renzi oggi ci divide”; Norma Rangeri dice che con le riforme renziane va “A processo il modello di società indicato dalla Costituzione”; Luigi Ferrajoli, “Un capo allo specchio. Le istituzioni saranno tutte a sua immagine”; Mauro Volpi, “Il Parlamento del Sì: da straccio a zerbino”; Lorenza Carlassare, “Non c’è più limite, l’equilibrio è spezzato”; Francesco Pallante, “Dieci sistemi diversi, nuove camere nel caos”; Massimo Villone, “Migliorare si può, e non c’è bisogno di cambiare la Carta”; Gaetano Azzariti, “Ripartire da una sola Camera”; Simone Pajno, “Lo Stato taglia il nodo e riduce il pluralismo”; Francesco Bilancia, “Il capo e la sua cerchia: un sistema su misura”; e, tra gli altri, Antonio Floridia che motiva la preferenza per il proporzionale: “Anno zero, equilibrio tedesco”. Sempre sul Manifesto una riflessione più ampia di Gianandrea Piccioli: “Con la morte della politica il crollo morale della società”.

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17 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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LE SFIDE DELLE CITTÀ NEL PROSSIMO DECENNIO

17 Ottobre 2016

“Resto convinto della necessità che bisogna stare tutti dalla stessa parte per fare gli interessi dei cittadini senza distinzioni politiche o geografiche” – ha detto Antonio Decaro, sindaco di Bari e nuovo presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, chiudendo l’assemblea annuale dell’Associazione. Il ruolo delle Città – ha detto tra l’altro – ha finalmente assunto una forte centralità anche nelle denominazioni ufficiali, e l’agenda urbana della Unione Europea individua proprio nelle Città i veri centri del cambiamento, affidando ad esse le sfide principali del prossimo decennio: 1) inclusione dei migranti e dei rifugiati; 2) qualità dell’aria; 3) povertà urbana;  4) housing;  5) economia circolare; 6) adattamento ai cambiamenti climatici; 7) transizione energetica;  8) mobilità urbana; 9) transizione digitale; 10) acquisti pubblici; 11) lavori e competenza nell’economia locale; 12) uso sostenibile del terreno e soluzioni ambientali” (vedi il testo integrale della relazione).

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16 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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FRANCO MONACO VERSUS ARTURO PARISI

16 Ottobre 2016

Franco Monaco replica all’intervista rilasciata da Arturo Parisi a Repubblica (“Il No? Un’alleanza tra chi odia il premier e chi vuole solo ritornare al passato”) con un articolo sul Manifesto: “Caro Arturo Parisi, non ti riconosco”.  Daniela Preziosi, ancora sul Manifesto, dà conto di una riunione di giuristi: “Allarme dei giuristi: Renzi fa saltare i valori comuni”. Sul Corriere un’intervista a Vannino Chiti sulla legge elettorale: “Renzi ha aperto, grave non crederci”. Walter Veltroni offre il suo bilancio della breve storia del Partito democratico: “Il Pd nove anni dopo” (Unità). Un inedito di Norberto Bobbio del 1994 pubblicato da La Stampa: “Per risorgere la sinistra difenda i deboli”. Ilvo Diamanti  e le sue indagini: “Le famiglie bocciano la scuola di Matteo” (Repubblica). Un’analisi preoccupata di Romano Prodi su Il Mattino: “Se anche la Cina investe in armi”.

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15 Ottobre 2016
by Vittorio Sammarco
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LO SCONTRO È TRA DEMOCRAZIA DELL’ALTERNANZA E DEMOCRAZIA CONSOCIATIVA?

15 Ottobre 2016

Giorgio Tonini, in un’intervista rilasciata a Pierluigi Mele per Rainwes, vede nella battaglia referendaria “Lo scontro nel Pd tra democrazia dell’alternanza e democrazia consociativa”. Michele Nicoletti insieme a Emanuele Curzel firma un ragionato articolo sul mensile Il margine: “Referendum costituzionale: noi voteremo Sì”. Graziano Delrio risponde all’editoriale critico di Antonio Polito, e ne accoglie l’istanza, con un’intervista pubblicata  dal Corriere della Sera: “Sì all’elezione diretta dei senatori. Accordo vincolante prima del voto”.  Massimo Salvadori, in un’intervista all’Unità, dice: “Con il No indietro di 30 anni”. Sull’Unità interviene anche Pietro Ichino: “La sfida del nuovo articolo 70”.  Su Il Dubbio Fabrizio Cicchitto scrive la prima puntata di una “Storia delle riforme e dei loro nemici da De Gasperi a Renzi passando per il Cav”. Michele Prospero sul Manifesto sostiene che “Machiavelli e Toqueville votano No”. Infine i commenti di Stefano Folli  (“La guerra fredda di casa nostra”) e di Michele Ainis (“Come salvarsi dal veleno“) su Repubblica, e di Massimo Franco sul Corriere (“Il partito anti-Ue irrompe nella campagna sulla riforma”).

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14 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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LO STORICO EMILIO GENTILE VEDE IL RISCHIO DI UNA DERIVA OLIGARCHICA

14 Ottobre 2016

Arturo Parisi: “Il No? Un’alleanza tra chi odia il premier e chi vuole solo ritornare al passato” (intervista a Repubblica). Paolo Prodi: “Questa riforma è scritta male. Il mio no è anche un voto estetico” (intervista al Corriere della Sera). Lo storico Emilio Gentile, intervistato da Repubblica, è critico sulla riforma costituzionale e dice: “Senza sovranità popolare le nostre democrazie rischiano di trasformarsi in una recita”. Franco Bassanini in un’intervista ad un mensile: “La riforma costituzionale alla prova del referendum”. Antonio Polito ha molti dubbi: “L’enigma del Senato che verrà” (Corriere della Sera). Livia Turco riflette su una nuova politica popolare: “L’umanesimo che serve alla sinistra” (Unità). Carlo Bastasin si chiede “Quali strategie italiane nella Ue” (Sole 24 ore).

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13 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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STUDIARE L’ANTIPOLITICA PER RIFONDARE LA POLITICA

13 Ottobre 2016

Un effetto positivo indiretto può venire dall’antipolitica dominante: quello di indurre a “un parziale ritiro della politica in nome delle competenze settoriali”. Lo sostiene Sebastiano Maffettone sul Corriere della Sera; altrimenti, dice, ignoranza e arroganza dei politici condurranno alla loro scomparsa (“Studiare l’antipolitica per rifondare la politica”). Giovanni Belardelli: “Se il Pd col referendum scivola nell’antipolitica” (Corriere della sera). Franco Monaco su Il Fatto scrive che voterà No al referendum non perché teme derive autoritarie di Renzi, ma governi illiberali nel futuro (“Riforma. Il prezzo della lacerazione è troppo alto”). Per Stefano FolliLa posta in gioco del 4 dicembre è l’egemonia del partito renziano” (Repubblica). Paolo Pombeni commenta le parole di Mattarella: “Collaborazione, via obbligata per la gestione del dopo” (Sole 24 Ore). Sul Manifesto Alberto Burgio ammonisce: “La sinistra dem non cada nella trappola”. Eugenio Scalfari, deluso da Zagrebelsky, replica: “Perché difendo l’oligarchia” (Repubblica).

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12 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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GIANNI CUPERLO: TEMO UNA ROTTURA DEL NOSTRO MONDO

12 Ottobre 2016

Gustavo Zagrebelsky risponde a Eugenio Scalfari: “Tempo di oligarchie e di chiarimenti” (Repubblica). Gianni Cuperlo, intervistato dal Corriere della Sera: “Temo una rottura del nostro mondo. Il partito non è più una comunità”. Due interviste di Pierluigi Bersani: a La Stampa, “Renzi sia più umile. Non è il nuovo Prodi”,  e all’Unità, “Non farò scissioni. Ma così stiamo tirando la volata alla destra”. Piero Fassino: “Se vince il No il partito implode” (intervista al Messaggero). Il Foglio, “Che cosa intende Renzi quando parla di scissione dopo il referendum”. Federico Geremicca, “Pd, le ragioni che allontanano la scissione” (La Stampa). Claudio Petruccioli, “Il vecchio Pc è ancora vivo e crede di avere il Santo graal” (intervista a Il Dubbio). Alessandro Trocino, “Quanto conta la minoranza del pd” (Corriere).

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12 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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VALERIO ONIDA RICORRE AL TRIBUNALE CONTRO IL QUESITO REFERENDARIO

12 Ottobre 2016

Due interviste a Valerio Onida, che si è rivolto al Tribunale civile di Milano e la Tar del Lazio per far sospendere il referendum: “Il referendum va sospeso. Così si viola la Costituzione” (Il Fatto) e “Quesito incompleto. Così si chiede un plebiscito” (Corriere della Sera). Giovanni Guzzetta: “Onida sbaglia, no a spacchettamento” (Ansa). L’editoriale del direttore del Corriere, Luciano Fontana: “Il Sì e il No, e i toni sbagliati”. Un’intervista di Gianfranco Pasquino a Il Giornale: “Un leader deve unire non dividere”. Paolo Franchi, “L’eccesso di decisionismo di Renzi sul referendum” (Corriere). Massimo Andolfi, “La sfida nel Pd e il declino del riformismo” (Mattino). Franco Adriano, “In 68 del ’68 si battono per il Sì” (Italia Oggi). Su Repubblica parte un’inchiesta sul tema del referendum, partendo da “Il nuovo Senato”, con interviste a Stefano Ceccanti e Ugo Di Siervio. Pietro Reichlin sull’Unità: “La riforma è un treno da non perdere”. Alberto Melloni sollecita firme per un appello di studiosi e intellettuali “Per un pacato Sì”.

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12 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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Moro: l’uomo e lo statista

12 Ottobre 2016
di Michele Dau

 

Pubblichiamo il testo dell’intervento dell’autore alla presentazione del libro di Guido Formigoni Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma, tenutasi al Teatro Eliseo a Roma il 10 ottobre. L’autore è stato tra i fondatori della Comunità di Sant’Egidio e poi della Caritas di Roma assieme a mons. Luigi Di Liegro, segretario della Lega Democratica con Pietro Scoppola, professore di Metodologia della ricerca sociale alla Sapienza e ricercatore al Censis con Giuseppe De Rita, manager pubblico, rappresentante del Ministero del Lavoro all’Ocse, capo di gabinetto del presidente del Senato Franco Marini; dal 1997 a oggi direttore generale del Cnel; e, di recente, capolista della Lista Civica per Fassina alle elezioni comunali a Roma.

 

Il libro di Guido Formigoni “Lo statista e il suo dramma” è un grande lavoro di ricostruzione politica con molti documenti e fonti archivistiche, anche di prima mano: archivi nazionali e americani, archivi di partiti e di molti uomini politici. Abbiamo finalmente una prima grande opera organica di studio su una figura straordinariamente complessa e ricca come quella di Aldo Moro.

E’ anche il primo studio che, dopo quarant’anni dalla scomparsa, non ci parla solo delle circostanze della tragica morte di Moro. Per decenni abbiamo avuto solo libri orientati ad analizzare le cause e i mandanti del suo assassinio. In questo modo abbiamo finito per dimenticare Moro, il suo pensiero politico, la sua iniziativa politica, la sua umanità.

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